venerdì 5 luglio 2013

Xera, la ragazza con la spada (pag. 5)

I preparativi

Distesa sul letto, Xera rigirava il documento dorato tra le piccole mani, molti pensieri le occupavano la mente, fra tutti quello di voler vedere sua madre, per poterla ringraziare. C’erano tante cose da fare; preparare un piccolo bagaglio, un po’ di cibo per il viaggio, ma soprattutto cercare un passaggio per Libra. Fu in quel momento che si rese conto di non sapere come raggiungerla a causa delle continue distrazioni, durante le lezioni di Annabell.

Molto velocemente, prese una pergamena impolverata, tra dei testi poco usati e la apri sul pavimento, ci soffiò sopra e dopo aver creato un nuvolone di polvere, cominciò a starnutire. Era la mappa delle terre di Raifaelia, si potevano scorgere le tre principali capitali e proprio in prossimità della maestosa Nortor e delle sue verdeggianti pianure, il portale per Libra, uno dei posti più frequentati dalle giovani leve, ma come avrebbe raggiunto quel luogo senza alcun mezzo di trasporto?

<<Stupidi Yak! Se solo fossero utili come cavalcatura!>> pensò mentre guardava perplessa la mappa.
Solo il rumore della porta principale, chiusa bruscamente, la fece destare dai suoi pensieri e senza perdere tempo, accorse all’uscio dove vi ritrovò Annabell, visibilmente provata.

<<Madre! Cosa vi è successo? Sembrate così stanca!>>
La donna guardò sua figlia e una volta seduta le chiese <<Xera, hai ricevuto visite oggi?>>
Ancora perplessa per le condizioni di sua madre, la ragazza rispose annuendo e cosi Annabell riprese con il suo interrogatorio.
 <<Ti hanno forse consegnato un qualche documento importante, che io dovrei vedere?>>
 Xera avrebbe voluto farle milioni di domande ma prima, ancora esaltata per quello che la attendeva, corse il più velocemente possibile nella sua camera, prese la pergamena dorata e scendendo le scale ancor più celermente, passò il documento ad Annabell.

<<Madre un condottiero fortissimo, anche se un giorno lo batterò  sicuramente, è giunto stamane per portarmi questa pergamena, ha detto tante cose in modo incomprensibile … ma il succo del discorso è che sono stata scelta per la competizione di Horsia! Non lo trovate magnifico?>>

Dopo aver letto la pergamena molto attentamente, Annabell la posò con cura sul tavolo della cucina, poi guardando sua figlia negli occhi, si fece improvvisamente seria.

<<Non c’è nulla di magnifico quando una giovane donna è costretta ad impugnare un'arma! Sono consapevole che i tempi che stiamo vivendo sono molto duri, persino la nostra amata Dalihan non è più la stessa, da quando è caduto quel maledetto meteorite nero. Sei dovuta crescere tra mille pericoli figlia mia, ma nonostante ciò, ho visto accrescersi in te, non la paura, ma un forte desiderio di intraprendere la via del guerriero; che madre sarei se non ti dessi una mano a realizzare i tuoi sogni, seppur io non li approvi?>>

Annabell si alzò con fatica, era ancora molto provata, si lavò le mani ed il viso nella tinozza di creta che le era stata regalata per le sue nozze, si rimboccò le maniche ed assumendo la posa tipica di chi ha molte cose da fare, disse.
<<Sono stata nella città di Nortor, per parlare con chi di dovere e permetterti di andare su quella pericolosa isola, tuttavia avrai il mio consenso solo se mi farai una promessa!>>
Calò il silenzio.
<<Se tu fallirai le selezioni, dovrai abbandonare l’idea di diventare un guerriero e tornerai qui a Dalihan per aiutarmi nel mio lavoro. Siamo una famiglia con pochi mezzi, lo sai bene, non posso permettermi di comprarti gli strumenti adeguati per questo duro cammino che hai scelto; per te sarà più difficile perché sei una donna esile e sarai vista come debole e inutile in battaglia. Ricordati però, che hai nel sangue il coraggio di coloro, che seppur privi di armi hanno difeso i propri cari a costo della vita.>>

Xera ascoltava con molta attenzione le parole di Annabell e non osava interromperla poiché, per la prima volta, vedeva in lei, una fermezza che non accettava obbiezioni.
<<Ci sono molte cose da fare figlia mia, ma prima, devo chiederti se intendi accettare il patto che ti ho proposto>>.
La giovane guardò sua madre e dopo averci riflettuto, sorridendo compiaciuta, accettò.

