martedì 26 maggio 2015

Xera, la ragazza con la spada (pag. 154)

Elesya guardò oltre la piccola finestra della sua stanza, era il tramonto e il cielo si era tinto di sfumature rosa e arancioni. Subito dopo la visita del saggio, Reilhan aveva chiesto loro di riflettere sul da farsi, poiché incapace di prendere una simile decisione da solo. Per quanto la giovane maga cercasse però di venirne a capo, le sue idee diventavano sempre più confuse, fino a che stanca di attendere decise di consultare i suoi amici. Si chiuse la porta alle spalle e tentando di non fare rumore bussò alla porta numero quattro. Quando l’uscio si aprì, la guerriera la fece accomodare <<Ely, hai già preso una decisione?>> domandò Xera senza giri di parole ma la fanciulla scosse il capo. << Per questo sono qui. Non so cosa fare! Ogni decisione l’abbiamo presa insieme, perciò restarmene segregata in una camera buia, non mi aiuterà di certo>>, confessò Elesya, << È lo stesso per me!>> ribatté la guerriera. Le ragazze si sedettero sul letto una di fronte all’altra e pian piano iniziarono a esternare i loro pensieri e le loro paure, <<E se una volta lì, dovessimo fallire? Non so se riuscirei a sopportarlo!>> affermò la giovane maga <<Del resto se non ci proviamo …>>. Xera sprofondò il volto nel cuscino, sebbene fossero trascorse diverse ore, la situazione non era migliorata <<Ho bisogno di uscire!>> esclamò infine ma Elesya la fermò poco prima che varcasse l’uscio, <<Chiamiamo Reilhan, ci farà bene parlarne insieme!>>, Xera però dissentì <<Sarà meglio non disturbarlo, era ancora provato dallo scontro>> tagliò corto la fanciulla dandosela a gambe levate. 

Le giovani leve passeggiarono sino alla piazza centrale e la frizzante brezza notturna le accompagnò per tutto il tragitto che le condusse dinanzi alla statua commemorativa del saggio Murdar. <<Non trovi strano che il nonno ci abbia chiesto di partecipare alla prova finale?>> domandò Xera ad alta voce. Elesya si sedette sulle piccole scale attorno alla statua, <<Dereth ci ha ingannati sin dal primo momento, non dare peso alle sue parole!>>, <<Non credevo che qualcuno potesse arrivare a tanto pur di ottenere qualcosa>> la guerriera ricordò le innumerevoli disavventure vissute negli ultimi giorni e presto incominciò a tremare. <<Hai freddo?>> asserì Elesya fissando l’amica, <<No, anzi! Vorrei solo poter svuotare la mente dalle preoccupazioni, per caso conosci qualche formula?>> scherzò accomodandosi accanto alla fanciulla. La giovane maga accarezzò la runa dietro al collo e subito cambiò espressione.
 <<Pensi mai a cosa ne sarà di noi una volta abbandonata Horsia?>> Elesya aveva lo sguardo basso e contrito. <<Certo, costantemente!>> Xera alzò gli occhi al cielo e fissando le stelle iniziò a sognare ad occhi aperti. <<Tu e Rei andrete a Sihlya e diventerete una maga di alto livello e un Chierico con i contro fiocchi, mentre io mi recherò a Nortor, in Accademia e dimostrerò a tutti quanto valgo>> la giovane maga sorrise, ma presto si rabbuiò <<Non ci vedremo per molto tempo>> mormorò tentando di rimangiarsi le lacrime. Xera allora allungò un braccio sulle spalle dell’amica e la strinse a sé <<Non ti libererai di me tanto facilmente, sei pur sempre la mia migliore amica>>. 

La giovane maga sospirò, il malumore era passato e i pensieri avevano smesso di martellarle la mente <<Credo di aver preso una decisione!>> esclamò infine, <<Bene, perché si da il caso che sia lo stesso per me!>> ribatté la guerriera in tono soddisfatto, <<Ci resta soltanto una cosa da fare: comunicarlo al nostro Novizio>> aggiunse rimettendosi in piedi con un agile salto.
<<Si può sapere perché ve la siete svignata senza avvisarmi, avete idea di quanto mi sia preoccupato?>> una voce familiare giunse improvvisa alle loro spalle. Sia Xera sia Elesya sobbalzarono poiché colte alla sprovvista e quando si voltarono, il viso indignato del curatore le fissava torvo. Xera distolse subito lo sguardo mentre la giovane maga incominciò stranamente a ridere a crepapelle, <<Cosa c’è di tanto divertente?>> domandò Reilhan con le braccia sui fianchi, <<Nulla in particolare: il solo fatto di essere qui viva, insieme ai miei migliori amici, mi rende davvero felice>> affermò Elesya con un largo sorriso stampato sul volto. Reilhan si lasciò presto coinvolgere dal buon umore dell’amica, fino a che il pensiero della prova finale non tornò a tormentarlo, <<Immagino abbiate preso una decisione>> commentò non riuscendo ad attendere oltre. Le due amiche si guardarono complici e a turno risposero. Per prima Elesya <<Diventerò la maga più potente di tutti i tempi>> disse orgogliosa, <<Io invece diventerò il Paladino più forte di tutti i tempi>> ribatté la guerriera in tono fiero. 

Il curatore sbuffò, rimase in silenzio per qualche secondo e infine aggiunse <<Non mi resta allora che diventare il chierico più bravo di tutti i tempi e ciò non avverrà se non affronteremo la prova finale, perciò credo sia giunto il momento di far visita a Murdar>> sentenziò allungando il braccio in avanti. Le due amiche fecero altrettanto congiungendo le mani in un unico punto <<Qualunque cosa accada, la affronteremo a testa alta>> commentò il Novizio fissando le due fanciulle, che a loro volta si fecero subito serie, << E se anche dovessimo fallire …>> aggiunse schiarendosi la voce <<Sarà pur sempre con stile!>>. Le due ragazze lo ammonirono con lo sguardo <<Andiamo, vi aspettavate qualche sorta di discorsone dal sottoscritto? Cercate di rimanere vita e non fate sciocchezze, per il resto non ho da dirvi altro poiché anche per me sarà la prima volta. In questa prova saremo tutti alla pari e i miei timori sono pari ai vostri. Una cosa però la so per certo: abbandoneremo quest’isola prima di Dereth, dimostrandogli quale gruppo è davvero “patetico”>>. Elesya sorrise soddisfatta e lo stesso Xera. I tre amici s’incamminarono verso la locanda assaporando ogni singolo passo come fosse l’ultimo, infine giunti dinanzi alle loro stanze si guardarono senza dire una parola, fino a che  uno ad uno non si chiusero la porta alle spalle.

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