<<Nephes, la custode del
regno eterno>> mormorò Elesya
stringendosi ai suoi amici. Faiha alzò lo sguardo dall'artefatto sul quale fece
penzolare il Cohr. In principio la pietra non sembrò cambiare poi però, dopo
alcuni minuti, il colore porpora divenne sempre più scuro fino a spegnersi del
tutto. La ragazza lo allontanò in fretta temendo il peggio, ma non appena
accumulata una discreta distanza tra i due oggetti, il Cohr si rianimò. <<Non
farlo più>> la redarguì Zabora guardandola torvo. <<C’è un
sigillo su questo artefatto che annichilisce i miei poteri, è come se volesse
indurci al silenzio>> spiegò Faiha ancora spaventata. Elesya si
separò dalla stretta protettiva dei due amici e afferrato l’artefatto, lo girò
rivelando la runa incisa sulle fredde ossa. <<È simile a quella sul
tuo collo!>> esclamò stupita, <<Anche noi ci siamo arrivati,
sono identiche ma non ne conosciamo gli effetti>> si affrettò a
spiegare Reilhan che non provò neanche per un momento a nascondere il suo
disappunto. <<Ho detto simili, non identiche>> rispose la ragazza ignorando la reazione del Novizio. <<La runa sull'artefatto è un marchio del “Ricevente”, mentre quella di Elesya è detta del “Portatore”>>
rivelò loro.
<<Vi è un legame indissolubile tra due rune con questi attributi
che difficilmente qualcuno potrà sciogliere, salvo che …>>, Faiha
fece una pausa poiché i pensieri che le vorticavano in testa erano troppi e
tutti desiderosi di essere esternati. <<Salvo che?>> la
incalzò la guerriera, <<I due soggetti che hanno stipulato il legame
non perdano la vita>>. <<Non ho mai deciso alcunché e né ho
voluto un vincolo con il teschio>> si giustificò Elesya in preda
alla rabbia. <<Qualcuno ha creato il legame al tuo posto, tuttavia
questo tipo di magia lascia sempre un segno, perché generare un vincolo senza
il consenso dei contendenti, va contro la natura stessa del rituale. Dovevano essere
davvero disperati se si son spinti a tanto, inoltre non è un incantesimo di
poco conto, richiede poteri molto sviluppati>>. Reilhan prese il
libro ricevuto in dono da Alamar e lo consegnò alla ragazza. <<Con
tutto quello che è successo, non abbiamo avuto il tempo di sfogliarlo, forse tu
saprai farne buon uso>>. Faiha lo studiò in fretta, leggendo per
sommi capi le prime pagine che le capitavano a tiro. <<È un libro di
storia, dubito possa fare al caso nostro>> disse continuando a voltar
pagina, forse alla ricerca di una risposta. All’improvviso però qualcosa attirò
la sua attenzione. All’interno della copertina, subito dopo l’ultima pagina, il
piatto di velluto era di un colore diverso. La fanciulla afferrò un piccolo
coltello dalla bisaccia e con maestria iniziò a incidere la copertina. Una
volta creato il taglio, lo allargò con le dita scrutandone l’interno. Il suo
viso s’illuminò e lo stesso fu per il resto del gruppo quando mostrò loro il
contenuto celato.
Un foglietto ingiallito era stato nascosto all’interno del
piatto. Nel momento in cui Faiha lo aprì, restò perplessa. <<Che
succede?>> domandò Mihrrina, ormai coinvolta dalla situazione. La
fanciulla voltò il foglio e mostrò a tutti quanto aveva visto. <<Che
cosa vuol dire?>> la incalzò il Novizio, << È vuoto, non c’è
scritto nulla>>. Xera si avvicinò per osservarlo meglio e non appena
lo sfiorò, una minuta scintilla le ferì la mano. Faiha sbarrò gli occhi e subito si voltò in
direzione di Elesya. <<Prendilo!>> le ordinò ma la giovane
maga desistette. <<Prendilo ti dico>> ripeté finché la ragazza non
poté più tirarsi indietro. Quando Elesya lo ebbe tra le mani, il
foglio prese vita mostrando loro il messaggio nascosto. << È una
formula>> mormorò Faiha osservando le rune disegnate, <<Sì
ma per cosa?>> si chiese Elesya, << Non ne ho idea, tuttavia
se è stata nascosta forse qualcuno la temeva>> sostenne. Reilhan però
non era d’accordo. <<È stata trascritta su un semplice pezzo di carta,
se davvero era pericolosa, sarebbe stato più semplice gettarla nel fuoco.
Non mi fido, io dico di mostrarla a Murdar prima di finire nei guai … di
nuovo>> borbottò. Faiha giocherellò con una ciocca di capelli
violacea, cercando di riordinare i suoi pensieri. Un silenzio assordante cadde
sul gruppo e nessuno osò spezzarlo. Elesya fissò la formula stretta tra le sue
mani e fu allora che le parole della Paramal le tornarono alla mente.
