venerdì 22 maggio 2015

Xera, la ragazza con la spada (pag. 153)

I tre ragazzi restarono seduti per diversi minuti senza dire nulla. Xera non poté fare a meno di fissare il torso scoperto del curatore, che sfoggiava ben due cicatrici. La prima a lei nota, che ancora la faceva rabbrividire e la seconda circondata da una serie di rune, che ormai occupavano buona parte dei pettorali di Reilhan. Il curatore si rese ben presto conto di avere gli occhi della fanciulla puntati addosso e finalmente si decise a rompere il silenzio <<Non hai mai visto un torso nudo?>> la punzecchiò. Xera distolse subito lo sguardo, arrossendo <<Stupido, fissavo le rune di cui non ci hai ancora parlato!>> confessò indispettita. Reilhan fece un grande respiro e senza tralasciare nulla, raccontò loro quanto aveva vissuto durante la breve separazione. Sia Elesya sia Xera restarono esterrefatte, fino a che visibilmente arrabbiata, la guerriera non si avvicinò all’amico con fare minaccioso. <<Cosa ti è saltato in mente?>> gli urlò battendo i pugni contro il suo petto, <<Avresti preferito che fossi morto? Sai che magra consolazione vagare per il Regno Eterno!>>, <<No, certo che no!>> ribatté furiosa ma non sapendo articolare la moltitudine di pensieri che le affollavano la testa, rimase in silenzio senza staccare gli occhi dal ragazzo. Due piccole lacrime rigarono il suo volto, che Xera si apprestò ad asciugare ma con scarsi risultati, poiché a queste ne seguirono molte altre. Reilhan la tirò a sé, non sopportava vederla piangere e lo stesso fece con Elesya, affranta in egual misura. 

Mentre accarezzava il capo delle due fanciulle, il curatore si convinse di aver preso la giusta decisione <<Non potevo certo abbandonare due ragazze indifese su di un’isola tanto feroce. Che razza di Novizio sarei stato?>> commentò gonfiando il petto, fiero. Le due ragazze sorrisero divertite <<Naturalmente!>> aggiunse Elesya ricomponendosi, <<Prima di andare, mi darò una ripulita>> disse facendo riferimento al fango di cui era ricoperta <<il mio amico mi farà da guardia del corpo>> asserì infine allontanandosi dai due amici in compagnia della sua evocazione. Xera fece per staccarsi dalla presa del ragazzo ma Reilhan glielo impedì <<Che fretta c’è!>> affermò accarezzandole i capelli scarlatti. Xera arrossì, non era infatti abituata a simili attenzioni, senza contare che il cuore non smetteva di martellarle il petto. <<Se qualcuno ci vedesse, potrebbe fraintendere>> mormorò la guerriera in imbarazzo, <<Non me ne importa niente! Se da un giorno orribile posso trarne almeno qualcosa di bello, così sia. Oltretutto …>>, <<Oltretutto?>> ripeté la ragazza, <<Ho dovuto persino assistere a una scena il cui ricordo ancora mi rende furioso>>. Xera rabbrividì ricordando il bacio rubato da Dereth, <<Era parte di uno dei suoi piani contorti, non conta nulla per me>> si giustificò la ragazza senza neanche capirne il motivo, <<Per me conta, invece. Ti ha sfiorato contro la tua volontà, giuro che se dovessi rivederlo …>> ma non poté continuare la frase, poiché la guerriera lo abbracciò. 

Reilhan riuscì a percepire il battito della ragazza galoppare allo stesso ritmo del suo, si separò dolcemente da lei e con le mani le sfiorò le morbide gote rosee, mentre pian piano avvicinò il viso al suo. Quando però i loro nasi si sfiorarono, Xera rabbrividì, <<Mi dispiace>> mormorò Reilhan allontanandosi in maniera brusca, <<Non so cosa mi sia preso. Pensavo che … Lascia stare, in realtà non pensavo che a me stesso, dimenticando che già qualcuno ha agito contro la tua volontà>>. Xera aggrottò le sopracciglia <<Hai frainteso, io … io non >> la guerriera tuttavia non poté aggiungere altro perché Elesya tornò subito dopo. <<Mi sento molto meglio! Farsi un bagno è la cosa migliore dopo una cruenta battaglia. Da non crederci che un giorno avrei pronunciato una frase simile … Si può sapere che vi prende?>> affermò la giovane maga notando quanto il clima tra i due ragazzi si fosse raggelato. <<Nulla di che, sono solo stanco. Non appena arriveremo a Kodur, dormirò per una settimana>> tagliò corto il curatore. Xera invece non disse nulla, rimanendo in silenzio per tutto il viaggio di ritorno. 
Giunti infine dinanzi alle porte del villaggio, il trio si recò alla locanda, dove ad attenderli vi trovarono Aldaria e qualche amico di vecchia data. Presto la notizia della dipartita di Lodo si diffuse a macchia d’olio, fino a che lo stesso Murdar non si presentò, la mattina seguente, alla locanda. <<Nonno!>> esclamò Xera stropicciandosi gli occhi, <<Ben svegliata, bambina mia>>. 

La fanciulla si accomodò accanto al saggio che con un largo sorriso stampato sul volto, decise di aspettare anche il resto del gruppo. L’attesa non durò molto. <<Perché siete venuto qui, saggio Murdar?>> domandò Reilhan stupito, <<Ci sono compiti che spettano a me soltanto, figliolo>> si giustificò l’uomo incuriosendo le giovani leve. <<Ne avete affrontante di avventure durante questo lungo anno!>> asserì alzandosi in piedi, poi ponendosi dinanzi a loro con aria autorevole, aggiunse <<Vi ho osservato crescere e maturare insieme, affrontando ogni sorta di pericolo a testa alta e senza mai dimenticarvi di essere una squadra. Sebbene non sia mia consuetudine influenzare le scelte altrui, sono qui per chiedervi di partecipare alla “prova finale”. Siete pronti ormai e quest’isola non ha più nulla da insegnarvi>>. I tre ragazzi si guardarono con insistenza, ma nessuno riuscì a formulare una frase di senso compiuto. Fu Reilhan infine a prendere la parola <<Saggio Murdar, ne è sicuro? Rispetto ad altre giovani leve siamo indietro per esperienza e lavori portati a termine>> fece notare il Novizio, <<Le missioni sono solo una parte di questa competizione, il cui fine è di prepararvi alla prova finale. Non permettete a un eccesso di umiltà di tarparvi le ali. Adesso la scelta spetta soltanto a voi! Quando sarete pronti, venite alla capanna … anche se sono certo che non mi farete attendere a lungo>>. L’uomo sorrise loro e dopo un breve saluto alla padrona della locanda, si congedò senza aggiungere altro. 

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