<<Se dovessi essere cosi debole da non passare quella selezione madre, vorrà dire che merito sul serio di accudire, per tutta la vita, quelle stupide bestiacce!!!>>
Annabell sorrise e prendendo carta e penna dal cassetto, accanto alla tinozza, si accomodò nuovamente al tavolo della cucina e cominciò ad elencare una serie di cose da preparare per il viaggio.

<<Non possiamo perderci in chiacchiere figlia mia,  il tempo è tiranno! Ci sono innumerevoli cose da preparare, ma soprattutto, devo insegnarti il percorso che dovrai affrontare per raggiungere il porto di Libra, non vorrei che tu ti perdessi come al solito!>> le disse.
 <<Il viaggio è arduo, tuttavia, essendo tu una giovane leva, hai la possibilità di poter usare uno speciale portale, che verrà aperto nel momento in cui pronuncerai le parole scritte in questa parte della pergamena. Solo così potrai raggiungere il porto istantaneamente, senza dover passare per la capitale e per le sue impervie pianure, anche perché, nelle tue condizioni attuali, non saresti in grado di affrontare nessuna, delle bestie che popolano quelle lande>>.

Xera non sembrò apprezzare molto quest’ultimo commento da parte di sua madre, anche se era la dura realtà, ma al contempo, considerandosi più forte di lei, le venne spontaneo chiederle <<Madre, voi come avete fatto ad arrivare alla capitale allora? Senza offesa ritengo di essere quantomeno più forte di voi>>.

Annabell alzò lo sguardo dalla lista che stava scrivendo con molta attenzione e con fare quasi divertito, sorrise a sua figlia e non disse altro se non <<questo è un mio piccolo segreto!>>.
La ragazza era sempre più confusa, ma sapeva bene che quando sua madre voleva mantenere un segreto, non esistevano trucchi che potessero farle cambiare idea.  Immagini ridicole di Annabell che combatteva con vanga e rastrello, contro le belve della pianura, cominciarono a balenarle in testa.

<<Xera, secondo il regolamento descritto sul retro del documento, dovrai portare con te questo piccolo zaino>> e dalla sua bisaccia Annabell tirò fuori una borsa, non molto grande, con strane incisioni e praticamente vuota.

<<All’interno del quale è consentito, esclusivamente, un numero limitato di scorte alimentari che bastino per soli tre giorni, una piccola spada corta e l’uniforme ufficiale della prova , che dovrà essere indossata poco prima di approdare all’isola e infine delle monete di rame, sufficienti per la sola attivazione del portale. Non è consentito portare altro, in questo modo tutti affronteranno le selezioni con gli stessi mezzi>>

Xera era sempre più emozionata per la partenza ma, al contempo, tutte quelle imposizioni sull’abbigliamento non le piacevano, solo dopo aver visto la spada, cancellò ogni dubbio dalla sua mente.
Preso lo zaino, una volta in camera sua, cominciò a riempirlo. Per primo il cibo, che doveva bastare per soli tre giorni, le monete, regalatele da sua madre, l’uniforme e infine la pergamena dorata. La spada corta preferì indossarla, sostituendola a quella di legno fatta con le sue mani, che fu riposta, con cura, nel baule ai piedi del letto.

<<Domani mattina dovrai dirigerti verso il portale figlia mia>> disse Annabell una volta raggiunta la giovane nella soffitta.
<<Non hai tempo da perdere! Per tua fortuna, la nostra casa non è molto distante, ma se ti muoverai presto, potrai evitare le belve che dimorano in quel luogo, anche se, quella pergamena funge anche da barriera, che rende la giovane leva invulnerabile sino alla fine del viaggio verso Horsia,  questa condizione però, dura solo tre giorni!>>.


Annabell decise di andare a letto, era visibilmente stanca e dandole un bacio sulla fronte, la invitò a riposare poiché l’indomani sarebbe stato, per lei, molto duro. Mentre era sul punto di scendere le scale, Xera la abbracciò forte e sussurrò
<<Grazie di tutto, mamma, diventerò la migliore e tu sarai orgogliosa di me!>>
La donna ricambiò il gesto d’affetto e versando qualche lacrima, che illuminò i suoi vividi occhi azzurri, aggiunse  <<Sono già orgogliosa di te figlia mia, ora però vai a riposare altrimenti domani tarderai, ricordati che se fallisci ti aspettano i tuoi cari amici Yak>> e con una risata si staccò dalla ragazza ed andò a dormire.

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