venerdì 26 giugno 2015

Xera, la ragazza con la spada (pag. 161)

<<Non riesco a capire perché tanto accanimento>> affermò Elesya. La giovane maga osservò l’amica e con gli occhi lucidi continuò a porsi la stessa domanda più volte. <<Da quando siamo approdati su Horsia ogni cosa è andata via via peggiorando>> spiegò affondando le dita tra i fluenti capelli corvini, <<E adesso a un passo dalla fine … è accaduto questo!>>. Reilhan preferì restare in silenzio, poiché ancora sconvolto dalle rivelazioni del saggio e proprio l’anziano uomo, allontanatosi per qualche istante, irruppe nella stanza con delle novità. <<Ho analizzato la pietra da cima a fondo, tuttavia non con la precisione che la situazione richiedeva>> si giustificò, <<E cosa avete scoperto?>> domandò speranzoso il curatore. Il saggio si sedette, riprese fiato e infine depose la pietra sul tavolo. Fu Reilhan a notare che l’occhio di Vorantho aveva subito una mutazione: del colore ambrato, infatti, non vi era più alcuna traccia, mentre il nucleo pulsante presentava una frattura al centro. <<Purtroppo non ho scoperto l’intento della fattura, devo aver perso un po’ la mano>> tenne a precisare il saggio, <<Posso affermare però che gli effetti della pietra potrebbero non essere permanenti!>>. Sia Reilhan sia Elesya tirarono un sospiro di sollievo ma l’uomo non volle illudere le loro speranze. << Non sono in grado di stabilire per quanto tempo la vostra amica verserà in simili condizioni, per questo dovrete decidere se: affrontare la prova da soli, lasciandovi Xera alle spalle, oppure attenderla per tutto il tempo necessario. Nel primo caso vorrei tranquillizzarvi, poiché la fanciulla sarebbe sotto la mia tutela. Al contrario potrete continuare la vostra competizione, ma il vostro gruppo andrebbe a sciogliersi, giacché anche la cara Elesya diverrebbe una Novizia>>. 

Il saggio si schiarì la gola e aggiunse <<è una decisione molto importante, perciò vi consiglio di rifletterci prima di dare risposte affrettate>>. Murdar e Gholja si congedarono, mentre Reilhan si sedette accanto a Xera, che durante tutta la conversazione aveva sonnecchiato sul divano. Fissò a lungo il volto sereno dell’amica e non poté fare a meno di chiedersi che cosa stesse provando in quel momento. <<Quando abbiamo ricevuto la visita di Murdar, ho pensato che tutto fosse giunto al termine: niente più prove senza senso, missioni suicide o incontri indesiderati. Sogno di abbandonare Horsia da quasi due anni e la sola idea di restarci ancora … >> ma non osò continuare la frase. Elesya sospirò mentre con lo sguardo si perse nel panorama che si scorgeva dalla finestra <<Non ti biasimo per quello che hai detto Rei. Abbandonare Xera però … mi sentirei in colpa per il resto dei miei giorni. Ogni volta che eravamo in pericolo, lei ci ha sempre aiutato rischiando persino la vita. Inoltre sono certa che se ci fossimo noi al suo posto …>>. Il Novizio annuì e infine un sorriso nostalgico illuminò il suo viso <<Non oso immaginare quale risposta avrebbe dato al saggio, di certo sarebbe stato uno spasso>> commentò accarezzando il capo della fanciulla. <<Rei dovresti proseguire da solo!>> esclamò Elesya all’improvviso, <<Che intendi dire?>>, ribatté stupito il ragazzo. 

