Quando la bella Novizia raggiunse il gruppo,
Reilhan cambiò espressione, cosa che non sfuggì agli occhi attenti di Xera. <<Sembra che tu abbia appena visto un
fantasma>> gli bisbigliò, ma il ragazzo sembrò non averla sentita. <<Mi presento, il mio nome è Mihrrina,
futuro capo dei prestigiosi Hem, nonché la Novizia più forte
dell’isola>>, e dopo aver strizzato l’occhio a Reilhan aggiunse << Norwen mi ha raccontato delle
vostre avventure al lago Biru, sono contenta di sapere che finalmente hai sbloccato
i tuoi poteri di cura; come ti dissi tempo fa: “devi solo crederci”>>.
Tutti iniziarono a
guardare Reilhan, cercando di capire a cosa stesse alludendo la ragazza, <<Chi ti dà la certezza di essere la più
forte di Horsia>> domandò Xera, risvegliando il suo lato competitivo.
<<Che dolce! Un’altra Leva colma di ambizione
ma che ancora puzza di dilettante>> rispose Mihrrina infastidita. <<Ragazze perché non vi calmate?
Tesoro, sei una Novizia ora, dovresti avere più autocontrollo>> disse
Norwen frapponendosi tra le due. <<Non
quando una pivella mette in dubbio il mio valore>> replicò la ragazza,
<<Io non sarei così sicura, fossi
in te!>> aggiunse Xera rincarando la dose. L’idea di sfidarla,
incendiò la guerriera. Era consapevole del divario che c’era tra loro, tuttavia,
il suo corpo non vedeva l’ora di mettersi alla prova contro un avversario così
forte.
<<Che cosa stai facendo
Testa Calda!>> domandò Reilhan preoccupato, << Finalmente sei tornato tra noi, per un
attimo ho pensato che fossi stato maledetto; eri talmente pallido da far
spavento>> rispose Xera. Il Novizio era ancora sconvolto, ma l’idea
che la sua inesperta amica, sfidasse la temibile Mihrrina, lasciò spazio solo
al timore. <<Non devi sfidarla, non
la conosci! Come ti è saltato in mente di provocarla? Hai ancora la
spada base, perché, invece, non dai un’occhiata alle sue armi?>>.
Xera si rese conto solo allora che la futura Hem, non indossava l’uniforme, ma
degli abiti particolari in pelle scura, leggeri e all'apparenza comuni. Ai lati
delle agili gambe, vi erano due pugnali in bella mostra, legati da cinte anch'esse di pelle. Non erano comuni coltelli. Le sole lame avevano delle incisioni
particolari, simili alle rune ma allo stesso tempo diverse; era la prima volta
che Xera vedeva quei simboli. Legata in vita, c’era la frusta che poco prima,
aveva scoccato, minacciando Norwen. Infine tra le mani, stringeva il dono
appena ricevuto dal suo amato: una daga con l’elsa nera come la notte, che
richiamava il colore degli abiti della Novizia.
<<Oh! Solo ora le hai notate? Che tenera
fanciulla! Non temere però, per batterti non avrò bisogno di nessuna di queste
stupende lame, sarebbe un sacrilegio sporcarle con il sangue di una
pivella>>. Alzò la manica della sua giacca e scoprì un bracciale che
brillava di luce propria. <<Lo vedi
questo gingillo? È un regalo di Faiha, la mia protetta. Voglio darti un
consiglio, piccola principessa: Un guerriero che si affida solo alla sua forza
fisica, è destinato a perdere>>.
Xera era stanca di
tutti quei discorsi, per lei ancora incomprensibili, l’unica cosa che le
premeva, era dare una lezione a Mihrrina, nonostante la sua netta superiorità.
<<Perché invece di parlare, non
combattiamo?>> disse ansiosa di sfoderare la sua umile spada. Reilhan
non sapeva più come far ragione la sua amica, <<Smettila te ne prego! Non capisci che se perdi il controllo, potresti
far del male a qualcuno?>> le suggerì bisbigliando, ma Xera non volle
sentir ragioni <<Perché non torni a
sedere, immobile, sulle scale e mi lasci combattere? Voglio sfidare la tua
vecchia amica e capire cosa la rende tanto speciale>>.
La guerriera
raggiunse il centro della piazza e sfoderò la sua lama. Mihrrina non se lo fece
ripetere due volte, nonostante le suppliche del suo amato; anche lei non vedeva
l’ora di duellare, soprattutto contro chi aveva messo in dubbio le sue
capacità. Presto raggiunse Xera e al contrario della giovane Leva, si limitò a
incrociare le braccia, sfoggiando grande sicurezza. <<Vieni avanti principessa>> le
disse, dopo aver lanciato lontano la nuova daga, che andò a conficcarsi nella
mattonata della piazza centrale, senza generare neanche la più piccola crepa. <<Riprendi la tua lama, non posso
attaccare un avversario indifeso>> intimò la guerriera ma Mihrrina
iniziò a ridere <<Se impugnassi
anche solo un bastone, sarei comunque più forte di te!>> rispose <<Attaccami pure, se ci riesci, e temi
per te stessa piuttosto>> aggiunse.
