Il fuoco acceso
illuminò tutta la caverna, non essendo molto grande, rendendola confortevole per chi decise di passarci la notte. Elesya era profondamente
addormentata sul giaciglio d’erba morbida accanto a Xera che invece, non
riuscendo a dormire, si limitò a rimanere sdraiata con gli occhi chiusi. Anche
Keldas era assopito al fianco della sua amata, mentre i Novizi montavano l'ultimo turno di guardia.
<<Oggi non è stato un gran giorno per te, amico
mio>> tenne a sottolineare
Norwen, mettendo del sale su di una ferita ancora aperta.
<< Ed è tutto merito tuo! Non potevi continuare
a giocare tra i rami della foresta, senza trovarci mai?>> bisbigliò Reilhan per non svegliare il resto del
gruppo. L’arciere adorava prendere in giro l’amico/rivale: dopo le donne era il
suo passatempo preferito, sin dal primo momento in cui si erano conosciuti; un
divertimento non condiviso da Reilhan che al contrario, finiva sempre con lo
sbraitare, inseguendolo con il suo martello in mano.
Norwen era un abile
combattente e durante le missioni si rivelava un valido supporto ma la sua costante
brama d’attenzioni ed elogi, non andava giù al Novizio che preferiva, invece,
svolgere i suoi incarichi in silenzio e rapidamente.
<< Allora non ci sei ancora riuscito?>>
chiese ridacchiando l’arciere, mentre con un bastone ravvivava il fuoco,
<< Preferirei non parlarne!>>
rispose secco Reilhan ma Norwen non volle accontentare la sua richiesta e
continuò a porre domande <<
Andiamo, è inutile tenerglielo nascosto, presto o tardi le tue care
amiche lo verranno a sapere!>> .
Il Novizio s’innervosì,
toccare quell'argomento lo metteva a disagio, soprattutto se era Norwen a
tirarlo in ballo, così per non svegliare le Leve addormentate, si alzò e uscì
dalla caverna tentando di calmarsi. Xera involontariamente ascoltò tutto e presto
cominciò a chiedersi che cosa le nascondesse Reilhan; in altre circostanze
avrebbe rispettato la riservatezza dell’amico, tuttavia in quel frangente,
qualsiasi cosa avrebbe potuto compromettere la riuscita del viaggio. Decise allora che
avrebbe indagato in merito, scelta motivata perlopiù dalla rabbia che ancora
nutriva nei suoi confronti: il suo vero intento era di minare la facciata di
Leva perfetta che aveva costruito il Novizio. Xera era una ragazza orgogliosa,
sapeva di essere una principiante, ma essendo stata umiliata davanti a tutti,
non poté perdonarlo.
Si fece subito
giorno e pian piano tutti si destarono, ad eccezione della povera Shùly che
ancora giaceva assopita, senza mostrare alcun segno di miglioramento.
<<Dobbiamo sbrigarci a raggiungere questo
lago!>> disse preoccupato Keldas <<Il
tempo passa e la mia amata Shùly potrebbe non risvegliarsi più!>>. Elesya
si avvicinò alla ragazza e guardandola sconfortata, diede ragione alle paure
della Giovane Leva << Se non
affrettiamo il passo, niente potrà aiutarla>>.
Tutti rimasero in
silenzio limitandosi a riporre le loro cose, per riprendere al più presto il
viaggio <<Quindi la nostra meta è
il Lago Biru?>> chiese Norwen che ancora era all'oscuro delle
decisioni prese dal resto del gruppo. Xera annuì <<Il nostro “Capo” ci ha raccontato delle proprietà
magiche di quelle acque, speriamo che possano risvegliare la cara Shùly>>
spiegò e Norwen con le braccia conserte iniziò a camminare avanti e dietro, per
pochi metri. Elesya avvicinandosi incuriosita all'amica si domandò che cosa
stesse facendo il Novizio, <<Non ti
preoccupare>> disse Reilhan, avendo notato il suo volto perplesso<<Ogni volta che si mette a riflettere, inizia
questo stupido balletto, ma non fatevi illusioni, non c’è stata mai una volta in
cui abbia formulato un pensiero sensato>>, Elesya sorrise, anche se
la preoccupazione per Shùly appesantiva l’atmosfera.
Finalmente tutti erano pronti per rimettersi in viaggio, tranne Norwen che era ancora impegnato a pensare,
<<Ignoratelo!>> suggerì
Reilhan che s’incamminò per primo, <<Le
acque del lago non aiuteranno Shùly!>> sentenziò Norwen, lasciando
tutti senza parole e non solo, in preda alla rabbia per aver perso l’ultima
speranza, Keldas raggiunse in fretta l’arciere che afferrò per il bavero della
camicia minacciando di colpirlo, <<Sono
stanco dei tuoi giochetti, signor Novizio dei miei stivali!>>.
Per
quanto Reilhan avrebbe preferito veder atterrato il rivale, fermò l’impeto
della Giovane Leva e lo staccò da Norwen che ricomponendosi, come nulla fosse,
spiegò <<Calma amico mio, non è
questo il momento di perdere il controllo!>> e poi ancora <<Dicevo che non sono le acque del lago ad essere magiche, bensì il
tesoro che proteggono nelle loro profondità>>.
Keldas si calmò e
ascoltò con attenzione le parole del suo Novizio <<Ho portato a termine molte missioni da queste parti, al contrario del
mio collega Reilhan, impegnato nei suoi allenamenti sul versante opposto
dell’isola. Ecco perché vi posso dire con certezza che si sbaglia!>>
tenne a precisare, ma questa volta Elesya intervenne difendendo il suo amico,
<< Come hai appena detto, lui non
conosce bene queste zone, tuttavia è ammirevole che nonostante tutto, fosse a
conoscenza, seppur in maniera errata, delle proprietà del lago>> e sorrise dolcemente, << Sono certa che quando giungeremo sull'altro lato di Horsia, vi scambierete i ruoli>>.
Le parole della ragazza
calmarono subito l’amico, nuovamente messo alla prova dalle frecciatine
pungenti del rivale che al contrario, si limitò a spiegare cosa avrebbero
dovuto cercare, senza offendere ulteriormente l’altro Novizio.
Disse loro che al
centro del lago, sul fondale, giacevano protette da uno scrigno, le “Lacrime
della Dea”, che secondo una leggenda erano un potente elisir, in grado di
curare qualsiasi cosa, anche il male più oscuro.
Spiegò che proprio per la loro
peculiarità, molte persone avevano cercato di approdare sull'isola sotto
mentite spoglie e per questo gli antichi fondatori delle tre capitali, decisero
di schermare l’intera Horsia, con magia allo stato puro: impenetrabile per chi non
avesse soddisfatto determinati requisiti. Xera ricordò tutti i punti elencati
sulla pergamena dorata e capì che erano i “requisiti” da soddisfare di cui
parlava Norwen; ricordò anche le conseguenze subite da chi aveva cercato
furbescamente di aggirare quelle regole e di come tutto ciò che non rispondeva
alle richieste dell’isola, prendeva fuoco al contatto con la barriera. La
ragazza imparò che ogni cosa su Horsia aveva la sua importanza, anche la direttiva
più piccola poteva salvarti la vita.
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