<<Xera!>> le urlò Reilhan, <<Xera, fermati
subito!>>. Anche Elesya, imitò il suo Novizio, dopo aver accantonato
il dispiacere, ormai sostituito dal terrore. <<Dovete dire a Mihrrina di fermarsi, avete capito?>> intimò
loro, la maga.
<<Mi dispiace, ma nessuno può dirle cosa fare
a duello avviato, neanche il suo fidanzato>> rispose Faiha. <<Voi non capite! Se non libera la nostra amica,
tra pochi istanti muterà! Distruggi la tua barriera e fammi passare>>
replicò Elesya determinata. Nessuno riuscì a comprendere le parole della
giovane leva e pensando a questo, come all'ennesimo tentativo d’intromissione, Faiha preferì non cancellare la sua magia. Reilhan ripose il Maglio e con non poca
concentrazione, pronunciò il rito di purificazione di Chundra, tuttavia
inutile, poiché lo scudo interferiva con la preghiera.
Xera si alzò in piedi,
tenendo ancora ben salda la frusta, poi con tutta la forza che aveva in corpo,
strattonò l’arma, provocando la caduta di Mihrrina, che inerme, non poté
sostenere la spinta ricevuta. <<Che
cosa sta succedendo>> disse sorpresa, << Ah capisco! È la solita fortuna del principiante>> sostenne.
Xera però non rispose e questo spaventò ancora di più i suoi due amici. Mentre
loro tentavano di far breccia nello scudo, Xera rientrò in possesso della spada
e lentamente avanzò verso la Novizia, che intanto, era tornata in
piedi, pronta a difendersi. Senza dire una parola, la guerriera avanzò
lentamente in direzione di Mihrrina che incapace di comprendere le intenzioni
della sua avversaria, si limitò a restare immobile, pronta ad attaccare.
<<Rei, pensi che stia mutando?>>
domandò preoccupata, Elesya <<Non
lo so, vorrei solo poter distruggere questo stupido scudo e far ricorso alla
preghiera; questa magia difensiva, annulla i miei poteri>> rispose.
Elesya tentò ancora una volta, di convincere la nuova arrivata, ad annullare la
sua barriera, ma questa, temendo la reazione del suo capogruppo, preferì agire
come le era stato imposto, in simili circostanze. <<Mi dispiace, ma Mihrrina ha delle rigide regole in merito ai duelli,
soprattutto quando è provocata>> rispose la ragazza affranta .
Improvvisamente Xera
si fermò e con un preciso fendente, recise la frusta che la vincolava alla
Novizia. << Maledetta ragazzina,
sai da quanto tempo possedevo quell'arma?>> disse Mihrrina furente,
<<Lo giuro sul dio Lanth, me la
pagherai!>>.
Gettando suo malgrado,
ciò che restava della frusta, portò le mani ai fianchi e in men che non si
dica, afferrò i due Sai, celando ancora una volta la sua presenza, <<Dite addio alla vostra cara principessa, la
sua competizione finisce qui!>> annunciò, a gran voce, la Novizia.
<<Mihrrina, riponi immediatamente quelle lame!>> disse
Norwen preso dal panico, ma fu tutto inutile, <<Faiha, adesso basta, abbassa lo scudo! Quei pugnali non dovrebbero mai
essere usati, sono certo che tu ne sia consapevole!>> spiegò. La
giovane maga iniziò a tremare, conosceva bene il potere dei due Sai, tuttavia temeva
che questi, senza il suo scudo, avrebbero ferito tutti i presenti. Era sua
responsabilità perciò proteggerli e impedir loro di avvicinarsi allo scontro.
