Passarono diverse
ore ma dinanzi a loro ancora si paravano alberi e foglie, cespugli e fiori,
rami e di nuovo … alberi. Il morale del gruppo era basso e nessuno osava
parlare, a eccezione di Norwen che di tanto in tanto, dopo essersi arrampicato
su qualche alto faggio, indicava loro la strada da seguire, lamentandosi di non
poter utilizzare la sua tecnica preferita, di salto del ramo, per spostarsi più
velocemente.
<<Se dipendesse da me,
sarei già al lago>> disse per l’ennesima volta, sbuffando, <<Questo lo abbiamo capito, ma torno a ripeterti
che saltare da un albero all'altro, con una ragazza sulle spalle, potrebbe
essere complicato, per non dire suicida>> replicò Reilhan cercando di
fargli capire che lagnarsi non sarebbe servito a nulla, <<piuttosto perché non abbozziamo un piano,
almeno arriveremo preparati!>> suggerì e tutti furono d’accordo.
<<Penso che la cosa migliore da fare>>
disse l’arciere <<sia quella di
colpire frontalmente l’Hulfùr mentre io mi tufferò nel lago per prendere le
lacrime: sono il più veloce del gruppo e certamente il nuotatore
migliore>>, <<Nonché il
più modesto!>> aggiunse Xera un po’ irritata, <<Attaccare un simile mostro frontalmente,
anche per pochi minuti, sarebbe impossibile, non abbiamo nemmeno uno straccio
d’armatura, come potremo difenderci dai suoi colpi?>>. <<Ovviamente non ci ha pensato>>
rispose Reilhan <<Non a caso la sua
miglior virtù non è la strategia, al tuo posto resterei quantomeno in silenzio!>>
aggiunse cercando di elaborare un piano migliore.
<<Perché non usiamo il Napello? Se Norwen lo
trafiggesse con le sue frecce avvelenate, non si sveglierebbe per ore>>
suggerì timidamente Elesya ma l’arciere scosse il capo <<Non funzionerebbe, quel mostro è immune ai
veleni della foresta, essendone il Re!>> e la ragazza s’intristì poiché
non era stata d’aiuto, <<Era comunque
un buon piano, non potevi sapere di questa sua caratteristica>> disse
Reilhan ricambiando la cortesia all'amica che in precedenza aveva preso le sue
difese.
<<Sarò io la vostra esca!>>
affermò risoluto Keldas, <<Non
permetterei mai alle ragazze di correre dei rischi, per quanto coraggiose esse
siano!>> aggiunse, <<fingerò
di voler rubare l’elisir e quando proverà ad attaccarmi, scapperò verso la
foresta: voi Novizi, nel frattempo vi tufferete nel lago e recupererete le
lacrime!>> e terminò. Nessuno però approvò perché sapevano che per
quanto avesse potuto correre, Keldas avrebbe fatto una brutta fine e subito
dopo, la medesima sorte, sarebbe toccata anche a loro, <<Gli basterebbe un solo salto per
raggiungerti, non farti illusioni! Persino io non posso competere in quanto a
velocità, con quella bestia>> spiegò Norwen, <<Adesso basta! Ogni volta che proviamo a
formulare una strategia, questa risulta fallimentare; possibile che non ci sia
un modo per raggiungere quelle lacrime?>> urlò Xera frustrata per il suo
essere debole e inutile in quella circostanza.
<<Cosa c’è ancora da sapere riguardo a questo Re? Ogni due minuti
spuntano nuove informazioni, smettila di farci perdere tempo e dicci tutto quello
che sai>>, <<Benvenuta nel mio mondo>> aggiunse Reilhan
comprendendo la rabbia della sua amica, il cui malcontento cominciò a influenzare
tutti, <<Come ho già spiegato diverse volte, è un ostacolo
che va al di là delle nostre forze: se ha l’appellativo di re, ci sarà un
motivo! Non può essere avvelenato, è immune alle maledizioni, ha una velocità e
forza fuori dal comune e soprattutto … dicono che sia l’incarnazione di una
divinità … ma forse questo non lo avevo ancora detto!>>,
<<Ovviamente! Come potevi non trascurare l’attributo più importante di
questo mostro?>> chiese esasperato Reilhan ormai sicuro di andare in
contro a morte certa. I ragazzi non smisero di camminare ma diminuirono la
velocità del loro andamento, come se si muovessero per inerzia; non vi era più
alcuna speranza per la povera Shùly né tanto meno per loro.
Proseguirono in
silenzio per diversi minuti sino a quando Elesya non pose una domanda, <<Precisamente di quale divinità stiamo
parlando?>>, Norwen la guardò, per un attimo, stupito <<Sapere il suo nome ti potrebbe essere di
conforto, mia dolce fanciulla?>> chiese ironico, <<Perché non ti limiti a rispondere? Qualsiasi
informazione è importante!>> aggiunse il Novizio, ormai
seccato dal modo di fare dell’arciere, << Mi scuso se vi ho arrecato offesa, mia dolce donzella; purtroppo non
conosco il suo nome, le leggende sono spesso vaghe, la cosa che ricordo con
certezza è il suo collegamento con i soli e la luna, non so altro!>>.
Elesya improvvisamente
si fermò, colta da un lampo di genio <<Nella mia Payanir ci tramandiamo questo mito da secoli: Nurya il primo
sole, Suhanna il secondo sole e Chundra divinità della luna, sono questi i loro
nomi>> anche il resto del gruppo si fermò, <<Ricordo che accennasti qualcosa, quando
sbarcammo su Horsia>> disse Xera, <<Si, è così! Mi ripromisi di raccontarvi questa storia, alla fine e a
quanto pare è giunto il momento!>>.
<<Prima di iniziare però, fermiamoci, sono certo
che Keldas abbia bisogno di riposare>> suggerì Reilhan e tutti acconsentirono. Una volta accomodati si preparano
ad ascoltare il “Mito del Sole e della Luna”.
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