<< Uno! … Due! …
Tre!>> Alonya aveva iniziato a contare servendosi delle piccole dita
ancora macchiate di sangue, ma sia Xera sia Reilhan non mossero un passo.
<<Andatevi a nascondere; Quattro!>> li incalzò pur non
ottenendo la reazione desiderata. Xera avvertì le gambe pesanti al pari di macigni e
sebbene il suo istinto le dicesse di correre via, l’idea di abbandonare Elesya
la tormentava. <<Rei che cosa facciamo?>> domandò non
sapendo come agire, ma il curatore combatteva la stessa lotta interiore, <<Cinque!>>.
<<Reilhan!>> ripeté tentando di spronarlo e ci riuscì. <<D’accordo,
uccidici pure!>> disse il ragazzo lasciando Xera senza parole, <<Sei
forse impazzito?>> lo ammonì ma il curatore le fece cenno di
aspettare. <<Peccato però che una volta morti, resteresti sola e
nessuno ti poterebbe più da tua nonna>> aggiunse. La bambina smise di
contare, le parole del Novizio avevano colto nel segno. Con piccoli passi
camminò a destra e a sinistra riflettendo sul da farsi, mentre la giovane maga
era ancora immobilizzata a pochi metri da loro. <<Uccido lei e poi tu
mi conduci dalla nonna>> rispose indicando la guerriera, <<Se
uccidi le mie amiche, io non ti porterò proprio da nessuna parte!>>,
Reilhan la fissò a lungo e la bambina iniziò a battere i piedi con forza sul
terreno. <<Allora ucciderò te e lei mi porterà dalla nonna!>>
replicò colma di rabbia.
<<Alonya, non ti accompagneremo da nessuna
parte se ci farai del male>> asserì Xera sperando che la bambina non
cogliesse il suo timore. <<Mi avete stancata, ho tanta fame e se non
potrò vedere la nonna, vorrà dire che mangerò Lorrhena seconda>>.
Non appena terminato il suo discorso, la bambina si avvicinò al corpo della
giovane maga e afferrandole la testa per i capelli, la costrinse a girare il
capo. <<Aspetta!>> urlò il Novizio disperato ma Alonya non
gli prestò alcuna attenzione e così Xera decise di ignorare il suo istinto e
di fiondarsi contro l’affamata bambina. Non sguainò Rhinvel perché pensò che la
sola forza fisica fosse sufficiente ma non riuscì neanche ad avvicinarla,
poiché una barriera la ricacciò indietro. Il corpo della guerriera ricadde a
terra pesantemente, facendole perdere i sensi per qualche istante. Reilhan
brandì il Maglio e ancora una volta lo infuse del suo potere. Nel momento in
cui le fiamme bianche arsero il consunto metallo, il Novizio le usò per contrastare
il potere dello scudo, mandandolo in frantumi. Alonya tuttavia non se ne
preoccupò. <<Aspettami Lorrhena, torno subito!>> mormorò
prima di separarsi dalla ragazza. <<Se mi regali la tua torcia
luminosa, ti permetterò di scappare>> affermò giocherellando con i
merletti del suo abito, <<Torna da dove sei venuta e non costringermi
a usare il mio potere contro una bambina>>. Reilhan restò in attesa
qualche minuto ma Alonya non cambiò idea, perciò anteponendo i suoi principi, si
scaglio contro la fanciulla.
Aiutato da una breve rincorsa, il Novizio roteò il
busto per imprimere più forza al suo colpo, infine con entrambe le mani spinse
il Maglio proprio in direzione di Alonya. La possente arma tuttavia non riuscì
neanche a sfiorarla, poiché proprio nel momento in cui fu a pochi passi da lei,
la magia del curatore svanì rendendo il Maglio privo di vigore. Reilhan perse l’equilibrio
e si ritrovò così in ginocchio alla mercé della fanciulla, anch'esso privo di
forze. <<Come sei saporito!>> gli confessò sussurrando nel
suo orecchio. Il curatore abbandonò la presa del Maglio, per lui era diventato un peso insostenibile e colto di sorpresa, prese a fissare le sue
stesse mani cercando di capire cosa gli fosse accaduto. Fu allora che avvertì un
gelo innaturale conquistare ogni centimetro del suo corpo e dal quale non vi
era via di fuga. Gli arti divennero rigidi e pallidi, fino a che non riuscì più
a tenerli sollevati, perché troppo pesanti. Il curatore fu sul punto di
accasciarsi al suolo ma la bambina glielo impedì afferrandolo per i capelli.
