Erano passate diverse ore dalla partenza, all’orizzonte non vi
era traccia di terra e il tempo sembrava non scorrere più. Per quanto la nave fosse
veloce, dava l’impressione di essere del tutto immobile, in una landa azzurra
senza fine. Xera detestava aspettare, per questo star seduta sul ponte, senza
far nulla, era per lei come subire una tortura.
Tutti i gruppi, risultati idonei alla prima selezione, avevano
già iniziato a pianificare strategie di sopravvivenza per l’isola di Horsia,
era risaputo infatti che fosse un luogo non molto ospitale o almeno era quello
che si narrava; solo i suoi compagni non riuscivano a comunicare, per questo
Xera si domandò se avesse scelto le persone giuste. Non voleva essere la
prima a esporsi, dando così l’opportunità a Reilhan di fare il saputello, preferì
invece aspettare che fosse qualcun altro a iniziare, chissà forse proprio
Elesya, che sino a quel momento le era stata accanto senza proferir parola.
Era
una giovane ragazza dall’aspetto un po’ cupo, forse a causa dei lunghi capelli
neri che le ricadevano sulle spalle, anche i suoi occhi erano scuri e molto
profondi, la pelle invece, era chiara come se non avesse mai visto la luce del
sole. Aveva dei lineamenti gentili e delicati quanto quelli di una bambolina e il
suo viso era sempre sereno. A prima vista dava
l’impressione di essere una ragazza senza pensieri e al contrario delle altre
Leve, sembrava non avere alcuna attitudine alla lotta. Indossava una tunica
molto semplice ma di strana fattura, apparentemente era di color verde foglia
ma, se illuminata dalla luce solare, si tingeva di strani riflessi porpora.
Xera
era così intenta ad osservare quella strana veste che attirò, non volendo,
l’attenzione della giovane, la quale sorridendo le disse <<ti piace vero? Scommetto che non hai mai visto un tessuto come questo! E’
costituito da foglie di palude, ma non di quelle comuni che crescono sulle
sponde degli acquitrini solforosi. Le mie provengono da delle piante magiche
estremamente rare, note solo nel mondo della negromanzia!>>
Xera distolse subito lo sguardo, non le erano mai interessati
vestiti e tessuti, gli unici indumenti che aveva sempre indossato erano quelli
cuciti a mano da sua madre, in pelo di Yak o di Jarak, animali tipici di
Dalihan facilmente addomesticabili. Preferiva di gran lunga armi e armature e
queste di solito richiedevano semplice metallo, almeno cosi credeva.
<<Non ho potuto fare a
meno di notare quel fiocco rosso che adorna i tuoi splendidi capelli>> disse
Elesya <<mi piacerebbe poterne acquistare
uno simile, adoro collezionare abiti. È lo stesso per te, vero?>>
Il discorso però fu disturbato da Reilhan che dopo aver
riposato per due ore, era finalmente pronto a istruire il suo gruppo.
<<Per quanto possa
essere interessante conversare amabilmente di pizzi e merletti, mie care
fanciulle>> disse strizzando l’occhio a Xera che, per la prima volta da
quando si erano conosciuti, gli era grata per l’interruzione.
<<Vorrei spostare la
vostra attenzione su argomenti adesso più importanti!>> Aggiunse.
<<Non bisogna
sottovalutare né i pizzi né i merletti, amico mio, soprattutto se questi
possono salvarti da situazioni spiacevoli>> rispose Elesya <<Sapevi che questo tessuto, ha la capacità
di riflettere, seppur in minima parte, gli attacchi magici?>>
Xera rimase molto colpita da quella spiegazione, non avrebbe
mai immaginato, infatti, che un vestito potesse possedere simili attributi, per
lei non c’era niente di meglio di una corazza per proteggersi dal nemico.
<<La mia famiglia, da
generazioni, studia le proprietà di questo tipo di materiali e i loro possibili
utilizzi in campo magico e bellico.>>aggiunse la ragazza non perdendo il sorriso.
<<Sono molto impressionato,
ma non ti servirà a nulla quella tunica sull’isola poiché è ammessa solo l’uniforme>> replicò Reilhan
concludendo il dibattito.
<<Ora vorrei parlarvi dell’addestramento
che vi aspetta, una volta approdati>> disse.
Superando l’imbarazzo iniziale Xera pose la prima domanda <<Come sarebbe a dire addestramento? Pensavo
fosse una specie di gara i cui i vincitori hanno la possibilità di diventare guerrieri!>>
Reilhan sorrise, si era appena reso conto che la ragazza non
sapeva molto su quell’argomento ma, pur avendola conosciuta da poche ore, aveva
capito che Xera s’innervosiva facilmente, se provocata, per cui cercò di non
calcare troppo la mano, almeno per questa volta.
<<Non è una gara, per
fortuna, anche perché se cosi fosse certamente perderesti, nelle tue condizioni
attuali!>> Lo sguardo adirato di Xera non annunciava nulla di buono e
sebbene lui avesse maggiore esperienza con lotte e duelli, comprendeva che
offendere quella fanciulla sarebbe stato molto pericoloso.
<<Non voglio sminuire le
tue capacità!>> disse Reilhan cercando di non peggiorare le situazione <<Sull’isola ci sono numerose creature che solo
una mano esperta, potrebbe sconfiggere>>.
Sapeva di provocarla evidenziando i suoi limiti ma non poteva
mentire, era suo compito dopotutto informare le giovani Leve dei pericoli dell’isola.
<<Mi chiedo allora, com’è
possibile che un ragazzo con la tua esperienza e forza, preferisca diventare
Novizio invece di proseguire l’addestramento>> disse Xera ancora stizzita.
<<Anche se inesperta,
persino io conosco l’obiettivo finale di queste prove ossia la scelta del
percorso da seguire per il resto della nostra vita. Il tuo quale sarebbe? Fare
la guida turistica?>> aggiunse.
<<Il mio percorso dici?
Pensi che sia così semplice decidere? Per alcuni ci sono voluti anni di duro
addestramento, solo dopo molto tempo hanno potuto compiere la scelta finale.
Adesso sono prodi guerrieri e la loro forza non ha nulla da invidiare a
nessuno. Vorrei farti capire che avere una grande determinazione, non serve a
molto se non si conosce se stessi e le proprie reali capacità, è una lezione
che ho imparato a mie spese >> disse il giovane con un velo di malinconia
nella voce.
Elesya ascoltò con molto interesse, il discorso di Reilhan <<Quindi vuoi dirci che preferisci aspettare
prima di affrontare la prova finale? Io so già cosa diventare, lo desidero sin
da bambina. La negromanzia sarà la mia vita, ci sono cosi tanti esseri carini
da evocare ed io voglio collezionarli tutti>>.
I due ragazzi si ammutolirono, non potevano credere che
qualcuno fosse mosso da così futili motivi, tuttavia preferirono mantenere il silenzio, per
non ferire la nuova amica.
<<Io diventerò una Paladina
anche a costo di rivoltare l’intera isola di Horsia e tutti i suoi abitanti>> disse
Xera, la sua sicurezza era tale, che non ci fu altro da aggiungere.
La storia si fa più interessante, continua.
RispondiElimina