mercoledì 9 ottobre 2013

Xera, la ragazza con la spada (pag.18) Parte Seconda

<<Queste lacrime, come le recupereremo? Se sono sul fondale del lago, arrivarci sarà impossibile!>> puntualizzò Xera, cercando di trovare una soluzione al problema, allora Norwen guardandola esclamò <<La profondità del lago è l’ultimo dei nostri pensieri!>>, <<Che cosa intendi dire?>> domandò Keldas, <<Pensate forse che i fondatori siano gli unici che abbiano pensato a difendere quell'elisir? Se così fosse, non avremmo più nulla da cercare! Una buona tecnica respiratoria e bravura nel nuotare sarebbero bastati a chiunque per impossessarsene>>. Ancora una volta cadde il silenzio tra i ragazzi, le parole di Norwen erano sensate, Xera allora iniziò a chiedersi cosa, oltre la barriera, proteggesse l’elisir, ma ancor di più si domandava se fossero all'altezza di un simile compito.

<<Basta girarci intorno, Norwen!>> disse scocciato Reilhan << perché non ci spieghi tutto quello che sai? Come al solito ti piace tergiversare, anzi sarebbe meglio dire che ami perdere tempo>> la parola passò ancora una volta all'arciere che ormai tutti guardavano minacciosi <<Andiamo ogni buon racconto ha bisogno di ansia e trepidazione! Altrimenti sarebbe noioso da ascoltare. Ho una reputazione da difendere io!>> disse, ma temendo di essere aggredito nuovamente da Keldas, continuò la sua spiegazione.

<<Si narra che al centro del lago, in direzione dello scrigno, ci sia in superficie un lembo di terra non molto grande, dove è solito riposare il re degli Hulfùr. Dicono che si desti dal torpore solo quando qualcuno cerca di rubare il suo tesoro: come vedete la profondità dell’acqua è irrilevante per noi>>. 

Keldas cadde in ginocchio come se un macigno gli fosse piombato sulla testa e per lui fu l’ennesima doccia fredda, poiché si rese conto che nessuno di loro sarebbe stato in grado di sconfiggere un simile mostro. Per quanto Elesya cercasse di rincuorarlo, non vedeva più dinanzi a se, alcuna traccia di speranza. Norwen dispiaciuto per essere stato il portatore di una simile notizia, iniziò a riflettere cercando di capire come risolvere quella situazione, 

<<Ovviamente tutto questo sarebbe stato inutile, se nel gruppo avessimo avuto un Chierico Curatore, in quel caso una semplice “preghiera antidoto” avrebbe potuto risvegliare la povera Shùly da un pezzo!>>,<<Ma così non è!>>  disse Xera <<È inutile pensarci a questo punto; io dico che ci dobbiamo almeno provare … siamo in cinque e con un buon piano possiamo tentare di distrarre l’Hulfùr, quanto basta, per recuperare l’elisir!>>.

La ragazza aveva quasi convinto tutti quando Reilhan li riportò alla realtà <<Certamente, potremo tentare di distrarre il Re degli Hulfùr così come abbiamo fatto con quell’Hòros ieri, vero?>> e sconsolato continuò << Per poco non abbiamo perso la vita contro una comune bestia di queste foreste, ora però, non contenti, ci vogliamo illudere di poter distrarre un “Re”?>>. Xera avrebbe voluto ribattere alle sue parole, ma diceva il vero, anche con l’ausilio di Norwen sconfiggere una bestia così forte era impossibile: nessuno di loro possedeva un’armatura, Elesya ancora non conosceva nessun incantesimo e a parte i Novizi, erano tutti dilettanti, nonostante questo però l’idea di perdere una compagna era inaccettabile.


<<Io proseguo!>> disse la ragazza risoluta come non mai <<Rinunciare equivale ad una sentenza di morte per la nostra Shùly, fuggire non è contemplabile altrimenti passeremo il resto della nostra vita, con il rimorso di non averci almeno provato, senza contare che Keldas andrebbe da solo e io non posso accettarlo … sarò anche una principiante ma non sono una codarda>> e fissò Reilhan sfidandolo con lo sguardo, subito dopo aiutò l’amico a risollevarsi e a riprendere l'amata sulle spalle . <<Ti ringrazio! Al tuo posto chiunque avrebbe potuto proseguire il suo cammino, dopotutto ci conosciamo solo da pochi giorni!>> le sussurrò Keldas e Xera sorridendo rispose <<Se alla prima prova scappassi via a gambe levate, che guerriera sarei? A quel punto potrei benissimo dedicarmi all'allevamento degli Yak per il resto della mia vita, per non correre alcun pericolo>>.

Keldas non capì del tutto le parole dell’amica ma sorrise e insieme s’incamminarono. Anche Elesya si unì al resto del gruppo, <<Non vorrei rovinare questo momento così commovente>> disse Norwen << … ma è lecito chiedervi dove state andando>> e sorrise allegramente, <<Non ci fermerai anche se sei un Novizio>>,<<Non è nelle mie intenzioni! Solo che il lago è nella direzione opposta>> indicando loro la strada giusta, <<Amico mio non possiamo abbandonarli >> aggiunse guardando Reilhan <<Non avremo curatori, ma di certo non ci mancano i guerrieri>>

Il gruppo si riformò e finalmente ripresero il cammino, anche se in cuor suo, uno di loro, sapeva che presto o tardi sarebbe stato guardato con occhi diversi.

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