martedì 30 dicembre 2014

Xera, la ragazza con la spada (pag. 117) (Parte Seconda)

<<Ecco, siamo arrivati>> la voce di Mihrrina ridestò Xera dal suo sonno. <<Spero per te che le mie amiche siano sane e salve!>> accompagnata da un Reilhan molto adirato. Non appena superata la fitta vegetazione, il Novizio si ritrovò nella discreta radura in cui, qualche tempo prima, avevano costruito un accampamento di fortuna. I suoi occhi indugiarono a lungo sull’aspetto di Elesya, notevolmente emaciato e stanco ma non poté fare a meno di notare che anche Xera non era messa meglio. Il suo corpo era, infatti, riverso al suolo con la testa adagiata sulle gambe di Zabora. Per cui senza distogliere lo sguardo da quello del guerriero, gli si avvicinò impettito per poi sfiorare il capo dell’amica epurando le sue ferite. <<Non occorre più che le tue mani sfiorino il suo corpo>> gli disse scuro in volto. Xera avvertì un forte imbarazzo e pur non comprendendone il motivo, capì che allontanarsi dal ragazzo avrebbe reso la situazione meno pesante. <<Dovresti ringraziarmi piuttosto, mi sono preso cura di lei mentre eri a passeggio nei boschi>>. Zabora si rialzò in piedi ripulendo gli abiti dalla terra di cui si erano impregnati. <<Il mio Maglio sarebbe ben lieto di mostrarti la mia immensa gratitudine>>. Zabora afferrò l’elsa della sua spada ma la mano di Mihrrina bloccò il suo polso. 

<<Basta così! Ci sono cose più importanti da affrontare in questo momento>> affermò placando gli animi. <<Mihrrina ha ragione, Rei fa qualcosa per Elesya, il suo cuore sta rallentando>> asserì Xera riconquistando l’attenzione del Novizio. Reilhan si avvicinò alle due ragazze che, ancora prese dal rito, se ne stavano immobili l’una di fronte all’altra, tuttavia per quanto ci provasse, la sua magia non era in grado di restituire vigore al corpo della giovane maga. <<Non ce la faccio!>> disse dopo l’ennesimo tentativo fallito. Xera gli indicò l’anello di metallo che fuoriusciva dal collo della fanciulla e il curatore iniziò a esaminarlo ma nel momento in cui lo sfiorò, una piccola scintilla respinse la sua mano che dolorante, ritrasse in fretta. <<C’è una barriera che lo protegge!>> esclamò massaggiandosi le dita. Nel medesimo istante la giovane maga avvertì una fitta alla base del collo, che la costrinse a inginocchiarsi suo malgrado.
<<Rialzati e guarda attentamente. Gli amici ti tradiranno prima o poi, per cui osserva e non distrarti>> le intimò l’artefatto. Elesya si rialzò a fatica, le forze pian piano la stavano abbandonando e più tempo trascorreva in quella specie di limbo, più la sua salute ne risentiva. 

martedì 23 dicembre 2014

Xera, la ragazza con la spada (pag. 117) (Parte Prima)

<<Ti ho proibito di chiamarmi in questo modo, per me non c’è ingiuria peggiore>>. Il capo mozzato di Nephes era stato adagiato su di un vassoio d’argento. I capelli invece le erano stati tagliati in maniera grossolana mentre il viso era coperto di tagli e lividi. Gli occhi ambrati parevano ardere dalla rabbia e se avessero potuto, avrebbero incenerito l’uomo. <<Avrei dovuto tagliarti anche la lingua a quanto pare, ma sono sempre in tempo>> la fulminò. Elesya rabbrividì dinanzi a quella minaccia e deglutì cercando di inumidirsi la gola. <<Fallo, che aspetti. Tanto non ho nulla da dirti né da perdere>> rispose la donna fissandolo a lungo. L’uomo le girò intorno come a voler studiare la situazione, per poi tornare a sedersi sul trono. <<Voglio la formula, sono stanco dei tuoi giochetti>>. Elesya corrugò la fronte <<Di cosa sta parlando?>> domandò all’artefatto che tuttavia non le rispose. <<Ed io non ho intenzione di rivelarla a un verme del tuo calibro!>>, <<Sii maledetta>>. L’uomo sbatté il pugno sul bracciolo intagliato e il tonfo si propagò per tutta la sala. La giovane maga sobbalzò. <<Vorrà dire che qualcuno lo farà al tuo posto>>. Nephes roteò gli occhi per tutto il campo visivo a lei concesso ma non vide nessun altro, a parte il suo aguzzino e la sua complice. E proprio quest’ultima schiocco di nuovo le dita richiamando a sé il suo bizzarro attendente, così l’essere tozzo tornò nella sala ma non da solo. Incatenato alle braccia e alle caviglie, un giovane uomo dai capelli dorati si accompagnava al servitore. 