Decise allora di intensificare la magica barriera, così allontanandosi dal
resto del gruppo, staccò la sua pietra dalla catenina che portava al collo e
con un rapido movimento, la incastonò nel suo bastone di legno nero. Nessuno
osò dire nulla, si limitarono solo a osservare le azioni della maga. Quando il
gioiello violaceo, fu infuso al bastone, quest’ultimo cambiò il suo aspetto,
allungandosi fino a toccare terra. Dei piccoli rami scuri, poi, iniziarono a
circondare il monile, fino a quando non fu ben saldo sulla cima della nuova
arma. Reilhan ebbe la conferma, quella ragazza era tutt'altro che indifesa e
come aveva ipotizzato, non era una semplice Leva. Quando la staffa completò la
sua mutazione, Faiha la avvicinò allo scudo, che una volta sfiorato, brillò
intensamente. Dopo alcuni secondi, delle strane scritte iniziarono ad apparire
sulla cupola magica, fino a convergere in un unico punto, la cima. Faiha
allora, bisbigliò delle formule, che nessuno degli amici comprese, ad eccezione
di Elesya.
<<Ti prego non
farlo!>> le disse supplicando, << Se rafforzerai lo scudo, Reilhan non sarà in grado di raggiungere Xera
con la preghiera di purificazione. Aprici un varco, te ne prego>>. Reilhan
subito si agitò, non poteva credere alle parole della sua amica. <<Pensavo volessi distruggerlo, in caso
contrario, mio malgrado, dovrò combattere contro di te>> affermò il
Novizio, al culmine della disperazione. Prontamente però, Zabora si mise tra i
due, sguainando la spada, deciso a proteggere la sua compagna. <<Se Faiha ha scelto di intensificarlo, così
sarà>> confermò il ragazzo. <<Togliti di mezzo!>> urlò Reilhan ma Zabora fu irremovibile.
Keldas e Shùly restarono in disparte, non sapendo con chi schierarsi, mentre
Norwen tentò di far ragionare le due Leve ostinate, rammentando loro quanto
fosse importante, intervenire al più presto. <<Conosciamo più di tutti voi il potere di quelle due armi>>
disse Faiha, mantenendo la sua concentrazione, <<Proprio per questo non posso permettere che ne entriate in contatto; è
mio dovere proteggervi anche a costo di sacrificare la vostra amica>> spiegò
risoluta. << Non hai ancora capito
che l’unica persona in pericolo è Mihrrina>> urlò loro Reilhan
<< dissolvi questo maledetto scudo
o dovrai vedertela con me!>> sentenziò.
Mentre il gruppo si scaldava,
Mihrrina continuò a celare la sua presenza, pronta a colpire non appena ne
avesse avuta la possibilità. Xera invece, non mosse più un passo, era immobile
al centro della piazza, in assoluto silenzio. Dopo alcuni minuti, Mihrrina
stanca di aspettare la sua avversaria, iniziò a girarle intorno, tentando di
scorgerne, il punto debole. << Ti
sei finalmente arresa?>> domandò sarcastica, <<Tanto sarebbe comunque inutile, hai
distrutto la mia amata frusta, non c’è perdono per questo!>> continuò
decisa. Xera però non rispose e il suo silenzio, innervosì la ragazza ormai del
tutto fuori controllo.
La Novizia, allora
decise di attaccare e senza pensarci, si fiondò sulla Leva. Quando fu a pochi
centimetri dal suo cuore, la guerriera parò il colpo con la lama della spada ed
esercitando la medesima forza impiegata in precedenza, scaraventò Mihrrina a
terra. La spada di Xera, tuttavia, non resse all'urto con i due Sai e andò in
frantumi. <<Impossibile!>> disse
incredulo Zabora che finalmente cominciò a credere alle parole dei due nuovi
amici. Anche la maga fu sorpresa e la sua magia, per un attimo ne risentì,
generando un’impercettibile crepa sullo scudo.
Riversa al suolo,
Mihrrina impiegò più tempo questa volta, per rialzarsi << che diavolo sei tu!>> domandò
ancora stordita, ma Xera non rispose. <<Non importa, adesso che la tua spada è distrutta, non potrai più
difenderti dai miei colpi>> disse rimettendosi in piedi. Mostrando la
sua famosa agilità, si allontanò dall'avversaria, senza celare la sua presenza.