Con riluttanza, Xera
iniziò a correre verso la ragazza, che per nulla intimorita, continuò a
fissarla, sorridendo soddisfatta, accrescendo così il desiderio di rivalsa della
guerriera. A pochi passi da Mihrrina, Xera convogliò la sua forza nel braccio
destro, per sferrare un pericoloso fendente, tuttavia, non riuscì nemmeno a
sfiorarla, perché poco prima di colpirla, una barriera dura come la pietra,
comparve all'improvviso, respingendo l’attacco della giovane Leva che fu scaraventata lontano, travolta dal contraccolpo. Ancora stordita, non riuscì a
capire da dove fosse saltato fuori quello scudo di roccia <<Pensavo che fossi un Qualdur e non una
maga>> disse tenendosi la testa dolorante. <<Shùly è un Qualdur, io sono una Hem. L’ho
detto quando mi sono presentata, ma forse quello che dicono dei guerrieri è
vero: tutto muscoli e niente cervello>> e continuò a ridere divertita.
Elesya
preoccupata per l’amica, volle saperne di più e così allontanandosi dalla sede
del duello, domandò a Shùly che cosa fosse un Qualdur. << I Qualdur sono guerrieri che si occupano,
perlopiù, di missioni che richiedono segretezza e velocità. Non sono forti
quanto i paladini o i soldati, ma la loro agilità non teme rivali; non per
vantarmi ma è quello che intendo diventare>> spiegò la ragazza.
<<Gli Hem invece?>>,
<<Loro sono una classe speciale, l’elite.
È come il concilio per voi maghi. Compiono le missioni più rischiose e sono
forti quanto i maestri di spada. Lavorano esclusivamente per la famiglia reale,
anche se alcuni dicono, che basti pagare profumatamente per avere i loro
servigi>>.
Elesya impallidì, <<Quindi sono dei mercenari! È terribile, questo vuol dire che Xera è in
pericolo!>>. Le due ragazze si guardarono preoccupate, <<Mihrrina ha un carattere difficile e
una volta sfidata, non ha pace fino a quando non riesce a umiliare il suo
avversario>> disse intimorita Shùly. <<Mia cara, puoi anche smettere di combattere adesso!>>
insistette Norwen << Hai dato prova
delle tue capacità, è inutile continuare questo duello>> aggiunse,
temendo per l’incolumità della giovane leva. Mihrrina allora, decisa a seguire
il consiglio del suo amato e totalmente appagata dal risultato del duello,
abbandonò Xera che ancora giaceva seduta a terra.
<<Far ricorso a dei poteri magici, è stato scorretto da parte tua>>
le intimò la guerriera rialzandosi. Mihrrina si arrabbiò. Quando qualcuno
metteva in dubbio il suo valore o la sua lealtà in combattimento, perdeva il
controllo. <<Come osi giudicare il
mio modo di combattere, tu sciocca principiante!>> disse fuori di se.
Norwen tentò di calmare la ragazza, ma ormai era troppo tardi, il danno era
fatto. << Reilhan, se non fermi la tua
protetta, farà una brutta fine! Sei o no la sua guida>> urlò l’arciere
preoccupato, <<Pensi che non lo
sappia? Xera è più testarda di un mulo>> rispose il Novizio, raggiungendo
in fretta l’amica.
<<Togliti di
mezzo Reilhan!>> gridò Mihrrina infuriata, <<Non è la tua battaglia!>>
aggiunse. <<Vai via Rei>>
disse Xera ancora un po’ frastornata, <<Andrò via quando smetterete questo stupido e inutile duello! Che cosa
vuoi dimostrare, non ti rendi conto che lei non è un comune avversario?>>
le domandò. <<Non voglio
dimostrare niente a nessuno, voglio solo duellare con la più forte dell’isola>>
rispose la ragazza. Il Novizio era incredulo, non aveva mai visto tanta
ostinazione nella sua amica, era come in preda a qualche strana forza che la
spingeva solo e soltanto a combattere. Fu allora che capì le parole di Chundra,
riguardo all’influenza che il sigillo avrebbe esercitato sulla sua amica e al
pericolo che correva, intraprendendo la via del guerriero.
<<Adesso basta!>> insistette
Reilhan, <<Se perdi il controllo,
potresti far del male a qualcuno>> aggiunse e sganciando il primo
bottone della camicia, le rivelò la cicatrice, sperando che questo potesse
distoglierla dal combattimento. Xera abbassò immediatamente la lama, la vista
di quella vecchia ferita, ancora la sconvolgeva, ma era troppo tardi per
tirarsi indietro. <<Ti avverto
Curatore, se non ti togli dai piedi, anche tu farai una brutta fine>> ripeté
Mihrrina. Con un movimento impercettibile, la veloce Novizia tornò in possesso
della sua daga <<è mio dovere darti
una lezione, piccola principessa e farò in modo che tu possa ricordarla a lungo>>,
<<Sei la più forte, non hai nulla da dimostrare; ora basta!>> affermò
ancora una volta Reilhan, sperando di poterla convincere.
<<Lo hai voluto tu!>> rispose la
ragazza. Mihrrina scoccò velocemente la frusta, costringendo il Novizio ad
allontanarsi da Xera: i suoi movimenti furono talmente rapidi, che il ragazzo non
poté evitarli, ferendosi così le braccia usate per ripararsi. Una volta isolata la
guerriera, rinfoderò l’arma e afferrò la daga con entrambe le mani. Xera
intanto, si preparò a subire la furia dell’avversaria, mettendosi in posizione
di difesa e questo divertì notevolmente la ragazza. <<Non riuscirai nemmeno a vederli, i colpi che
io t’infiggerò!>> disse poco prima di sparire nel nulla. La guerriera
incredula, abbassò la guardia e fu allora che arrivò il primo violento attacco.
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