La Paramal aveva un
largo sorriso stampato sul volto ma nessuno comprese cosa le desse tanta
soddisfazione. Con fare esperto, soffiò sulle mani congiunte e
immediatamente delle carte si materializzarono; infine con un gesto che all'apparenza sembrò essere casuale, le fece ricadere sul tavolo. Già in passato avevano
assistito alla magia della donna e per loro non fu una sorpresa. Le carte si
disposero nuovamente in cerchio e allo stesso modo anche il teschio, custodito
in precedenza dalla giovane maga, le raggiunse. Quattro carte
iniziarono a muoversi e quasi fluttuando, raggiunsero l'artefatto ormai disposto
al centro del tavolo. Nel momento in cui Madame Taròt le scoprì, comparvero degli scheletri
con una falce in mano e delle catene al collo, che avvolsero le loro stesse costrizioni attorno alla testa ossuta. A differenza del passato
le catene furono ricacciate, cosicché i teschi dovettero sfoderare la nefasta
lama che stringevano nell’altra mano. <<Lo supponevo!>> affermò la donna aggrottando le sopracciglia.
<<Ci potrebbe spiegare?>> mormorò
Elesya con voce così flebile che a stento si riuscì a percepire.
<<Mia cara, quest’oggetto ha un
sigillo talmente potente da ricacciare la mia magia, ma non sarei una vera
Paramal se gettassi subito la spugna>> e ignorando la ragazza, iniziò
a muovere le dita come fosse un burattinaio. Gli scheletri sollevarono la falce e circondato l’artefatto, vi si scagliarono senza esitare. Le quattro
lame si conficcarono nelle ossa ma l’impatto che ne derivò, ridusse le guardie
non morte in polvere. La donna non mostrò stupore o dispiacere al contrario dei
tre ragazzi che ancora perplessi, rimasero in silenzio. A differenza degli scheletri, le falci restarono ben conficcate nella testa e per Elesya fu
inevitabile ripensare al sogno che da tempo tormentava le sue notti. Si
massaggiò allora la base del collo senza pensarci e la Paramal non poté non
notarlo. <<Bambina, ti senti
bene?>> le domandò osservando il pallore del suo volto. <<Sì, Madame!>> si limitò a
rispondere ricacciando la mano tra le gambe. <<Non direi>> rispose invece la donna fissandola intensamente. Subito
schioccò le dita e tre carte si disposero di fronte ai ragazzi.