Le catene erano spesse e pesanti e di tanto in tanto rilucevano se colpite dalla luce. Il ragazzo era ricoperto di ferite in ogni parte del corpo ma il suo spirito non era stato ancora piegato e questo si poté leggerlo nel suo sguardo fiero. <<Benvenuto nella mia umile dimora!>> disse l’uomo fingendo di inchinarsi dinanzi al nuovo ospite. <<Nithaian!>> Nephes restò quasi senza fiato dopo aver pronunciato il suo nome. <<Il valoroso condottiero, Messo degli dei e sporco "Ladro">> spiegò l’uomo, <<Lui si è preso il mio occhio ed io mi prendo la sua libertà>>. Il ragazzo sputò a terra, << Non puoi portarmi via qualcosa che non mi appartiene, la mia libertà è affare degli Dei, non tuo>> affermò. L’uomo, in preda all’ira, afferrò Nithaian dai capelli e lo avvicinò al capo di Nephes. <<È questa la fine che ti spetta>> asserì glaciale ma il ragazzo non ne fu intimorito. << Non potrei sperare in sorte migliore. Se la mia testa dovesse cadere, sarei finalmente libero dalla tua forzata ospitalità>>. L’uomo colpì il viso del ragazzo con forza tale da farlo cadere a terra. Poi avvicinandosi al vassoio, sollevò la testa di Nephes per i capelli <<Era una tua amica, forse la più cara. Non sei in pena per la sua triste condizione?>> tentò di provocarlo. <<Ha meritato le sue pene dalla prima all’ultima, non riconosco un volto amico bensì quello del mio nemico>>

Nephes abbassò lo sguardo e delle candide lacrime rigarono il suo viso. <<Suvvia, che razza di uomo è quello che fa piangere una fanciulla>> li schernì ridendo rumorosamente. <<Lascialo andare e ti dirò la formula>> disse all’improvviso Nephes. <<La mia vita non vale tanto e se ancora ti resta un briciolo di coscienza, cancella dalla tua mente quelle parole e non pronunciarle mai più>> sentenziò il ragazzo tentando di dissuaderla. L’uomo, dopo aver deposto Nephes sul vassoio, si avvicinò al corpo del ragazzo per poi evocare una palla di fuoco color ciano con cui sfiorò il suo braccio. Nithaian urlò dal dolore quando le fiamme avvolsero prima il polso e in seguito l’avambraccio, e nel momento in cui provò a girarsi su stesso per sedare il fuoco, l’uomo bisbigliò una parola che rese le catene più pensanti e spesse. <<Fermati, ti supplico>> urlò la donna ma l’uomo la ignorò. Soltanto quando la pelle fu quasi del tutto bruciata, estinse la sua magia. <<Sono io che pongo le condizioni, non voi. Dovete obbedire a Zestor, il prescelto>>, <<Stai farneticando>> lo ammonì Nithaian con le poche energie rimastegli, <<Ti sei impadronito del potere con la forza, come osi chiamarti prescelto?>> aggiunse ma Zestor rise divertito. <<Sein, non è troppo tardi. Rinuncia al tuo folle progetto e rendici la libertà>>.  Nephes provò a convincerlo ancora una volta ma di nuovo i suoi tentativi fallirono, suscitando invece la rabbia della complice che per tutta risposta la colpì in pieno volto. <<Non osare sfiorarla>> la redarguì l’uomo <<Salvo che non sia io a ordinartelo>> continuò sorridendole. La donna dagli occhi a mandorla si strinse al suo braccio e con voce impercettibile suggerì all’uomo di lasciarle il lavoro sporco così questi accettò. Tornato a sedere sul suo spettrale trono, si limitò a contemplare la scena, mentre la donna iniziò a mettere in pratica i suoi propositi.

