Sotto i vigili occhi
del Saggio, Reilhan praticò la sua magia curativa senza commettere errori.
<<Hai fatto grandi progressi,
figlio mio!>> gli disse orgoglioso e poi aggiunse << Dovresti coprire la tua amica; certe cose, è
bene rivelarle, solo ai più fidati>>. In un primo momento il Novizio
non comprese le parole di Murdar, noto per il suo parlare enigmatico e a volte
strambo, tuttavia, osservando con più attenzione, notò che il sigillo di Xera
non era più nascosto dalla camicetta, ormai dilaniata. Senza perdere altro
tempo allora, si privò della sua, cedendola alla guerriera che però non riprese
ancora conoscenza. Anche Mihrrina non si risvegliò, nonostante le sue ferite
fossero sparite.
<<Non temere
figliolo, niente ritempra un combattente, come una buona notte di sonno;
portatele da Aldaria, si occuperà volentieri di questi due piccoli
diavoletti>> poi ridendo buffamente, si avviò verso la locanda,
anticipando il gruppo.
Come aveva predetto il
Saggio, la buona locandiera si prese cura delle ragazze assopite, senza
chiedere in cambio alcuna moneta. Inoltre regalò alla guerriera, dei nuovi
abiti, poiché la sua vecchia uniforme, era ormai logora. Aldaria però fece
molto di più. Si occupò perfino di Reilhan ed Elesya, avendo visto i due
ragazzi stanchi e debilitati, così anche per loro ci furono nuovi abiti.
Al Novizio toccarono un paio di pantaloni di pelle scura, con dei rinforzi alle
ginocchia e una casacca in tessuto bianco pallido, legata in vita da una cinta
robusta. Per completare il tutto, gli fu donato anche un paio di stivali rigidi
e delle polsiere di cuoio, oltre a dei nuovi sostegni per il Maglio. A Elesya
invece, Aldaria donò un abito appartenuto a sua nipote Mya << Sono certa che non le servirà più>> disse
poco prima di adeguarlo alla giovane maga, <<La mia piccola ormai, indossa solo abiti di metallo: se la sua povera
mamma potesse vederla!>> bofonchiò tra una cucitura e l’altra.
Ultimate le modifiche,
la ragazza si guardò allo specchio. L’abito era molto semplice ma comunque particolare,
composto da un corpetto ceruleo scuro, con ricami in argento, che lasciava
scoperto l’ombelico, risaltando al contempo, le forme della giovane donna da
poco sbocciata. La parte inferiore invece era una gonna, anch’essa del medesimo
colore del corpetto, forse solo un po’ più chiara. A differenza dell’uniforme,
questa era talmente lunga da coprirle le caviglie ma, allo stesso tempo,
aveva un ampio spacco laterale che metteva in mostra le esili gambe della
fanciulla. Anche sulla parte inferiore dell’abito, c'erano le stesse decorazioni
in argento, concentrate tuttavia, su di un unico fianco della gonna, dando
forma a piccoli ghirigori. Come per Reilhan, oltre all’abito, a Elesya furono
regalati un paio di nuovi calzari e dei piccoli guanti di pelle chiara, che
lasciavano scoperte le dita.
Dopo aver
fatto un bagno caldo e indossato i nuovi abiti, i due amici si recarono nella
sala da pranzo principale, raggiungendo così il resto del gruppo e il Saggio Murdar.
Una volta preso posto,
iniziò la cena che tutti consumarono senza troppe formalità. Dopo mesi, per la
prima volta, ebbero la possibilità di trascorrere una piacevole serata, in
compagnia di amici e buon cibo. Quando la cena finì, Aldaria invitò i suoi
ospiti nella stanza adiacente, dove un grande camino, scoppiettava vivace.
Quando tutti presero posto, sui grandi divani della locanda, iniziarono
uno ad uno, a narrare le proprie avventure vissute sull'isola, per rallegrare
il vecchio Saggio che con molta attenzione, ascoltò i suoi protetti. Ad
eccezione di Elesya, tutti avevano già avuto modo di passare del tempo con lui,
infatti, nessuno era né disagio né tanto meno in imbarazzo. <<Figlia mia, il tuo nome, dunque, è
Elesya>> disse il Saggio, <<Si
signore, sono Elesya e provengo da Payanir>> rispose arrossendo.
