<<Non riesco a capire
perché tanto accanimento>> affermò Elesya. La giovane maga osservò
l’amica e con gli occhi lucidi continuò a porsi la stessa domanda più volte. <<Da
quando siamo approdati su Horsia ogni cosa è andata via via peggiorando>>
spiegò affondando le dita tra i fluenti capelli corvini, <<E adesso a
un passo dalla fine … è accaduto questo!>>. Reilhan preferì restare
in silenzio, poiché ancora sconvolto dalle rivelazioni del saggio e proprio
l’anziano uomo, allontanatosi per qualche istante, irruppe nella stanza con
delle novità. <<Ho analizzato la pietra da cima a fondo, tuttavia non
con la precisione che la situazione richiedeva>> si giustificò,
<<E cosa avete scoperto?>> domandò speranzoso il curatore.
Il saggio si sedette, riprese fiato e infine depose la pietra sul tavolo. Fu
Reilhan a notare che l’occhio di Vorantho aveva subito una mutazione: del
colore ambrato, infatti, non vi era più alcuna traccia, mentre il nucleo
pulsante presentava una frattura al centro. <<Purtroppo non ho scoperto l’intento
della fattura, devo aver perso un po’ la mano>> tenne a precisare il
saggio, <<Posso affermare però che gli effetti della pietra
potrebbero non essere permanenti!>>. Sia Reilhan sia Elesya tirarono
un sospiro di sollievo ma l’uomo non volle illudere le loro speranze. <<
Non sono in grado di stabilire per quanto tempo la vostra amica verserà in
simili condizioni, per questo dovrete decidere se: affrontare la prova da soli,
lasciandovi Xera alle spalle, oppure attenderla per tutto il tempo necessario.
Nel primo caso vorrei tranquillizzarvi, poiché la fanciulla sarebbe sotto la
mia tutela. Al contrario potrete continuare la vostra competizione, ma il
vostro gruppo andrebbe a sciogliersi, giacché anche la cara Elesya diverrebbe
una Novizia>>.
Il saggio si schiarì la gola e aggiunse <<è una
decisione molto importante, perciò vi consiglio di rifletterci prima di dare
risposte affrettate>>. Murdar e Gholja si congedarono, mentre Reilhan
si sedette accanto a Xera, che durante tutta la conversazione aveva sonnecchiato sul
divano. Fissò a lungo il volto sereno dell’amica e non poté fare a meno di
chiedersi che cosa stesse provando in quel momento. <<Quando abbiamo
ricevuto la visita di Murdar, ho pensato che tutto fosse giunto al termine: niente
più prove senza senso, missioni suicide o incontri indesiderati. Sogno di
abbandonare Horsia da quasi due anni e la sola idea di restarci ancora …
>> ma non osò continuare la frase. Elesya sospirò mentre con lo
sguardo si perse nel panorama che si scorgeva dalla finestra <<Non ti
biasimo per quello che hai detto Rei. Abbandonare Xera però … mi sentirei in
colpa per il resto dei miei giorni. Ogni volta che eravamo in pericolo, lei ci
ha sempre aiutato rischiando persino la vita. Inoltre sono certa che se ci
fossimo noi al suo posto …>>. Il Novizio annuì e infine un sorriso
nostalgico illuminò il suo viso <<Non oso immaginare quale risposta
avrebbe dato al saggio, di certo sarebbe stato uno spasso>> commentò
accarezzando il capo della fanciulla. <<Rei dovresti proseguire da
solo!>> esclamò Elesya all’improvviso, <<Che intendi
dire?>>, ribatté stupito il ragazzo.