<<Ho deciso: vi mangerò tutti e tre e poi cercherò la mia cara
nonnina>> disse tracciandogli una runa sulla fronte con il sangue rimastole. Reilhan cercò invano di tenere gli occhi aperti ma l’oscurità prese
il sopravvento e lo condusse alla resa.
Una lingua di fuoco però lo
ridestò dal torpore. Non riusciva ancora a muoversi tuttavia fu almeno
in grado di riaprire gli occhi. Il calore di quelle fiamme gli scaldò la fronte
ma non vi era stato in contatto per tanto tempo. Nel momento in cui la vista
si abituò alla luce intensa, poté finalmente scorgere la situazione. Da prima
notò due calzari poco distanti dal suo naso, in seguito un paio di gambe sinuose, che danzavano avvolte da fiamme confortanti. L’immagine non era del tutto chiara
e, infatti, per il ragazzo non fu semplice distinguere la dove terminava il
fuoco e iniziava la lunga chioma scarlatta che volteggiava nell'aria. <<Xera>>
mormorò con un filo di voce. <<Rei stai bene?>> domandò
sferzando l’aria con Rhinvel. La bambina indietreggiò intimorita dalle fiamme
prodotte dalla lama, ma non si dimostrarono abbastanza convincenti da spingerla
alla resa. <<Non m’interessi: tu non sei buona da mangiare>>
confessò Alonya cercando di allontanarsi, <<Dovrebbe forse
dispiacermi?>> la incalzò muovendo piccoli passi verso di lei,
<<Hai un brutto sapore, sei cattiva>> ripeté mostrando il
suo disprezzo con colpi di tosse e fingendosi nauseata. <<Buon per me
allora: essere divorata da un mostro non mi piacerebbe>> asserì
scuotendo la lama a destra e a sinistra. Alonya fu presto con le spalle
al muro e non potendo più indietreggiare, si ritrovò la lama della guerriera vicina al suo collo.
<<BRUCIA!>> urlò terrorizzata e Xera non osò muovere più un passo.
<<Sei cattiva, ti odio!>>
urlò Alonya con le lacrime agli occhi, <<Osi ferire una bambina, che guerriera sei>> aggiunse fino a
che la giovane leva non abbassò la sua spada. <<Non farei mai del male a un innocente>> si giustificò ma la
bambina continuò a piangere disperata e proprio nel momento in cui Xera si
ritrovò scoperta, Alonya afferrò la lama con le piccole mani e la spinse con
forza nella direzione opposta. L’elsa di Rhinvel la colpì dritta allo stomaco,
costringendola a piegarsi su stessa a causa del dolore lancinante. I lividi dei
colpi subiti in precedenza amplificarono il dolore e per Xera fu inevitabile
cadere in ginocchio. <<Come puoi
mostrare compassione per chi vuole ucciderti? Sei una ragazzina sciocca e per
colpa tua i tuoi amici perderanno la vita>> le bisbigliò afferrandole
i capelli. <<In te c’è qualcosa di
strano, lo sento>> spiegò annusandola, <<Tuttavia ne hai timore a tal punto da averlo
rinnegato, per questo non avrai un futuro>> aggiunse strattonandole
il capo. Xera avvertì un freddo pungente bloccarle le braccia e le gambe, e
lentamente risalire dagli arti fino ai polmoni. Respirare divenne presto
difficile ma nulla in confronto alle fitte taglienti delle ferite che
stranamente ardevano. Il freddo avanzò fino alla base del collo e in pochi
secondi avrebbe raggiunto anche il capo.
Alonya le disegnò una runa sulla
fronte ma prima di concludere il rituale, la sua attenzione ricadde sul fiocco
rosso che cingeva i capelli della guerriera. Era stato ricucito diverse volte e
sebbene fosse da buttare, la bambina ne fu comunque attratta. <<Penso che me lo terrò>> disse
afferrando la coda della ragazza. Xera sentì la bambina armeggiare con i suoi
capelli, ma la testa era diventata troppo pesante per lei. Più Alonya la scuoteva e maggiore era il
dolore che provava. Era come se il suo corpo volesse sprofondare, ma i capelli glielo
impedissero. Alonya non riuscì a privare la ragazza del suo fiocco, così spinta
dalla frustrazione, prese a tirare la chioma con tutta la forza che aveva. Piccole
fitte simili alla puntura di spilli si diffusero su tutta la testa, al punto da
costringere la guerriera a ridestarsi dal torpore che la teneva prigioniera. Xera iniziò ad avvertire uno strano formicolio alle dita della mano destra e
di nuovo poté muoverle, subito dopo toccò alla mano e infine poté persino roteare il polso. Senza
che Alonya se ne accorgesse, Xera infilò la mano tra le gambe e quando avvertì la tiepida elsa di metallo con la punta dei polpastrelli, fu
in grado di cingerla ed estrarla dal fodero di pelle legato alla coscia.
