venerdì 28 novembre 2014

Xera, la ragazza con la spada (pag. 112)

La voce di Faiha catturò la mente di Elesya che dopo aver bevuto il siero, cadde in un sonno profondo tuttavia privo di sogni. <<Ascolta le mie parole Elesya e fa solo quello che ti dico>> si raccomandò la Conue, in una strana cantilena a tratti ipnotica. <<Cerca di visualizzare soltanto l’artefatto, nella tua testa non dovrà esserci nient’altro>>. La giovane maga provò a rispondere ma la voce le morì in gola. Incominciò allora a pensare alla tetra immagine del teschio in ogni suo singolo dettaglio: dalle orbite cave, alle giunture delle ossa, arrivando perfino alle sottili venature porpora distribuite sino alla runa. E proprio il marchio definì la figura che presto si materializzò dinanzi a lei. Sebbene si trovasse in un oscuro spazio indefinito, l’artefatto emanava una flebile luce che a tratti tremolava, quasi fosse eterea. Elesya provò a sfiorarlo ma Faiha la ammonì. <<Per favore fa solo quello che ti dico>> ripeté. La maga ritrasse la mano e la ricongiunse all’altra in una sorta di preghiera silenziosa. <<Elesya, potrebbero susseguirsi una serie di eventi improvvisi dovuti al sigillo impresso sul teschio, non averne timore e concentrati sulla mia voce>>. Non appena Faiha finì di parlare, delle spesse catene di metallo circondarono l’artefatto, mentre le estremità libere dal giogo, presero a muoversi come le spire di un serpente per poi schioccare minacciose, quasi fossero fruste. 

Elesya istintivamente indietreggiò ma subito ricordò le parole della Conue e prendendo coraggio, riguadagnò il terreno perduto. Quando fu a pochi passi dal teschio, una delle catene schiocco verso di lei, ferendole una spalla. Elesya avvertì un forte calore propagarsi dal punto in cui era stata ferita fino alla mano, ma non indietreggiò oltre. <<Il dolore che percepisci è illusorio, è solo un inganno>> disse Faiha per rassicurarla e le sue parole ebbero conferma, poiché le fitte si placarono all’istante. La maga si massaggiò la spalla sospirando sollevata. <<Devi eliminare quelle catene una alla volta, ma attenta, per ogni spira ci sarà una visione o una prova da superare. Sei pronta?>> Elesya annuì non potendo parlare e lentamente provò ad afferrare la prima catena. Prenderla però non fu semplice perché i rapidi movimenti erano difficili da anticipare. Inoltre ogni passo divenne pesante quasi quanto camminare nell’acqua. Nel momento in cui la catena si spostò alla sua destra, Elesya si lasciò cadere e con il corpo bloccò la spira che tuttavia continuò a divincolarsi con vigore. Le braccia iniziarono presto a dolerle, in quanto la sola forza fisica non fu sufficiente a placarla ma non potendo far altro, strinse più che poté. Quando la spira si fermò, Elesya riaprì gli occhi e subito notò che l’ambiente intorno a lei era mutato. 

martedì 25 novembre 2014

Xera, la ragazza con la spada (pag. 111)

<<Nephes, la custode del regno eterno>> mormorò Elesya stringendosi ai suoi amici. Faiha alzò lo sguardo dall'artefatto sul quale fece penzolare il Cohr. In principio la pietra non sembrò cambiare poi però, dopo alcuni minuti, il colore porpora divenne sempre più scuro fino a spegnersi del tutto. La ragazza lo allontanò in fretta temendo il peggio, ma non appena accumulata una discreta distanza tra i due oggetti, il Cohr si rianimò. <<Non farlo più>> la redarguì Zabora guardandola torvo. <<C’è un sigillo su questo artefatto che annichilisce i miei poteri, è come se volesse indurci al silenzio>> spiegò Faiha ancora spaventata. Elesya si separò dalla stretta protettiva dei due amici e afferrato l’artefatto, lo girò rivelando la runa incisa sulle fredde ossa. <<È simile a quella sul tuo collo!>> esclamò stupita, <<Anche noi ci siamo arrivati, sono identiche ma non ne conosciamo gli effetti>> si affrettò a spiegare Reilhan che non provò neanche per un momento a nascondere il suo disappunto. <<Ho detto simili, non identiche>> rispose la ragazza ignorando la reazione del Novizio. <<La runa sull'artefatto è un marchio del “Ricevente”, mentre quella di Elesya è detta del “Portatore”>> rivelò loro. 