Decisa allora, a terminare il duello, con la mano sinistra lanciò uno dei due
Sai, in direzione della guerriera che, come nulla fosse, scansò l’arma.
Nonostante avesse mancato il colpo e il suo pugnale si fosse conficcato nella
terra, sorrise soddisfatta. Poi, inaspettatamente, afferrò l’altro Sai con entrambe
la mani e lo piantò nel terreno.
Reilhan pensò che il duello fosse finalmente concluso,
avendo visto la vecchia amica, disarmarsi. Quella sensazione tuttavia, svanì
presto quando osservò il volto del suo rivale, impallidirsi. <<Che cosa sta succedendo?>> domandò
preoccupato. Norwen ancora incredulo non riuscì a parlare, almeno fino a quando
non fece un cenno alla maga, che più determinata che mai, continuò a
intensificare la sua barriera. <<Che
cosa credi di fare!>> sbraitò Reilhan, prendendo l’arciere per il
bavero dell’uniforme. <<Pensavo
fossimo d’accordo sul distruggere lo scudo, perché hai cambiato idea?>>
domandò furioso ma Norwen voltò il capo, incapace di guardarlo negli occhi e dispiaciuto,
si scusò.
<<Non mi servono le tue
scuse>> disse il Novizio, continuando a stringere la divisa dell’amico.
Stanco di rimanere in disparte, ancora una volta sguainò il fido Maglio e con
determinazione, martellò la barriera senza sosta. Più questa lo ricacciava
indietro, più Reilhan insisteva. Elesya al contrario di Faiha, non aveva potere
magico a sufficienza per intervenire, tuttavia, seguendo l’esempio dell’amico,
usò il suo bastone per colpire ripetutamente la cupola.
Provarono sino a quando
le mani non iniziarono a sanguinare, tentarono fino a quando le braccia non divennero
doloranti, ma tutto fu inutile poiché quella magia andava al di là delle loro
forze. Elesya si accasciò al suolo, stremata e prontamente Shùly le si avvicinò
per soccorrerla. <<Dovete fermare
il duello!>> disse quasi bisbigliando, <<oppure saranno guai per tutti>>.
Mihrrina intanto, vedendo i fallimentari
tentativi dei due compagni di Xera, rise divertita. <<La mia protetta non li farà passare, non è
stupida, sa cosa sta per accadere>>, poi inginocchiandosi in
direzione del pugnale, sfiorò l’elsa con due dita e con un agile balzo, si
allontanò dall'arma. Ci vollero pochi secondi affinché si manifestasse il terribile
potere che Norwen temeva. I due Sai emisero scariche elettriche che incrinarono
persino la barriera. Le saette in seguito cominciarono a spostarsi, come alla
ricerca di qualcosa o di qualcuno. Dopo un largo movimento circolare, si
fermarono solo per poi convergere entrambe verso il centro. Il loro obiettivo
era proprio lì, infatti, immobile e in silenzio.
Tutti si ripararono gli occhi
a causa della forte luce, emessa da quelle scariche e privati della vista,
immaginarono il peggio. Improvvisamente tutto tacque. La luce tornò normale e
la barriera non c’era più. Al centro della piazza, un uomo dall’aspetto solenne,
forse a causa dei solchi presenti sul suo vecchio viso, stringeva tra le mani i
due Sai di Mihrrina mentre le due ragazze giacevano al suolo, prive di sensi.
<<Si è fatta ora di cena, bambini miei>>
disse loro sorridendo, << Basta
giocare o potreste farvi male>>. Poi guardando Reilhan aggiunse,
<<Figliolo, cosa fai ancora in
disparte? Perché non soccorri le tue amiche?>>, <<Si … si signore!>> rispose
incredulo, << Grazie Saggio Murdar,
ora ci penso io>>.
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