<<Voglio
mettermi in contatto con Nephes!>> esclamò. <<Sei forse
impazzita?>> la redarguì il Novizio sconvolto dall’improvvisa
dichiarazione. <<Al contrario, non sono mai stata tanto lucida in vita
mia>> lo incalzò indispettita. <<Sono stanca di aspettare
che altri mi diano delle risposte. L’unica ad avere un legame con l’artefatto
sono io, inoltre ricordi cosa ci ha detto Madame Taròt?>>. Il
curatore si sollevò in fretta e raggiunse l’amica <<Non puoi dar
credito alle parole di quella donna, si è presa gioco di noi!>>
insistette ma Xera intervenne placando la sua furia. <<Rei, Elesya ha
ragione>> disse, <<Lei è l’unica che può scoprire la verità
e non dimenticare che quel marchio imbratta ancora la sua pelle>> gli
ricordò sperando di convincerlo. <<Andiamo da Murdar, abbiamo già
commesso lo stesso sbaglio una volta e non ho intenzione di ripeterlo>>
rispose invece lui con determinazione. <<Il solito cocco del
saggio>> lo schernì Mihrrina, <<Non intrometterti, questi
non sono affari tuoi>>, <<Giacché la mia giovane leva non
riesce a controllare i suoi poteri a causa vostra, beh azzarderei che questi
sono anche affari miei>> Mihrrina lo fissò con aria sprezzante e
Reilhan fece altrettanto. <<Ho un’idea>> annunciò Zabora,
<<Tu vai dal saggio, mentre noi cercheremo di venirne a capo. Se
riuscirai a condurlo qui, sarà tanto di guadagnato>>. Il curatore ci
pensò su e infine accettò la proposta. <<Io resto con Elesya>>
asserì Xera e Reilhan fu d’accordo.
<<Farò presto, vedrete che è la
soluzione migliore>> affermò, poi fatte le ultime raccomandazioni,
abbandonò il resto del gruppo dirigendosi verso Kodur. <<Ma non ci
avevano detto che il saggio è a Nortor in questo momento?>> bisbigliò
Mihrrina <<Certo, ma lui non lo sa>> rispose il guerriero,
<<Ben fatto!>> mormorò la Hem. <<Abbiamo un problema!>>
esclamò Elesya, <<Io non so come mettermi in contatto con l’artefatto.
La Paramal che si era offerta di aiutarci non ci ha mai spiegato cosa fare>> si giustificò ma la notizia non preoccupò i nuovi compagni.
<<Non abbiamo bisogno di alcuna Paramal>> confessò Faiha
<< Come forse saprai, sono in grado di infondere i miei poteri negli
oggetti>> la giovane maga annuì, <<Non mi limito a donargli della magia, bensì creo una sorta di legame. È come se comunicassi con
loro>>, <<Potresti insegnarmelo?>> chiese speranzosa
Elesya ma la ragazza scosse il capo <<Dovresti diventare prima una
Conue>> e la giovane maga s’intristì. <<Tuttavia posso
sfruttare il legame che già avete per creare un ponte. Io sarò il tuo tramite e
ti permetterò di comunicare con l’artefatto>>. Sia Elesya sia Xera
restarono senza parole. <<Davvero ne sei in grado?>>
domandò la guerriera piena d’ammirazione. <<Naturalmente, non a caso è
la mia giovane leva>> si pavoneggiò Mihrrina. <<Purtroppo un
Novizio incapace, genera leve incapaci, ma di questo non avete colpa, siete
state soltanto sfortunate>> aggiunse mangiucchiandosi l’unghia del
mignolo. <<Ripetilo per favore, cosicché possa donarti la giusta
conclusione del nostro duello>> Xera posò la mano sull’elsa di
Rhinvel ma Elesya le afferrò il braccio.
<<Per favore
smettetela>> la implorò e lo stesso Faiha che ammonì la Novizia con
uno sguardo. <<Mi occorrono diversi minuti per raggiungere la giusta
concentrazione, quindi potremmo avvantaggiarci incominciando a fare
silenzio>> decretò e tutti seguirono il consiglio. <<Siediti
di fronte a me e congiungi le mani alle mie>> spiegò a Elesya che
eseguì subito la richiesta. <<Zabora, per favore riponi l’artefatto al
centro del cerchio che ho disegnato sul terreno, ti pregherei però di non
toccarlo a mani nude>> suggerì e il ragazzo fu ben lieto di sfruttare
un lembo di stoffa per sollevare il teschio. <<Elesya, devi bere
questo estratto di Napello, ma non temere la dose ti farà addormentare solo
fino alla fine del rituale, sono stata io stessa a preparala>> la
rincuorò. <<Ely sei sicura?>> domandò Xera che in quel
momento rimpianse di non aver dato retta al curatore. <<Sì Xera,
questa storia dovrà finire prima o poi>>, la giovane maga bevve tutto
d’un fiato e ricongiungendo la mano a quella di Faiha, cadde in un sonno
profondo. <<Non interrompete per nessun motivo il mio rituale>>
precisò la Conue prima di iniziare, <<O per Elesya non ci sarà
ritorno>>. Faiha chiuse gli occhi e una barriera le avvolse, la
stessa usata in passato.
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