martedì 16 dicembre 2014

Xera, la ragazza con la spada (pag. 116)

Nel momento in cui Xera riaprì gli occhi, si ritrovò distesa a terra con il capo sulle ginocchia di Zabora. <<Si è svegliata!>> disse lui. La guerriera tentò di alzarsi ma un lancinante dolore alla testa glielo impedì. <<Resta sdraiata, cadendo hai sbattuto contro un sasso>>. Xera allora si sfiorò i capelli e quando ritrasse la mano, notò che era sporca di sangue. <<Non temere, il tuo curatore ti rimetterà subito in sesto>> aggiunse il ragazzo guardandola torvo. <<Che cosa ti è saltato in mente? Se Faiha non fosse intervenuta, saresti morta adesso!>> la redarguì. Xera lo fissò con sdegno. Già la posizione era imbarazzante, sentirsi fare la predica poi, non migliorava la situazione. <<Come sta Elesya?>> domandò cercandola con gli occhi. <<Lei sta bene, non so cosa tu le abbia fatto ma ha funzionato!>>. Zabora tamponò la ferita con un pezzo di stoffa imbevuto d’acqua limpida, <<Adesso devi pazientare. Il tuo amico sarà presto di ritorno>> le suggerì. Benché il guerriero non le fosse simpatico, Xera seguì il suo consiglio e lentamente chiuse gli occhi sprofondando in un sonno ristoratore.

Elesya si guardò intorno. Le tenebre le sembrarono meno spaventose e così l’artefatto. Una sola catena la separava dalla meta e non c’era tempo da perdere. Quando ormai il teschio fu a pochi passi, Elesya protese il braccio e con titubanza sfiorò l’ultima catena. Nulla però parve accadere. Serrò quindi il pugno e strinse i freddi anelli di metallo. Una fitta improvvisa, dalla bocca dello stomaco, la investì e presto si diffuse in tutto il corpo. La giovane leva abbassò lo sguardo e notò una chiazza rossa propagarsi sulle vesti. Con le mani che le tremavano allora, alzò la camicetta e scorse una lama scarlatta perforarle la pelle. Elesya si sentì mancare ma cercò comunque di resistere. Si voltò e vide ancora una volta un viso familiare. Una ragazza dai fluenti capelli vermigli e dagli occhi verdi era proprio dietro di lei, <<Xera!>> bisbigliò inginocchiandosi pesantemente al suolo. La guerriera tuttavia non mosse un muscolo, restando immobile con la mano stretta intorno all’elsa di Rhinvel. Elesya tamponò la ferita con le mani sperando di fermare il flusso di sangue, senza distogliere mai lo sguardo dalla sua amica. <<Perché lo hai fatto?>> le chiese con le lacrime agli occhi. Ci fu una pausa interminabile e quando il silenzio divenne duro da digerire, la giovane maga ripeté la domanda a gran voce. 

Recensione: Un nuovo inizio di Elisa Liliana Locatelli


Titolo: Un nuovo inizio
Autore: Elisa Liliana Locatelli
Editore: Self Publishing
Genere: Romanzo Rosa
Prezzo: € 0,99
Pagine: 67
Anno di pubblicazione: 15 dicembre 2014
Puoi acquistarlo qui: Link
La mia valutazione: 
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Trama
Aslinn ha ventiquattro anni: è a capo di un ristorante vicino Porta Venezia (Milano) e ne è la capo cuoca. Ha un cugino che adora, un amante fantastico e delle buone amicizie. Allora perché è sempre così triste? Perché Michele non riesce a conquistarla? E Christopher – l’affascinante giornalista – riuscirà ad avvicinarsi a lei?
Nonostante Michele sia quasi perfetto, Aslinn non riesce a lasciarsi andare: il suo passato glielo impedisce. Ed ecco, infatti, che proprio il passato torna a bussare alla sua porta. Che cosa le succederà?