<<Pensaci! Il nostro gruppo, in un caso o nell’altro, è destinato a sciogliersi e come da te precisato, su quest’isola ci sei già da due anni>>. Reilhan però la interruppe bruscamente <<Scordatelo, non sono quel genere d’uomo>>. La giovane maga tuttavia insistette <<Non essere sciocco Rei, anche Xera sarebbe contenta se tu realizzassi i tuoi sogni. Ci sarei io a vegliare su di lei fino a quando non tornerà come prima, glielo devo>>. Il Novizio rimase in silenzio qualche secondo ma subito scosse il capo con insistenza, quasi a volersi sbarazzare degli innumerevoli pensieri che occupavano la sua mente. <<Non me ne andrò abbandonando le mie amiche al loro destino. A prescindere da cosa ci accadrà, noi resteremo sempre una squadra, anche a costo di vivere qui per tutta la vita>>. Elesya sorrise sommessamente, sapeva infatti quanto l’amico desiderasse abbandonare l’isola e che compiere una tale scelta fosse stato molto difficile per lui. <<La decisione è presa!>> esclamò il ragazzo <<Non ci rimane che comunicarlo a Murdar> aggiunse per poi recarsi in direzione della porta. Nel momento in cui fu a pochi passi dall’uscio, qualcosa attirò la sua attenzione. Era una busta di carta spessa, che qualcuno aveva lasciato scorrere nella fessura più bassa della porta. Reilhan la afferrò in fretta e furia e ne estrasse il contenuto: un foglio di pergamena ingiallita su cui era scritto un messaggio. Il curatore si sedette accanto al tavolo tondo, depose la busta su di esso e lentamente lesse le righe d’inchiostro scuro. 

Anche Elesya raggiunse il curatore e sebbene il ragazzo avesse mantenuto una certa compostezza, il suo volto era più pallido di un cencio. <<Che cosa dice?>> lo esortò in più occasioni, ma il Novizio non parve ascoltarla. Elesya allora prese a esaminare la busta, accorgendosi che al suo interno vi era dell’altro, così senza pensarci la capovolse. <<”Avete ignorato il mio avvertimento e qualcuno ne ha pagato le conseguenze, tuttavia voglio essere magnanimo e vi darò un’altra possibilità. Esiste una contro fattura che permetterebbe alla vostra amica di tornare subito alla normalità … “>> Reilhan fu interrotto dal tonfo di un fiala di vetro che rotolava nella sua direzione. Il ragazzo la afferrò facilmente e non mancò di esaminarla. Nel momento in cui comprese cosa le sue dita stessero stringendo, il suo viso si illuminò. La pergamena però aveva altro da dire, perciò riprese a leggere. <<”… Per dimostrarvi la veridicità dei miei intenti, vi consegno un antidoto temporaneo i cui effetti svaniranno nell’arco di tre giorni. Soltanto se rispetterete le mie condizioni, vi consegnerò la contro fattura permanente. Al calare del terzo giorno dovrete abbandonare ai piedi della statua del sapiente, gli artefatti in vostro possesso: Divaahr, Rhinvel e Vheles. Per quanto riguarda il ragazzo invece, dovrà rinunciare ai suoi poteri servendosi di una formula che si manifesterà al momento opportuno. Se anche solo una di queste condizioni non si verificherà, distruggerò il solo antidito esistente”>>. 

Reilhan aveva le mani tremanti e per non rompere la fiala, la depose sul tavolo accanto alla pergamena. Elesya allora la prese in consegna e notò così alcune righe aggiuntive alla fine della lettera <<”In nessuna occasione dovrete farne parola con il saggio, poiché non esiterei a distruggere la contro fattura all’istante”>>. 
La giovane maga afferrò la piccola fiala di vetro e senza esitare aiutò l’amica a berla. Xera tossì a causa del sapore aspro della pozione e subito Reilhan le consegnò un bicchiere ricolmo d’acqua che tra le mani della fanciulla s’infranse in mille pezzi. <<Scusatemi>> disse rammaricata la ragazza <<devo aver fatto un brutto sogno>> aggiunse. Il Novizio le fu presto alle spalle e dimenticando ogni forma di galanteria, le scoprì la schiena scorgendo il marchio inciso sulla pelle. <<Ti ha dato di volta il cervello Rei o forse desideri fare la stessa fine del bicchiere?>> inveì la guerriera, il ragazzo riconobbe l’amica e di nuovo senza pensarci le buttò le braccia al collo <<Mi sei mancata>> le sussurrò facendola arrossire, <<Non sono mai andata via>> ribatté la guerriera sorpresa. Elesya si accostò all’amica poggiandole il capo sulla spalla, mentre limpide lacrime le rigavano il volto sorridente.

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