<<Vi è un legame indissolubile tra due rune con questi attributi che difficilmente qualcuno potrà sciogliere, salvo che …>>, Faiha fece una pausa poiché i pensieri che le vorticavano in testa erano troppi e tutti desiderosi di essere esternati. <<Salvo che?>> la incalzò la guerriera, <<I due soggetti che hanno stipulato il legame non perdano la vita>>. <<Non ho mai deciso alcunché e né ho voluto un vincolo con il teschio>> si giustificò Elesya in preda alla rabbia. <<Qualcuno ha creato il legame al tuo posto, tuttavia questo tipo di magia lascia sempre un segno, perché generare un vincolo senza il consenso dei contendenti, va contro la natura stessa del rituale. Dovevano essere davvero disperati se si son spinti a tanto, inoltre non è un incantesimo di poco conto, richiede poteri molto sviluppati>>. Reilhan prese il libro ricevuto in dono da Alamar e lo consegnò alla ragazza. <<Con tutto quello che è successo, non abbiamo avuto il tempo di sfogliarlo, forse tu saprai farne buon uso>>. Faiha lo studiò in fretta, leggendo per sommi capi le prime pagine che le capitavano a tiro. <<È un libro di storia, dubito possa fare al caso nostro>> disse continuando a voltar pagina, forse alla ricerca di una risposta. All’improvviso però qualcosa attirò la sua attenzione. All’interno della copertina, subito dopo l’ultima pagina, il piatto di velluto era di un colore diverso. La fanciulla afferrò un piccolo coltello dalla bisaccia e con maestria iniziò a incidere la copertina. Una volta creato il taglio, lo allargò con le dita scrutandone l’interno. Il suo viso s’illuminò e lo stesso fu per il resto del gruppo quando mostrò loro il contenuto celato. 

venerdì 21 novembre 2014

Xera, la ragazza con la spada (pag. 110)

Cap. 11 Vheles

Erano trascorsi sei giorni dall'interrogatorio ma nessun membro del Concilio si mostrò di nuovo ai tre ragazzi, che decisero perciò di riprendere la loro competizione. Murdar non li convocò mai per discutere dell’artefatto, così il trio si convinse che l’uomo non volesse averci nulla a che fare. <<Che cosa faremo adesso?>> domandò Elesya mentre con lo sguardo seguiva punto per punto il movimento esperto delle sue mani che rammendavano una camicetta. <<Rei hai qualche idea?>> aggiunse Xera che intanto se ne stava seduta accanto all'amica, giocherellando con il nastro legato intorno al suo collo. I capelli le solleticavano la pelle, opportunamente pareggiati da Elesya che aveva tanto insistito. <<Torniamo al villaggio e cerchiamo qualche missione; senza informazioni non andremo da nessuna parte. Sembra che ogni traccia sull'artefatto sia stata cancellata>> mormorò calciando qualche pezzo di roccia sul terreno. Il trio ricompose le proprie bisacce e si preparò a partire quando una voce familiare li salutò, <<Guardate un po’ chi abbiamo scovato, le leve fuorilegge!>>, <<Mihrrina anche per noi è un piacere rivederti!>> borbottò Reilhan incrociando le braccia. <<Punti di vista. Che cosa ci fate qui?>> domandò la ragazza senza mezzi termini <<Avevo sentito che eravate in prigione!>>, << È evidente che i tuoi informatori non sono poi tanto affidabili>> replicò Xera alzando un sopracciglio. 