Recensione.
Michele era il mio porto sicuro. Era colui che per me c’era sempre, insieme a mio cugino Danny, a cui potevo dire tutto e che sapevo ci sarebbe sempre stato per me. Insomma, mi era impossibile staccarmi da lui. Ero un’egoista, ma cosa potevo farci?” Aslinn

Prima di dirvi la mia in merito a questo romanzo, vorrei fare delle premesse. Non ho mai recensito ufficialmente un libro, né penso di esserne in grado. Per questo mi limiterò a esprimere un’opinione personale. Il Cassetto delle Recensioni sarà appunto questo. Un luogo in cui ci saranno scambi di pareri e ci consiglieremo testi a vicenda.
Detto ciò, vorrei partire dal presupposto che questo romanzo non rientra nelle mie solite letture, chi ha imparato a conoscermi, infatti, sa che il fantasy ha un posto d’onore nel mio cuore.
"Un nuovo inizio" però l’ho in pratica divorato (sono solo 67 pagine, si può benissimo leggerlo durante un viaggio o aspettando la metro).
Partiamo con una breve analisi dal punto di vista stilistico. Le parole sono fresche e dirette, i dialoghi si susseguono con un buon ritmo che rispecchia in pieno l’atmosfera del momento. Non ho trovato tempi morti, mentre le descrizioni dei personaggi lasciano spazio alla fantasia del lettore. Sono presenti inoltre alcune citazioni che fanno capo a romanzi o telefilm di cui la scrittrice è appassionata. L’immediatezza della scrittura mi fa pensare a un racconto scritto di getto, ma non per questo da criticare. Sono riuscita subito a inquadrare la psicologia dei protagonisti, senza che questi cambiassero improvvisamente personalità (tipo dottor Jekyll e mister Hyde) con l’avanzare del racconto: a mio avviso una delle pecche che ho riscontrato in alcune auto pubblicazioni o comunque da parte di alcuni scrittori in erba.
Aslinn, la protagonista è una donna fragile, sempre sulle sue e pronta a scacciare tutti coloro che si avvicinano troppo al suo cuore. Ha avuto un passato tormentato con cui dovrà fare i conti e che inevitabilmente ha finito col segnarla. Questo personaggio, a mio avviso, è brutalmente attuale così come i temi trattati dalla scrittrice, quali la violenza sulle donne, l’omosessualità e le dipendenze dalle droghe, raccontati attraverso gli occhi di una giovane donna che li ha vissuti in prima persona. A questi ne seguono molti altri che avrete il piacere di scoprire leggendo il romanzo.
Il numero conciso di pagine rende “Un nuovo inizio” un testo adatto per chi ha voglia di leggere senza necessariamente doversi sorbire tomi di racconti interminabili, non a caso la storia si svolge in un istante, il tempo di sorseggiare un buon the o un bicchiere di vino. Non mancano scene ad alto impatto erotico che scandiscono la vita di Aslinn, perciò se siete deboli di … cuore, il romanzo non fa per voi. Da regalare a tutti coloro che amano un pizzico di peperoncino nella loro cioccolata calda. Non è roba per ragazzini insomma. Con questo però non voglio paragonarlo ai soliti romanzi erotici sulla scia in Latex di “Cinquanta Sfumature di”. A voi l’ardua sentenza.
 (Un ringraziamento speciale a Satyr per i saggi consigli dispensati)

Dopo la recensione troverete un’intervista all'autrice del romanzo.

Biografia.
Elisa Liliana Locatelli nasce a Melzo (Milano) il 22 marzo 1990. Frequenta il liceo delle Scienze Sociali, per poi iscriversi all’Università Statale di Milano. Attualmente è laureanda in Scienze Infermieristiche. Ha una grande passione per la scrittura, la cucina, la lettura, per i film e i telefilm. Scrive da quando ha 15 anni. Ha auto pubblicato due raccolte di racconti: “Le tappe della vita” e “Racconti di vite disperate”.

Intervista con l’autore.
Da ristorante prettamente italiano, lo avevo trasformato nell’Indeciso che tutti oggi conoscevano. Insomma, facendomi il
culo, avevo ottenuto il mio piccolo successo, ma d’altronde ero così: quando desideravo una cosa, facevo di tutto per ottenerla.” Un nuovo inizio.
  • La protagonista è una ragazza dalla personalità controversa. A tratti asociale e fragile e per certi versi dura da digerire. Starle accanto vuol dire accettare dei compromessi, quale per esempio il farsi da parte poiché Aslinn, da sola, riesce a monopolizzare la vita di tutti i suoi cari, per quanto non faccia altro che desiderare la solitudine. Quanto di Elisa c’è in Aslinn e viceversa?

