Quando Elesya
raggiunse il resto del gruppo, Reilhan e Dereth iniziarono a discutere sul da
farsi. <<Propongo di seguire il
fiume, com'è noto a tutti questo corso d’acqua conduce direttamente alle
paludi>> suggerì lo spadaccino sicuro di sé. Reilhan cercò con lo
sguardo Elesya e fu proprio la sua espressione contrita a condizionarne i piani. <<Non sono d’accordo. Basta
osservare il cielo per comprendere che a breve potrebbe piovere, in quel caso
il fiume s’ingrosserebbe e le correnti diverrebbero ingestibili. Suggerisco di
proseguire a piedi, impiegheremo più tempo con la certezza tuttavia di arrivare
a destinazione>>. Elesya sospirò sollevata. <<Come preferisci, sei tu il capo>>
ironizzò Dereth, <<E sarà meglio
che tu lo tenga sempre a mente>> ribatté Reilhan voltandogli le
spalle. I due soli non erano ancora sorti e un vento gelido tagliava la pelle.
Tutti indossarono dei mantelli e silenziosi come ombre, abbandonarono il
villaggio Kodur. Reilhan avanzava dinanzi a tutti, seguendo minuziosamente la
mappa a sua disposizione. Sebbene si fossero incamminati da circa un’ora,
nessuno aveva detto una parola, fino a che Dereth non incominciò a fissare
l’artefatto in cima al bastone di Elesya, attirando così la sua attenzione,
<<Che hai da guardare!>>
esclamò irritata.
<<È un’arma
davvero singolare!>> rispose lui divertito, <<Posso fartela vedere meglio, se davvero ci
tieni!>> rispose a tono la fanciulla ma Xera la tranquillizzò con una
pacca sulla spalla. <<Per fortuna
c’è la principessa a proteggermi dalla strega cattiva>> la provocò e
senza esitare, afferrò la mano della guerriera per poi sfiorarla con le labbra.
Reilhan arrivò alle sue spalle con notevole rapidità, afferrandogli il
polso per costringerlo a mollare la presa <<Tieni giù le mani>> lo sfidò, <<Al curatore non piace condividere ciò che gli appartiene, benché non ci
veda alcun vincolo su quella mano che possa indurmi a desistere>>
ribatté a tono. Xera arrossì ma allo stesso tempo ne fu infastidita, non le
piaceva infatti, essere al centro dell’attenzione. <<Dateci un taglio o vi farò passare la voglia di scherzare>>
lamentò dando loro una spallata. <<Riprendiamo
il cammino o non arriveremo mai a destinazione>> suggerì imboccando però la direzione sbagliata. <<Ehm! Sarà
meglio che tu ti limiti a seguirci!>> esclamò il Novizio indicandole
la strada giusta <<Non cambi mai>>.
Quando i soli
giunsero allo zenit, il gruppo aveva già abbandonato le pianure erbose e
intrapreso il deserto che li separava dalle paludi Lodo. Il cielo tuttavia era
minaccioso, clima insolito per quel tipo di ambiente.