Dopo poco anche Faiha e Zabora si unirono al proprio Novizio. <<Mihrrina perché devi sempre distanziarci>> la redarguì il ragazzo visibilmente provato <<Andiamo, grande e grosso e frigni come una ragazzina … senza offesa>> asserì fissando Elesya che alzò gli occhi al cielo. <<Bel taglio di capelli guerriera, è l’ultima moda dei galeotti?>> la schernì Mihrrina girandole intorno ma prima che Xera potesse reagire, Reilhan intervenne. <<Non ci vediamo da molto tempo e l’unica cosa che sai fare è prenderci in giro e provocarci? Nessuno duellerà con te, se questo è il tuo intento … >> ci fu una breve pausa e il Novizio riprese a parlare dopo aver intuito qualcosa <<Ho capito! Ti da fastidio che al villaggio non si parli di te!>>, <<Non capisci nulla, pensa piuttosto a studiare i tuoi incantesimi di cura invece di fingerti una Paramal>> gli rispose indignata. <<Ho colto nel segno a quanto vedo!>> insistette il curatore. <<Passano gli anni ma resti sempre un’inutile suppellettile>> rispose ponendo fine al discorso. <<Suppellettile?>> ripeté il Novizio a tratti divertito dalla reazione della ragazza. <<L’unica cosa che davvero mi ha dato fastidio è che il Concilio abbia messo piede su di una terra neutrale>> spiegò la Hem cercando di sviare il discorso, ma il suo viso si fece subito serio e così Reilhan preferì non infierire. 

giovedì 20 novembre 2014

Liebester Award: Lo Scrittoio si tinge di rosa

Mie care Giovani Leve, posso con orgoglio annunciare che grazie a “Consigli d’arredo” lo Scrittoio è stato nominato per il Liebster Award. Molti di voi si chiederanno: Valeria di cosa stai parlando? È presto detto. Il "Liebester Award" è una catena virtuale che serve a diffondere e a far conoscere blog con meno di 200/300 followers.

Molto importante per chi come me, cerca di emergere in un mare tanto vasto.

Passo ora a elencare il regolamento, l’intervista e le mie rispettive nominations.

REGOLAMENTO
A) Ringraziare il blogger che ti ha nominato.
B) Rispondere a 10 domande.
C) Nominare altri 10 blog con meno di 200/300 followers.
D) Proporre 10 domande a cui i nominati dovranno rispondere.
E) Comunicare la nomina ai blog prescelti.



Alla fine dell’intervista potrete leggere i blog che intendo nominare.

1) Perché hai aperto il blog?
Ho sempre avuto la passione per la scrittura ma allo stesso tempo mi mancava il coraggio di pubblicare ciò che scrivevo, per cui ho a lungo conservato in un vasto cassetto tutto quello che scrivevo. Un giorno però ho deciso di darmi una possibilità e così ho deciso di aprire un blog in cui postare i miei lavori.

2) Ci parli un po’ delle tue passioni? 
Come ho già detto la scrittura in primis. Adoro leggere, i libri sono il pane di cui mi nutro. Nell’ultimo anno mi sono dedicata al disegno digitale dopo aver ricevuto in regalo una tavoletta grafica, e molto spesso mi diletto a ritrarre i personaggi del mio racconto fuori dal contesto in cui sono nati. Mi piace la musica, tutta senza distinzione di genere; adoro i videogames (si sono abbastanza Nerd) e le serie tv, soprattutto quelle fantasy.

