martedì 8 ottobre 2013

Xera, la ragazza con la spada (pag.18) Parte Prima

Il lago Biru

Il fuoco acceso illuminò tutta la caverna, non essendo molto grande, rendendola confortevole per chi decise di passarci la notte. Elesya era profondamente addormentata sul giaciglio d’erba morbida accanto a Xera che invece, non riuscendo a dormire, si limitò a rimanere sdraiata con gli occhi chiusi. Anche Keldas era assopito al fianco della sua amata, mentre i Novizi montavano l'ultimo turno di guardia.

<<Oggi non è stato un gran giorno per te, amico mio>> tenne a sottolineare Norwen, mettendo del sale su di una ferita ancora aperta.
<< Ed è tutto merito tuo! Non potevi continuare a giocare tra i rami della foresta, senza trovarci mai?>> bisbigliò Reilhan per non svegliare il resto del gruppo. L’arciere adorava prendere in giro l’amico/rivale: dopo le donne era il suo passatempo preferito, sin dal primo momento in cui si erano conosciuti; un divertimento non condiviso da Reilhan che al contrario, finiva sempre con lo sbraitare, inseguendolo con il suo martello in mano.
Norwen era un abile combattente e durante le missioni si rivelava un valido supporto ma la sua costante brama d’attenzioni ed elogi, non andava giù al Novizio che preferiva, invece, svolgere i suoi incarichi in silenzio e rapidamente.

<< Allora non ci sei ancora riuscito?>> chiese ridacchiando l’arciere, mentre con un bastone ravvivava il fuoco, << Preferirei non parlarne!>> rispose secco Reilhan ma Norwen non volle accontentare la sua richiesta e continuò a porre domande << Andiamo, è inutile tenerglielo nascosto, presto o tardi le tue care amiche lo verranno a sapere!>> .

Il Novizio s’innervosì, toccare quell'argomento lo metteva a disagio, soprattutto se era Norwen a tirarlo in ballo, così per non svegliare le Leve addormentate, si alzò e uscì dalla caverna tentando di calmarsi. Xera involontariamente ascoltò tutto e presto cominciò a chiedersi che cosa le nascondesse Reilhan; in altre circostanze avrebbe rispettato la riservatezza dell’amico, tuttavia in quel frangente, qualsiasi cosa avrebbe potuto compromettere la riuscita del viaggio. Decise allora che avrebbe indagato in merito, scelta motivata perlopiù dalla rabbia che ancora nutriva nei suoi confronti: il suo vero intento era di minare la facciata di Leva perfetta che aveva costruito il Novizio. Xera era una ragazza orgogliosa, sapeva di essere una principiante, ma essendo stata umiliata davanti a tutti, non poté perdonarlo. 

Si fece subito giorno e pian piano tutti si destarono, ad eccezione della povera Shùly che ancora giaceva assopita, senza mostrare alcun segno di miglioramento.
<<Dobbiamo sbrigarci a raggiungere questo lago!>> disse preoccupato Keldas <<Il tempo passa e la mia amata Shùly potrebbe non risvegliarsi più!>>. Elesya si avvicinò alla ragazza e guardandola sconfortata, diede ragione alle paure della Giovane Leva << Se non affrettiamo il passo, niente potrà aiutarla>>. 

Tutti rimasero in silenzio limitandosi a riporre le loro cose, per riprendere al più presto il viaggio <<Quindi la nostra meta è il Lago Biru?>> chiese Norwen che ancora era all'oscuro delle decisioni prese dal resto del gruppo. Xera annuì <<Il nostro “Capo” ci ha raccontato delle proprietà magiche di quelle acque, speriamo che possano risvegliare la cara Shùly>> spiegò e Norwen con le braccia conserte iniziò a camminare avanti e dietro, per pochi metri. Elesya avvicinandosi incuriosita all'amica  si domandò che cosa stesse facendo il Novizio, <<Non ti preoccupare>> disse Reilhan, avendo notato il suo volto perplesso<<Ogni volta che si mette a riflettere, inizia questo stupido balletto, ma non fatevi illusioni, non c’è stata mai una volta in cui abbia formulato un pensiero sensato>>, Elesya sorrise, anche se la preoccupazione per Shùly appesantiva l’atmosfera. 

Finalmente tutti erano pronti per rimettersi in viaggio, tranne Norwen che era ancora impegnato a pensare, <<Ignoratelo!>> suggerì Reilhan che s’incamminò per primo, <<Le acque del lago non aiuteranno Shùly!>> sentenziò Norwen, lasciando tutti senza parole e non solo, in preda alla rabbia per aver perso l’ultima speranza, Keldas raggiunse in fretta l’arciere che afferrò per il bavero della camicia minacciando di colpirlo, <<Sono stanco dei tuoi giochetti, signor Novizio dei miei stivali!>>. 

Per quanto Reilhan avrebbe preferito veder atterrato il rivale, fermò l’impeto della Giovane Leva e lo staccò da Norwen che ricomponendosi, come nulla fosse, spiegò <<Calma amico mio, non è questo il momento di perdere il controllo!>>  e poi ancora <<Dicevo che non sono le acque del lago ad essere magiche, bensì il tesoro che proteggono nelle loro profondità>>. 

Keldas si calmò e ascoltò con attenzione le parole del suo Novizio <<Ho portato a termine molte missioni da queste parti, al contrario del mio collega Reilhan, impegnato nei suoi allenamenti sul versante opposto dell’isola. Ecco perché vi posso dire con certezza che si sbaglia!>> tenne a precisare, ma questa volta Elesya intervenne difendendo il suo amico, << Come hai appena detto, lui non conosce bene queste zone, tuttavia è ammirevole che nonostante tutto, fosse a conoscenza, seppur in maniera errata, delle proprietà del lago>>  e sorrise dolcemente, << Sono certa che quando giungeremo sull'altro lato di Horsia, vi scambierete i ruoli>>. 

Le parole della ragazza calmarono subito l’amico, nuovamente messo alla prova dalle frecciatine pungenti del rivale che al contrario, si limitò a spiegare cosa avrebbero dovuto cercare, senza offendere ulteriormente l’altro Novizio.

Disse loro che al centro del lago, sul fondale, giacevano protette da uno scrigno, le “Lacrime della Dea”, che secondo una leggenda erano un potente elisir, in grado di curare qualsiasi cosa, anche il male più oscuro. 

Spiegò che proprio per la loro peculiarità, molte persone avevano cercato di approdare sull'isola  sotto mentite spoglie e per questo gli antichi fondatori delle tre capitali, decisero di schermare l’intera Horsia, con magia allo stato puro: impenetrabile per chi non avesse soddisfatto determinati requisiti. Xera ricordò tutti i punti elencati sulla pergamena dorata e capì che erano i “requisiti” da soddisfare di cui parlava Norwen; ricordò anche le conseguenze subite da chi aveva cercato furbescamente di aggirare quelle regole e di come tutto ciò che non rispondeva alle richieste dell’isola, prendeva fuoco al contatto con la barriera. La ragazza imparò che ogni cosa su Horsia aveva la sua importanza, anche la direttiva più piccola poteva salvarti la vita.

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