I tre
amici avevano lasciato il porto ormai da un’ora ma il paesaggio che li
circondava sembrava non cambiare mai; era un torrido e asfissiante deserto.
Elesya era la più sofferente di tutti, non essendo abituata al caldo e di tanto
in tanto si fermava, rallentando la marcia del gruppo.
<<Scusatemi ragazzi>> disse asciugandosi la
fronte con un fazzoletto di stoffa <<la
nostra avventura è iniziata da poco e già sono un peso>> continuò demoralizzata
e sul punto di piangere.
Xera era cresciuta
con la sola compagnia di sua madre e non sapeva come poter consolare la nuova amica, temeva di peggiorare la situazione, così guardò Reilhan che colse
subito la velata richiesta d’aiuto.
<<Non è colpa tua se il caldo ti fa stare
male, chissà forse quando ci troveremo in zone paludose o umide, saremo noi
quelli in difficoltà>> disse il ragazzo per rincuorare Elesya.
<<Nessuno di noi è un peso>> aggiunse Xera
che intanto aveva preso un po’ di coraggio <<A eccezione di Rei s’intende>> e fece un occhiolino alla sua amica
cercando di farla sorridere.
Avevano appena
ripreso il cammino, quando improvvisamente la sabbia intorno a loro iniziò a
sollevarsi; il vento non era particolarmente forte eppure quel movimento era
innaturale. Xera si fermò di colpo e tese il braccio, come a voler proteggere il
gruppo da un pericolo invisibile.
<<Non fate nemmeno un passo ragazze!>> disse
bisbigliando Reilhan <<credo sia una talpa
del deserto, di solito sono innocue ma se si entra nella loro zona di caccia,
si corre il rischio di essere attaccati>>.
<<Cosa facciamo se ci assale? Io non ho mai
combattuto!>> sussurrò Elesya
spaventata, stringendosi dietro la schiena dell’amica. Xera molto lentamente,
avvicinò la mano alla spada corta che portava sul fianco sinistro, toccò l’elsa
di ferro e lentamente estrasse l’arma, portandola davanti al corpo. Intanto
anche Reilhan brandiva il suo martello, avendolo afferrato così velocemente che
le due amiche non ebbero il tempo di scorgere l’azione.
<<Impugna il tuo bastone Elesya, ma muoviti
senza far alcun rumore, se ci dovesse attaccare almeno saremo armati>> suggerì
Reilhan.
Elesya tuttavia, era
molto intimorita e le mani le tremavano visibilmente, così quando cercò di raggiungere
la sua arma, le cadde a terra. Ci fu un momento di silenzio, la sabbia smise di
sollevarsi e i ragazzi si impietrirono. Avvenne tutto nel giro di pochi
secondi, il gruppo fu investito da un’ondata di polvere e sabbia che quasi li
accecò; Xera, riparandosi gli occhi con l’altro braccio, continuò a stringere
la spada facendo da scudo alla sua amica. Reilhan si avvicinò con un rapido
scatto a Elesya, proteggendo il viso con il martello, raccolse il bastone e lo
restituì <<Cerca di stringerlo
forte!>> disse urlando, poiché il frastuono provocato dalla sabbia copriva
le loro voci.
<<Che cosa facciamo Rei? Io non riesco a vedere
niente!>> gridò Xera preoccupata ma il
ragazzo sembrava non aver sentito, poiché la tempesta s’intensificò; non
sapendo cosa fare, cercò di guardarsi intorno e si rese conto che quel turbinio
non aveva colpito tutto il deserto ma solo il punto in cui si trovava il suo
gruppo. Impugnando con forza la spada, fece una capriola in avanti e
sollevandosi agilmente, cominciò a correre lasciando i suoi amici indietro.
<<Dobbiamo restare uniti, dove stai andando
Xera?>> urlò Reilhan cercando di inseguirla ma venne fermato da Elesya che gli
fece notare come la tempesta stesse rincorrendo Xera, mentre loro erano fuori
pericolo. <<Xera ha attirato di proposito
l’attenzione della bestia! Cerchiamo di raggiungerla, presto o tardi quella
stupida talpa si deciderà a uscire dal suo nascondiglio!>> disse Elesya
ritrovando il coraggio e i due amici iniziarono a correre per raggiungere la
ragazza.
Intanto Xera, sempre
circondata dalla sabbia, aveva completamente perso il senso dell’orientamento,
cosa che le capitava spesso anche in situazioni normali e si ritrovò a vagare senza
punti di riferimento; non sapeva dove andare, ora che i suoi amici erano ormai
lontani. La talpa non si arrese e non smise di attaccare, rimanendo però
nascosta nel sottosuolo, mentre Xera non poté far altro che continuare correre.