3) Quanto pensi che i commenti e le interazioni siano utili per un blogger e in che modo?
È proprio per leggere i commenti e le critiche altrui che ho deciso di postare il mio romanzo sul blog. Per me sono molto importanti, aiutano a crescere e a migliorarsi, sempre se posti con educazione e rispetto. Sono pur sempre i miei pensieri, le mie emozioni e alle spalle di ogni singolo post c’è un duro lavoro. In ogni caso sono proprio i commenti ricevuti che mi hanno spronato a continuare il mio "pseudo lavoro non remunerato" di blogger.

4) Di cosa parli nel tuo blog?
All’inizio l’ho creato espressamente per postare il mio romanzo (che è in sostanza l’argomento principale) tuttavia adesso è diventato una sorta di blog di scrittura creativa, poiché ho intenzione di iniziare nuovi racconti brevi. Inoltre presto inizierò a recensire autori inediti che come me cercano di farsi conoscere.

5) Hai creato un rapporto di amicizia con altri blogger? Vi siete mai conosciuti personalmente?
Con alcuni sì, è nata una bella amicizia, con altri ci conoscevamo già prima di aprire un blog, tuttavia non ho ancora avuto modo di incontrarli di persona.

6) Come immagini il tuo blog tra due anni? Vorresti vederlo crescere/cambiare e in che modo?
Dopo il primo anno di vita non mi sarei mai aspettata tutta questa visibilità, benché davvero ci lavori notte e giorno. Tra due anni vorrei poter vedere il mio Scrittoio come un punto di riferimento per tutti quelli che, per timidezza o paura, non hanno ancora trovato il coraggio di esporre le proprie opere. Mi piacerebbe inoltre poter mostrare loro come un lavoro nato dal nulla possa infine diventare un libro pubblicato e questo lo spero di cuore.

7) La cosa che sai fare meglio?
Non lo so, vorrei rispondere scrivere ma ogni giorno imparo qualcosa di nuovo che rivoluziona tutto ciò che pensavo di sapere. Mi piace ascoltare gli altri e distribuire un po’ del mio ottimismo a coloro che mi chiedono consiglio.

8) Quanto tempo dedichi al tuo blog?
Dunque, generalmente il martedì e il venerdì sono i giorni cruciali poiché aggiorno il mio racconto. Durante il primo anno mi ci sono dedicata tutti i giorni, adesso invece posso concentrarmi su altri aspetti. In ogni caso uno sguardo di controllo è doveroso ogni giorno, perché non sai mai che problema ti può aspettare dietro l’angolo. Internet sa essere implacabile a volte.

9) Come nascono i tuoi post?
Non so dirlo con esattezza in verità, perché neanche io so cosa andrò a scrivere nel momento in cui mi pongo davanti al foglio bianco. Non amo preparare scalette o pensare troppo al post, di solito scrivo tutto di getto e come dico sempre: la storia si scrive da sola. Quindi credo che i miei post prendano vita semplicemente dalla mia fantasia.

10) Un saluto a chi legge?
Ringrazio tutti quelli che si sono sorbiti la mia intervista e vi invito inoltre a leggere il mio racconto e a seguire il mio Scrittoio Segreto per conoscere altri autori di cui nessuno ha mai sentito parlare. Grazie ancora e come sempre vi auguro una Buona Lettura.

Queste sono le mie Nominations:



Le mie 10 domande saranno le stesse che sono state poste a me, le trovo interessanti e non vedo l’ora di leggere le vostre risposte.

martedì 18 novembre 2014

Xera, la ragazza con la spada (pag. 109)