Quanto c’è di Aslinn in me e quanto, al contrario, c’è di me in Aslinn? Beh, è una domanda bella difficile a cui rispondere. Scrivo da quando ho quindici anni e ho scritto diverse cose (un romanzo e svariati racconti) e in ogni cosa c’è molto di me, in ognuno dei protagonisti delle mie storie. Ma ammetto che c’è tantissimo di Aslinn in me, poiché lei è DAVVERO parte della mia anima. Aslinn esiste dal lontano 2011, quando la creai per un gioco di ruolo. Insomma, con Aslinn condivido la passione della cucina, la voglia della solitudine nonostante entrambe siamo sempre alla ricerca di qualcuno che ci “sopporti” e supporti, soprattutto qualcuno che sia in grado di starci accanto (e –ammettiamolo- non è per nulla semplice, essendo noi due persone assai complicate). Insomma … siamo inscindibili, Aslinn ed io. Leggendo di lei, si legge e si conosce molto di me.
  • La storia si svolge a Milano, sebbene la protagonista sia straniera, perché proprio questa città?

La scelta è molto semplice: amo il nome Aslinn, così come amo la Francia e la mia città, che è per l’appunto Milano, ho quindi deciso di unire le tre cose, mantenendo però le origini della Aslinn del gioco di ruolo (GdR). L’Aslinn originale era nata a Hyères esattamente come quella del mio libro, ma col padre e la madre si era trasferita a Londra. Questa Aslinn, invece, si è trasferita con la madre a Milano. Volendo avrei potuto benissimo mantenere Londra come città, ma non conoscendola bene, ho preferito farla vivere a Milano così che io potessi scrivere di una città che conoscevo, aggiungendoci quindi le vie.
  • Uno dei temi ricorrenti di questo romanzo è il rapporto burrascoso tra la protagonista e suo padre. Dalle pagine emerge la figura di un uomo brutale e dipendente dall’alcol, riportandoci purtroppo alla mente la questione della violenza sulle donne. Ti chiederei quindi un tuo breve pensiero in merito e in particolare mi piacerebbe sapere che cosa ha ispirato la scelta di questi temi.

La violenza sulle donne – così come la droga, l’autolesionismo, il suicidio e tanti altri temi delicati di cui ho parlato nella mia raccolta “Racconti di vite disperate”- è un argomento che mi sta molto a cuore e che purtroppo viene trattato troppo poco o in modo superficiale. Penso che la violenza – in qualsiasi sua forma, sia essa rivolta a minoranze, a donne, uomini o categorie ben specifiche di persone - sia ripugnante. Non ne capisco proprio il motivo, è una cosa che mi fa imbestialire. E soprattutto, è ancora più incredibile l’indifferenza che regna al giorno d’oggi. Per questo motivo, nel mio piccolo, cerco di fare qualcosa e di far conoscere alle persone queste tematiche, tentando di approfondirle nel modo migliore.

 “Erano una bella coppia e avrei sfidato chiunque a dire che due uomini non potevano crescere un figlio: Luca era il bimbo più felice che avessi mai conosciuto in tutta la mia vita” Un nuovo inizio.
  • Aslinn non ha un nucleo relazionale ben definito. Nel romanzo l’unico esempio di famiglia è quello di suo cugino Daniele e del suo compagno col quale sta crescendo un figlio. A tal proposito, che cosa ne pensi circa l’adozione per le coppie gay.

Beh, direi che il mio pensiero è abbastanza chiaro: sono più che favorevole alle adozioni da parte delle coppie gay. Insomma, perché due uomini o due donne non possono essere genitori? Ci sono moltissimi bambini che hanno bisogno dell’affetto di due persone adulte. Perché allora privarli di quello di due papà o due mamme? Non è assolutamente giusto: l’amore è amore, a prescindere dal sesso e dal colore della pelle.
  • La situazione amorosa della protagonista è una matassa senza né capo né coda. Nella sua vita c’è il perfetto Michele, un uomo sposato con cui ha una relazione clandestina. Anche l’infedeltà coniugale è uno dei temi affrontanti nella storia. Sembra quasi che il tradimento sia il motore di questo romanzo.