<< Payanir? Era tanto tempo che non
sentivo nominare quella splendida città, ricordo ancora quegli ottimi sformati
di bruco di palude: da ragazzo ne ho mangiati in grande quantità>>
aggiunse, provocando perplessità tra i ragazzi, che al contrario del vecchio, consideravano
quella pietanza disgustosa. <<Mai
sottovalutare la prelibatezza di un buon bruco di palude, anche se solo in
pochi sanno rendergli giustizia>> ripeté come risposta ai loro volti
nauseati. <<Si, è vero Signore, ci
sono cuochi bravissimi nella mia città>> disse Elesya con un po’ di
imbarazzo, ma lusingata. << E dimmi
bambina, conosci la famiglia Muritor? Il vecchio Abelor era un gran
chiacchierone e un abile tessitore; a volte con la parlantina, quasi eguagliava
la velocità delle sue esperte mani. Ah! Ah! Ah! Questa però è una lunga storia
e non voglio annoiarvi >>.
<<Certamente Signore, conoscevo Abelor
Muritor, era mio nonno! Purtroppo ci ha lasciati quattro anni fa>>
rispose Elesya rammaricata. <<Che
inaspettata coincidenza, la nipote di Abelor sulla mia isola; dimmi piccola,
intendi seguire le sue orme e dedicarti alla Negromanzia?>> domandò
Murdar curioso, suscitando non poca sorpresa nella ragazza. <<Come fate a saperlo Signore>>
rispose Elesya e prontamente Reilhan le spiegò, che era del tutto inutile
sorprendersi, poiché il Saggio sapeva tutto di tutti e niente di nessuno.
<<Esatto figlio mio, io dico sempre:
“Se vuoi sopravvivere, devi conoscere tutto di tutti ma, se intendi vivere a
lungo, è meglio non sapere niente di nessuno!”>>.
Elesya non capì che
cosa intendesse dire Murdar, tuttavia fu onorata di sapere, che il Saggio fosse
un vecchio amico del suo adorato nonno. Dopo qualche ora Faiha, Zabora, Shùly e
Keldas si congedarono, raggiungendo le loro stanze per riposare. Norwen invece,
li aveva già preceduti, volendo accertarsi di persona, che la sua amata stesse
bene. Nella grande stanza, prima gremita di gente, erano rimasti solo in tre e
finalmente i due amici, poterono narrare tutto quello che avevano omesso in
precedenza, circa le condizioni della loro compagna.
<<Avete affrontato molte difficoltà, bambini
miei!>> disse loro visibilmente dispiaciuto, << E solo la Dea sa, quante prove ancora attendono
la vostra povera amica; le è toccata una triste sorte >> aggiunse,
<<Non temete tuttavia, il
sacrificio che ha compiuto quella straordinaria ragazza, sarà ripagato! La Dea Raifhee
non permetterebbe mai che una fanciulla così valorosa, paghi un prezzo tanto
alto>>. Poi alzandosi a fatica, disse loro <<Quando Xera si sveglierà, raggiungetemi
sulla scogliera, sono proprio curioso di conoscere colei che ha tenuto testa a
Mihrrina; era ora che la mia bambina incontrasse un’amica con cui
giocare>>. Poi, ridendo ancora una volta buffamente, lasciò la
locanda.
<<Che cosa intendeva con l’espressione
“un'amica con cui giocare”?>> domandò Elesya incredula. <<Non lo so, è difficile decifrare cosa celano
le sue assurde parole, tuttavia se quelle due dovessero davvero diventare
amiche, temo che quest’isola non sarà più la stessa>> rispose Reilhan,
lasciando correre la sua fantasia e allo stesso tempo, impallidendo al pensiero
che quanto detto dal saggio, si potesse avverare.
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