<<Non diciamo sciocchezze!>>, Murdar intervenne appena in tempo incalzando la donna che con troppa facilità aveva emesso la sentenza. <<Sono le mie giovani leve e le decisioni del Concilio non hanno rilevanza quest’isola>> la redarguì. <<Neanche tu puoi proteggere chi ha appena confessato un crimine, Oedh!>>. La donna agitò le dita e delle catene nero peltro circondarono i polsi dei tre ragazzi. <<In nome della Dea, Rehina ti chiedo di ascoltarli, abbiamo già commesso fin troppi errori in passato e la nostra stessa posizione è diventata assai scomoda. Non vi avrei convocato altrimenti>>. Murdar si accosto alla signora ponendole una mano sulla spalla e presto le catene svanirono. <<E sia, saranno interrogati e domani decideremo del loro destino>> decretò prima di voltare loro le spalle, seguita a sua volta dalla maggior parte del Concilio. Soltanto un uomo molto alto restò al fianco del saggio. <<Murdar sai com’è fatta Rehina, sono certo che se questi ragazzi sono innocenti, non sarà fatto loro alcun male>> disse per poi unirsi al resto del gruppo. <<Grazie Kiem>> rispose in segno di gratitudine. Il trio rimase in silenzio poiché il susseguirsi degli eventi si era svolto così in fretta da lasciarli senza parole. Un attimo prima avevano le catene ai polsi e un attimo dopo si ritrovarono soli con il saggio visibilmente provato. <<Nonno, noi non abbiamo ucciso nessuno>> si giustificò Xera, ritrovato il coraggio. <<Ne sono lieto>> asserì l’uomo porgendo ancora le spalle. <<Saggio Murdar dobbiamo dirti qualcosa di importante>> aggiunse il Novizio massaggiandosi il polso, ma l’uomo preferì far loro un cenno affinché lo seguissero.

<<Credo che Murdar sia arrabbiato!>> bisbigliò Elesya di modo che solo i due compagni potessero sentirla e dando così voce anche ai loro pensieri. Giunti alla dimora del vecchio, furono scortati fin dentro i suoi uffici e quando superarono la porta di legno massiccio, cui avevano sottratto i due frammenti, l’uomo li guardò per un breve istante prima di precederli nella stanza. <<Lo sa!>> mormorò Xera abbassando lo sguardo. I capelli le solleticavano la base del collo, non era abituata a quella sensazione. Tra le mani ancora stringeva il fiocco che le aveva donato sua madre, quasi fosse un portafortuna e senza rendersene conto, si ritrovò a fissare il minuto anello d’argento che cingeva il suo dito. <<Lo rivorrà indietro?>> pensò tra sé e sé. Murdar si accomodò sulla poltrona accanto al grande divano sul quale erano sedute le giovani leve e per l’occasione altre sedie erano state aggiunte. In totale erano cinque, che tuttavia restarono vuote per diversi minuti. <<Adesso alcuni membri del Concilio vi faranno delle domande, alle quali rispondere solo se interpellati>> spiegò il saggio, <<Ma noi non abbiamo fatto niente!>> lo interruppe Xera <<Bambina, un cuore onesto non ha bisogno di essere difeso, poiché il suo candore sarà sotto gli occhi di tutti>> disse ammonendola tuttavia con lo sguardo. <<Rispondete alle domande con sincerità e non avrete nulla da temere>> aggiunse infine. Dopo qualche istante la porta della stanza si spalancò permettendo a cinque membri del Concilio di entrare. 

giovedì 13 novembre 2014

Xera, la ragazza con la spada (pag. 108)

<< Uno! … Due! … Tre!>> Alonya aveva iniziato a contare servendosi delle piccole dita ancora macchiate di sangue, ma sia Xera sia Reilhan non mossero un passo. <<Andatevi a nascondere; Quattro!>> li incalzò pur non ottenendo la reazione desiderata. Xera avvertì le gambe pesanti al pari di macigni e sebbene il suo istinto le dicesse di correre via, l’idea di abbandonare Elesya la tormentava. <<Rei che cosa facciamo?>> domandò non sapendo come agire, ma il curatore combatteva la stessa lotta interiore, <<Cinque!>>. <<Reilhan!>> ripeté tentando di spronarlo e ci riuscì. <<D’accordo, uccidici pure!>> disse il ragazzo lasciando Xera senza parole, <<Sei forse impazzito?>> lo ammonì ma il curatore le fece cenno di aspettare. <<Peccato però che una volta morti, resteresti sola e nessuno ti poterebbe più da tua nonna>> aggiunse. La bambina smise di contare, le parole del Novizio avevano colto nel segno. Con piccoli passi camminò a destra e a sinistra riflettendo sul da farsi, mentre la giovane maga era ancora immobilizzata a pochi metri da loro. <<Uccido lei e poi tu mi conduci dalla nonna>> rispose indicando la guerriera, <<Se uccidi le mie amiche, io non ti porterò proprio da nessuna parte!>>, Reilhan la fissò a lungo e la bambina iniziò a battere i piedi con forza sul terreno. <<Allora ucciderò te e lei mi porterà dalla nonna!>> replicò colma di rabbia. 