Aspettò il momento giusto, infine un colpo nettò la liberò dalla presa della
sua aguzzina.
Xera rotolò lontana dalla bambina che ancora incredula, continuò a stringere ciò che restava della chioma. Sottili fili scarlatti ricaddero
leggeri ai piedi della fanciulla, illuminati dalle fiamme di Rhinvel che la
colpirono senza esitazione. Alonya incominciò a correre abbandonando il fiocco che cingeva la coda recisa e come ultimo gesto disperato, innalzò una barriera
che si frappose tra lei e la guerriera. Quando però si voltò, pensando di essere
al sicuro, si ritrovò dinanzi il muso ossuto della bestia con le mascelle
serrate. <<Sei stata una bambina
cattiva>> le disse Elesya scura in volto, <<Meriti proprio una bella punizione>>
aggiunse Reilhan che intanto aveva subito preso possesso del Maglio. <<Voi dovevate dormire! Chi vi ha svegliato!>>
riuscì solo a dire la bambina, visibilmente sconvolta. <<Xera non ha soltanto la testa calda, per
fortuna>> spiegò il Novizio infiammando il Maglio. La bestia non
morta iniziò a ringhiare e Alonya si preparò al suo attacco, proteggendosi il
viso con le piccole mani.
<<Basta così! Sei stata brava piccolina,
adesso riposati!>> una voce maschile si propagò nell'aria.
<<Sì Padroncino>> asserì
accovacciandosi a terra come se volesse dormire. Dopo qualche secondo delle
radici circondarono il suo corpo, trascinandola infine nelle profondità della
terra.
Xera si guardò intorno e sebbene esigui focolai illuminassero
la strada, non riuscì a vedere nessuno. <<Dove ti nascondi?>> domandò il Novizio pensando di scorgere
la losca figura tramite il suono della sua voce. <<Sono ovunque e da nessuna parte!>> gli rispose schernendolo,
tuttavia il suono era stato distorto dall'eco e per Reilhan fu impossibile scoprire
da dove provenisse. <<Questa volta
avete vinto voi, ma le basi sono state già poste e presto o tardi i miei piani
si realizzeranno!>> proferì prima di sparire nel nulla. <<Aspetta, dicci chi sei!>> urlò
Xera ma invano, perché l’uomo era già andato via. Piccole ciocche rosse di
diverse misure si mossero seguendo il ritmo del vento che pian piano
si fece sempre più insistente. Elesya richiamò la sua evocazione, essendo
ancora troppo debole per mantenerla attiva. Reilhan invece ritrasse il Maglio.
A pochi passi da Xera giaceva una lunga coda scarlatta, cinta da un fiocco
vermiglio. Elesya la sollevò con un velo di tristezza
che le incupì il volto. <<I tuoi bei
capelli>> mormorò cercando di non piangere e con movimenti esperti
separò il nastro per poi riconsegnarlo a Xera.
<<Sciocchezze>> rispose
la guerriera, <<Sono solo dei
capelli, ricresceranno>> aggiunse benché il tono della sua voce non sembrasse
convinto del tutto. <<Preferisco di
sicuro essere in vita>> proferì scoppiando a ridere. Reilhan
raggiunse le compagne e finalmente riuscì a guarire le loro ferite. <<Sei sempre una splendida fanciulla anche con
i capelli più corti>> cercò di rincuorarla e Xera arrossì. <<Adesso però dovremmo incontrare il Concilio per riferire tutto quello che è accaduto questa notte>> propose il
ragazzo, <<Satyr e Leha … >>
Xera non riuscì a concludere la frase. <<Volevano abbandonare l’isola, invece per colpa nostra adesso sono
morti>> aggiunse con le lacrime agli occhi. <<Io dico che questa è una
confessione!>> la voce di una donna anziana fece trasalire i tre
ragazzi. <<Io sono d’accordo, chi
vota a favore>> una serie di mani si sollevò in aria, mentre un
flusso di tuniche azzurre li circondò <<In nome del Concilio, vi dichiaro in arresto!>>.
Nessun commento:
Posta un commento
Dimmi cosa ne pensi