No, assolutamente: il motore di questo romanzo non è il tradimento. Il motore è invece l’amore: Danny e Matteo, Michele che ama Aslinn in modo incondizionato e che farebbe di tutto per lei, Aslinn che è ancora innamorata (e non dirò di chi, poiché rivelerei una parte del libro). Il filo conduttore del romanzo è proprio l’amore, non il tradimento, poiché Michele non ama davvero sua moglie, ma la giovane e bella Aslinn. L’amore è tutto ciò che spinge i personaggi ad agire e fare ciò che fanno.
  • Il romanzo è caratterizzato da scene ad alto contenuto erotico. Molti se lo staranno chiedendo ed io per prima, quanto il tuo modo di scrivere è stato influenzato da racconti del calibro di "Cinquanta sfumature"?

Sinceramente? Meno di zero, poiché non ho mai letto la saga di Cinquanta Sfumature e non ho nemmeno intenzione di farlo. Ho letto in passato “Melissa P.” (quando ancora frequentavo le scuole medie) e “Valerie: diario di una ninfomane” (un paio di anni fa) e quasi tutti i libri de “La Confraternita del Pugnale Nero” che sono ad alto contenuto erotico, ma nessuno di questi mi ha influenzata. Scrivo ciò che sento, ciò che la mia mente vive: insomma, tutto ciò è frutto della mia mente e – non lo nego - di cose che mi piacerebbe sperimentare. Insomma: uso molto la fantasia, perché è questa che aiuta a vivere, a superare la quotidianità. Senza fantasia, non si potrebbe fare niente. E ovviamente, anche nell’ambito sessuale è molto importante la fantasia e la creatività.
  • Non sono poche le citazioni di libri e serie tv tra le pagine del romanzo. In breve dicci qual è il tuo libro preferito, canzone preferita, serie preferita e perché.

Ho più libri preferiti, un po’ come tutti, credo. La mia top four: la saga di Harry Potter di J.K. Rowling, “Il giovane Holden” di J.D. Salinger, “Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino” di Christiane F. e “Le cinque persone che incontri in cielo” di Mitch Albom. La mia canzone preferita? Uhm… assai difficile sceglierne una, ne esistono troppe che amo, seriamente, perciò ne sceglierò due della stessa cantante: “Non, je ne regrette riens” e “La vie en rose”, entrambe di Edith Piaf. Per quanto riguarda la serie tv preferita, rispondo senza alcun indugio: “E.R. – Medici in Prima Linea” grazie alla quale mi appassionai al mondo della medicina e “Shameless”, grazie alla quale ho stretto amicizia con delle persone fantastiche! 
  • Leggendo l’epilogo della tua storia mi sorge spontaneo chiederti se il racconto è tratto da una storia vera. 

No, è tutto frutto di fantasia. Sono tutti personaggi inventati, anche se la storia di Aslinn potrebbe essere la storia di una qualsiasi ragazza dei giorni nostri.
  • Quali altri progetti stai preparando per i tuoi lettori?

Ho già steso la trama di un nuovo romanzo e ho iniziato a scriverlo, sebbene per ora io abbia solo i primi capitoli. Ho già in mente tutto, dai protagonisti alla conclusione della storia, che sarà anch’essa romantica. Spero di riuscire a concluderla il più presto possibile, poiché tengo davvero molto anche a questo mio nuovo progetto, il cui titolo sarà: “L’amore in due tempi”. 
  • Infine concludiamo questa prima intervista con un saluto della scrittrice al suo nuovo pubblico.

Ringrazio tutti coloro che hanno avuto la pazienza di leggermi e spero d’avervi incuriosito almeno un pochino e soprattutto ringrazio Valeria che mi ha concesso questa grandissima opportunità! Vorrei inoltre salutare e ringraziare una mia carissima amica, Giulia, che mi ha sostenuta tantissimo e mi ha aiutata a far vivere Aslinn: grazie, poiché senza di te questo libro non sarebbe mai nato. Un saluto e un abbraccio a tutti!

 Se siete arrivati fin qui, vi ringrazio e come sempre vi auguro, anzi mi correggo, vi auguriamo una buona lettura. 


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