<<Alonya, non ti accompagneremo da nessuna parte se ci farai del male>> asserì Xera sperando che la bambina non cogliesse il suo timore. <<Mi avete stancata, ho tanta fame e se non potrò vedere la nonna, vorrà dire che mangerò Lorrhena seconda>>. Non appena terminato il suo discorso, la bambina si avvicinò al corpo della giovane maga e afferrandole la testa per i capelli, la costrinse a girare il capo. <<Aspetta!>> urlò il Novizio disperato ma Alonya non gli prestò alcuna attenzione e così Xera decise di ignorare il suo istinto e di fiondarsi contro l’affamata bambina. Non sguainò Rhinvel perché pensò che la sola forza fisica fosse sufficiente ma non riuscì neanche ad avvicinarla, poiché una barriera la ricacciò indietro. Il corpo della guerriera ricadde a terra pesantemente, facendole perdere i sensi per qualche istante. Reilhan brandì il Maglio e ancora una volta lo infuse del suo potere. Nel momento in cui le fiamme bianche arsero il consunto metallo, il Novizio le usò per contrastare il potere dello scudo, mandandolo in frantumi. Alonya tuttavia non se ne preoccupò. <<Aspettami Lorrhena, torno subito!>> mormorò prima di separarsi dalla ragazza. <<Se mi regali la tua torcia luminosa, ti permetterò di scappare>> affermò giocherellando con i merletti del suo abito, <<Torna da dove sei venuta e non costringermi a usare il mio potere contro una bambina>>. Reilhan restò in attesa qualche minuto ma Alonya non cambiò idea, perciò anteponendo i suoi principi, si scaglio contro la fanciulla. 

martedì 11 novembre 2014

Xera, la ragazza con la spada (pag. 107)

Reilhan si chinò per osservare la bambola riversa sul terreno e con la mano sfiorò la cucitura che non aveva retto a causa del brusco lancio. I fili spezzati erano ancora visibili, sebbene un liquido scuro li avesse macchiati. Annusò in silenzio le dita che aveva intinto nella strana sostanza e un olezzo acre e ferroso gli fece lacrimare gli occhi. <<Questo è sangue, non ci sono dubbi>> disse ripulendosi con un lembo di stoffa. <<Avete ucciso la mia Lorrhena!>> mormorò Alonya. Reilhan si voltò verso la bambina che lo stava fissando con disprezzo <<Lorrhena non era una bambola>> spiegò con voce ferma, <<Era la mia preferita!>> rispose invece lei. <<Rei che cosa sta succedendo? Datemi la bambola posso ripararla>> s’intromise Elesya incuriosita dalla situazione. <<Ely per favore, vorrei che tu venissi qua>>, il Novizio indicò alla ragazza il punto in cui il pupazzo era caduto e allo stesso tempo tentò di farla allontanare dalla bambina dalla quale non si era mai separata. Ma quando Elesya provò a raggiungere i suoi compagni, Alonya le afferrò un lembo del suo vestito. La giovane maga le sorrise e prendendole la mano, iniziò a camminare.

