Annabell si svegliò con i raggi del sole che le baciavano il viso e il suo primo pensiero fu di cercare il suo sposo accanto a lei, ma le lenzuola erano fredde e vuote. Nessuno aveva più dormito su quella parte del letto dalla fatidica notte. La sua mente ritornò al giorno in cui tutto era cambiato e tutto era andato perduto.
Si alzò e si specchiò, non era più la giovane ragazza che quindici anni prima si accarezzava il pancione mentre il suo sposo la teneva tra le braccia. Ora davanti a quello specchio c’era una donna con solchi attorno ai suoi sempre begli occhi azzurri, occhi che avevano versato tante lacrime e che le avevano ridisegnato i lineamenti del viso. I suoi capelli rossi cominciavano a cambiare e qualche filo argenteo spuntava nella sua folta chioma. Si accarezzò il viso ricordando l’ultimo gesto del suo sposo prima di partire e si vestì pronta per iniziare una nuova giornata di lavoro.
Nel campo accanto alla piccola dimora, una giovane ragazza dai capelli rossi come il sole al tramonto e dagli occhi verdi come i campi di Dalihan, urlava a perdifiato tutto il suo astio verso i poveri ed inermi Yak che doveva accudire.
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