Improvvisamente il deserto terminò e davanti ai suoi occhi comparve un fiume;
era molto grande e la corrente non sembrava particolarmente forte, così la
ragazza si tuffò senza pensarci a lungo e una volta in acqua, la sabbia smise
di accecarla. Si alzò in piedi non lasciando mai la presa della spada e si spostò, dove il fiume era più basso e l’acqua le copriva a stento le ginocchia; rimase
immobile cercando di scorgere il suo nemico, quando vide qualcosa muoversi
nella sua direzione e si preparò ad attaccare.
I due ragazzi
avevano tentato di seguire le impronte dell'amica, ma cominciò a soffiare il
vento e furono cancellate, così decisero di
avanzare in un’unica direzione sperando di incontrare Xera da un momento
all’altro.
<<E se la talpa l’avesse aggredita? E’ tutta
colpa mia, se solo fossi stata più coraggiosa!>> disse Elesya piangendo, mentre Reilhan, molto preoccupato, continuava a correre.
<<Sono certo che quella testa dura non sia
così facile da sconfiggere, forse dovrei essere in pensiero per quella povera
talpa>> disse cercando di risollevare il morale di entrambi e le sue parole
ebbero l’effetto desiderato, infatti, iniziarono a ridere immaginando la loro
amica che malmenava la bestia. A un tratto udirono una voce familiare e
inconfondibile, proprio quando il deserto li lasciò, facendo largo a un grande
fiume.
<<Ti ho detto di non leccarmi il collo, mi fai
il solletico>> disse ridendo Xera mentre tra le braccia stringeva un essere
strano ma simpatico.
I due amici si
avvicinarono incuriositi alla ragazza <<Ma
non eri stata attaccata da una talpa del deserto?>> domandò Elesya sorpresa
per aver ritrovato la sua amica sorridente.
<<Credo che la temibile bestia che ci ha
assalito, sia proprio tra le sue braccia!>> aggiunse Reilhan rincuorato,
mentre riponeva il suo martello.
<<Appena mi sono tuffata nel fiume, ha smesso
di aggredirmi ed è comparsa dal suolo questa buffa creatura>> spiegò Xera
mostrandola ai suoi amici.
<<E’ normale, le talpe desertiche sono deboli
con la presenza dell’acqua e comunque mi pare che questo sia solo un cucciolo,
deve essersi separato dal resto della sua famiglia, girovagando nel deserto,
temo che ben presto ci ritroveremo una madre molto arrabbiata da fronteggiare>> disse Reilhan riflettendo sul da farsi.
<<Perché non lo lasciamo vicino al deserto?
Forse potrebbe riuscire a ritrovare la sua famiglia e noi a evitarla>> suggerì Elesya preoccupata.
Xera si sollevò, aveva ancora tutti gli indumenti bagnati, dopo il tuffo
precedente, anche i suoi capelli gocciolavano, ricadendo pesanti sulle sue
spalle; guardò verso il deserto e disse <<Non
posso abbandonare un cucciolo al suo destino, la notte è ormai prossima e per
lui sarebbe davvero pericoloso; penso che a questo punto potremo accamparci qui,
il fiume ci disseterà e al contempo difenderà da eventuali attacchi di talpe
nemiche, che ne pensate?>>.
<<Non abbiamo altra scelta, anzi cerchiamo qualcosa per
accendere il fuoco, così potrai asciugare la tua uniforme>> disse Reilhan quasi arrossendo, poiché gli indumenti
bagnati esaltavano la femminilità della sua amica.
Elesya prese in
consegna il cucciolo di talpa, mentre il ragazzo andò a cercare della legna
asciutta sulla riva del fiume. Xera strizzò grossolanamente la gonna e la
camicetta, poi togliendosi il fiocco zuppo, lo legò alla bisaccia per non
perderlo. Strinse i capelli tra le mani, cercando di eliminare più acqua
possibile, non poteva ammalarsi proprio all’inizio del viaggio e si sedette
accanto alla sua amica attendendo il ritorno di Reilhan. Non
aspettarono a lungo tuttavia, perché il ragazzo, essendo abituato ad accamparsi
all’aria aperta, aveva già raccolto tutta la legna utile per il falò.
Accatastò con maestria i rami, mentre al centro v’infilò
dell’erba secca per propagare le fiamme, poi circondò il tutto con pietre di
fiume per renderlo più accogliente e sicuro; i ragazzi erano sfiniti, la fatica
di quel lungo giorno si fece sentire e per quanto fossero affamati, il sonno
prese il sopravvento. Il primo turno di guardia fu di Reilhan, le sue amiche invece, si addormentarono strette alla piccola talpa, per stare al caldo e tutto
tacque, mentre uno spicchio di luna brillava alto nel cielo.
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