Un improvviso gelo le entrò nella pelle. Lentamente si diffuse in tutto il corpo, rallentando i suoi movimenti e impedendole di proseguire oltre. <<Lasciala!>> le urlò la guerriera ma Elesya ormai non era più in grado di controllare il suo corpo. Anche l’evocazione della giovane maga fu immobilizzata per effetto dell’incantesimo che legava le loro anime. <<Dilettante>> la rimproverò Alonya <<Ti sei sacrificata per evocare la bestia, nessun Negromante avrebbe commesso un errore tanto banale>> malignò senza neanche guardarla. <<Se come maga lasci a desiderare, in compenso sarai una perfetta Lorrhena seconda>> aggiunse allontanandosi da lei di qualche metro. <<Avevo ragione questo non è un coniglio di pezza>> la incalzò il Novizio, inorridito dalla freddezza che la bambina continuava a ostentare, quasi fosse indifferente alle sofferenze altrui. <<La mia Lorrhena era molto più che una bambola e voi l’avete uccisa>> rispose lei alzando la voce. <<Non si può uccidere un essere già morto. Quale bambina sana di mente giocherebbe con i resti di un animale imbalsamato?>> le domandò infine tentando si smascherarla. Leha e Satyr, sebbene avessero deciso di farsi da parte, non mossero un muscolo. <<Imbalsamato? Non so di cosa parli. Lorrhena l’ho cucita con le mie mani. Io le ho ridato la vita>> spiegò osservando il corpicino della bambola con tristezza. 

venerdì 7 novembre 2014

Xera, la ragazza con la spada (pag. 106)

I ragazzi presi dal panico, iniziarono a guardarsi intorno. <<Ne sei davvero sicuro?>> domandò Reilhan e Leha annuì. Quando furono sul punto di arrendersi, Elesya vide un’ombra con la coda dell’occhio e intimorita, si strinse al resto del gruppo. <<Ho visto qualcuno!>> bisbigliò avvertendo i suoi amici. Xera pose una mano sull’elsa di Rhinvel, mentre il Novizio si preparò imbracciando il Maglio. <<Fatti vedere!>> disse la guerriera a voce non troppo alta per non attirare l’attenzione del Concilio e dopo qualche minuto dei passi frettolosi si udirono scalpitare nel vicolo. <<Sta scappando, presto inseguiamolo!>> tuonò la giovane leva. Soltanto Leha restò indietro per proteggere Elesya e la bambina da eventuali attacchi a sorpresa. Xera percorse velocemente le strade umide, senza mai scivolare o perdere l’equilibrio. L’allenamento di Alea l’aveva abituata a tutto e per lei non fu difficile star dietro alla spia, sebbene fosse agile e veloce. La pioggia le bagnava il viso e a volte quasi la accecava, tuttavia muoversi tra i vicoli sgombri del villaggio, si rivelò una passeggiata. Reilhan e Satyr mantennero il ritmo della ragazza e si limitarono ad assecondarla almeno fino a che l’inseguimento non si spostò su un piano più alto. 

<<Cercherò di aggirarlo!>> li avvisò Xera, prima di sfruttare un carro sul lato della strada per balzare sul tetto della casa adiacente. I due ragazzi la osservarono stupiti ma non rallentarono. Xera corse sui tetti di Kodur inseguendo con lo sguardo la figura incappucciata che si spostava rapida nella strada sottostante; quando dall'alto notò che la spia aveva imboccato un sentiero senza uscita e così si preparò a piombarle addosso. La pioggia aumentò e presto i lampi incominciarono a illuminare le vie del villaggio. La spia si rese conto di aver intrapreso un vicolo cieco solo nel momento in cui un muro gli si parò dinanzi, fu allora che Xera decise di saltare. Un tuono assordante però rimbombò all'improvviso e la leva, colta alla sprovvista, scivolò su una tegola scoscesa. Riuscì a non cadere dal tetto ma la spia si accorse di lei. <<Addio effetto sorpresa!>> esclamò saltando giù, per poi atterrare proprio sopra la losca figura. La guerriera sentì qualcuno divincolarsi con forza sotto di lei, sebbene un mantello logoro gli coprisse il volto. <<Lasciami strega>> gli intimò la spia e Xera intuì che si trattava di un uomo. <<Ti sbagli, io sono una guerriera!>> gli rispose ironica immobilizzando i suoi movimenti. Reilhan e Satyr imboccarono il vicolo cieco e subito tentarono di raggiungere la giovane leva per darle man forte. Quando Xera infine provò a strappare via il mantello per scorgere il volto della spia, questa la strattonò con forza sferrandole una gomitata nello stomaco. 

