Reilhan approfittò della situazione per esercitare i
suoi poteri sul corpo mal ridotto dell’amica. Braccia e gambe erano messe male
ma nulla in confronto alla ferita aperta sul fianco. Sebbene i suoi poteri
fossero tornati, grazie alla distruzione della barriera magica, il Novizio si
rese presto conto di poter fare ben poco per lei. Soltanto un Chierico esperto
avrebbe potuto aiutarla, tuttavia una frase inaspettata della ragazza lo
distolse dai suoi pensieri. <<Ti
prego, fa qualcosa per la mia mano, non ho bisogno d’altro>> gli
suggerì cercando di sollevare l’arto verso il compagno. Reilhan lo afferrò con
delicatezza; a causa del colpo ricevuto, alcune dita si erano spezzate poiché
schiacciate tra l’elsa e la roccia, così da rendere inutilizzabile quella mano.
Il Novizio sentì che la rabbia covata sino a quel momento fosse sul punto di
esplodere, ma si sforzò di mantenere la calma, affinché i suoi poteri
potessero funzionare a dovere. Xera percepì un calore intenso che le avvolse la
mano come un guanto, per poi avvertire un leggero pizzicorino alla base delle
dita. Trascorsero solo alcuni secondi e subito la fanciulla poté muovere
l’arto senza provare alcun dolore. <<Ti ringrazio>> sospirò, continuando ad aprire e chiudere le
dita.
Poi con un gesto fulmineo afferrò Rhinvel, gettandosi sul Novizio, che
per la sorpresa non poté far altro che assecondare l’amica. Due fauci si chiusero
poco sopra le loro testa, mordendo tuttavia l’aria e qualche capello del
curatore. Le zanne di energia svanirono un attimo dopo, con somma sorpresa dei due
ragazzi che però non restarono a guardare. L’uomo era ancora fermo con il
braccio alzato, sorpreso del fatto che la sua magia non avesse colpito il
bersaglio, mentre la mano fumava come fosse incandescente. Xera e Reilhan erano
consci di essere inferiori a lui per forza ed esperienza, ma arrendersi avrebbe
significato perdere la vita e pensiero comune fu che per quel giorno erano morti
già fin troppe volte. I due si fiancheggiarono armati di Maglio e spada, poi
senza dire una parola, Xera si scagliò contro il suo nemico che la osservava indifferente. La guerriera sapeva che l’uomo fosse in grado di muoversi a gran
velocità e perciò si preparò a vederlo svanire da un momento all’altro. Soltanto la
presenza di Reilhan riuscì a infonderle il giusto coraggio per affrontare la
situazione.
Quando però fu a pochi metri da lui, Xera si fermò
all’improvviso. Gholja non solo non si era spostato di un passo, ma addirittura
aveva aperto le braccia lasciando scoperto il corpo.
Un brivido freddo le
percorse la schiena e senza pensarci si girò sui suoi passi, lanciandosi alla
volta di Reilhan. <<Che ti
prende?>> le urlò il Novizio vedendola avanzare con la spada alzata, ma Xera non rispose; si limitò invece a colpirlo con tutta la forza che
aveva.
Un senso improvviso di nausea investì il ragazzo che,
senza rendersene conto, si ritrovò al capo opposto della stanza, proprio dove
prima se ne stava immobile il loro nemico. <<Sei intelligente, dopotutto>> si complimentò Gholja, <<Pensavo che ti limitassi a muovere la spada
di qua e di la>> la schernì, applaudendo divertito. Xera non reagì
alla provocazione, poiché avrebbe fatto soltanto il suo gioco.
Reilhan si guardò il corpo più in fretta che poté e
non vedendo ferite o tagli, si precipitò verso l'avversario.
L’uomo tuttavia si limitò a schivare gli attacchi
imprecisi del curatore, che si susseguirono senza impensierirlo troppo. Anche
Xera si unì subito alla lotta, ma di nuovo con scarsi risultati. Gholja si muoveva con sorprendente
velocità, sebbene fosse un uomo d’età avanzata, anticipando le mosse dei suoi
avversari prima ancora di vederle. La sua esperienza in battaglia prevalse in
ogni momento e presto i due ragazzi iniziarono ad accusare una grande
stanchezza. Reilhan comprese che di lì a poco sarebbero stati sconfitti e così,
come gesto disperato, decise di ricorrere alla magia antica. Xera si fiondò
sull’uomo e continuò a bersagliarlo di fendenti, mentre il curatore decise di
farsi da parte il tempo necessario per raccogliere le forze. Il piano però fu
messo in discussione quando l’uomo comparve alle sue spalle,
puntandogli il braccio contro.
Accadde tutti in pochi istanti: Reilhan si voltò cercando di sfuggire al contrattacco di Gholja, ma i suoi riflessi non furono abbastanza pronti; subito la mano di Gholja si fece incandescente per poi fiondarsi sul ragazzo che, inerme, chiuse gli occhi in attesa di ricevere il colpo di grazia.
Accadde tutti in pochi istanti: Reilhan si voltò cercando di sfuggire al contrattacco di Gholja, ma i suoi riflessi non furono abbastanza pronti; subito la mano di Gholja si fece incandescente per poi fiondarsi sul ragazzo che, inerme, chiuse gli occhi in attesa di ricevere il colpo di grazia.
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