martedì 4 novembre 2014

Xera, la ragazza con la spada (pag. 105)

Nel momento in cui il gruppo entrò nella capanna, non poterono credere ai loro occhi. Al posto dell’accogliente magione, infatti, si ritrovarono dinanzi a una serie di mobili di legno marci sovrastati da anni di polvere. Le ragnatele che decoravano l’altro lato dell’uscio, andarono a impigliarsi nel cappello di Leha che preso dal panico, iniziò a dare di matto. <<Toglimele, toglimele!>> riuscì soltanto a blaterare rivolto al fratello. <<Perché non ti togli il capello e la fai finita?>> lo rimproverò Satyr imbarazzato dalla reazione del bardo che una volta eseguito l’ordine, tornò alla tranquillità. <<Scusatelo, mio fratello odia i ragni>> si giustificò con le giovani leve e Reilhan non poté che essere solidale. <<Non ho mai conosciuto qualcuno cui piacessero>> si affrettò a dire. <<Che cosa credete sia accaduto qui?>> s’intromise Xera, stanca del tergiversare dei suoi compagni, << Si tratterà di un contro incantesimo che impedisce ai non addetti l’ingresso nella vera dimora>> spiegò Satyr portando le braccia sui fianchi. Con lo sguardo scrutò attentamente la vecchia capanna, mantenendo tuttavia i suoi pensieri per sé. Quando infine alzò il capo verso il soffitto, spalancò gli occhi dallo stupore. <<Che diamine … !>>.  

Anche il resto del gruppo lo imitò e quasi tutti ebbero la medesima reazione. << È proprio un bel disegno!>> esclamò Leha con un sorriso sghembo. <<Non è un disegno fratellino e per noi significa solo guai>> aggiunse Satyr terrorizzato. Elesya avanzò fino al centro della stanza e con la bambina fra le braccia, fisso i segni sul tetto. <<Questo è un cerchio runico>> disse sicura di sé, <<Lo sappiamo bene e di sicuro non è stato tracciato per bella mostra>> rispose Satyr alzando la voce come monito. <<Io dico di andarcene!>> borbottò tornando sui suoi passi e trascinando Leha. <<Aspettate!>> li fermò Reilhan <<Non abbiamo intenti malevoli nei confronti del Concilio. Non c’è nulla da temere>> affermò con scarsa sicurezza. Satyr si voltò e colto da ira, afferrò Reilhan per il bavero della camicia <<Non sai quello che dici, il cerchio è un avvertimento>> urlò. Con sdegno strattonò il curatore per poi raggiungere suo fratello ancora una volta, <<Al vostro posto avrei davvero paura, poiché l’unica cosa che mi è data di sapere sul Concilio, è che la pietà non è contemplata per chi trasgredisce a un ordine>>. Quando il bardo chinò il capo, per pochi istanti Reilhan intravide la parte finale della cicatrice che marchiava la sua schiena. <<Abbiamo commesso un errore nel condurvi qui, ma facciamo ancora in tempo ad abbandonare la casa e a tornare in giardino. Il cerchio non si è attivato>> asserì lasciando la capanna. Solo i tre ragazzi non si mossero di un passo e non appena le due guardie varcarono l’uscio, questo si chiuse rumorosamente alle loro spalle e il buio li inghiottì.