Reilhan non riuscì a
muovere un passo, impietrito a causa della spiacevole sorpresa. <<Che
… Chi sei tu?>> biascicò tremante ma la fanciulla si limitò a
fissarlo in silenzio. Inginocchiata sulla fredda terra, continuò a
piangere fino a che, ritrovato il coraggio, il Novizio non decise di avvicinarsi.
<<Non mi guardare!>> gemette la ragazza nascondendo il volto
tra le mani, <<Non voglio che tu mi veda in questo stato>>
aggiunse. Per quanto Reilhan continuasse a ripetersi che tutto era solo frutto
della sua immaginazione, la voce di Hila vibrava decisa nelle sue orecchie,
tanto che dimenticata per un attimo la missione in corso, la raggiunse senza
remore. Istintivamente protese la mano per sfiorarle il capo, ma una brutta
sensazione lo convinse a desistere. La distanza che li separava era ormai
esigua, così il curatore prese a fissarla da capo a piedi. I capelli biondi
erano completamente bagnati e avvolti da sottili fili verdi appartenenti a una
pianta acquatica di cui le paludi erano infestate. Gli abiti, che inizialmente
non era riuscito a osservare a causa della nebbia, ricordavano l’uniforme della
giovane leva ma logora e mangiata dalla muffa. Fu qualcos'altro, però, ad
attirare il suo sguardo. Nascosto da una ciocca sporca di fango, un oggetto
minuto che somigliava a un fiore era fissato alla capigliatura della ragazza.
Reilhan si strinse nelle braccia prima di crollare a terra; il fermaglio non aveva fatto altro che confermare l’identità
della sua defunta amica, della quale tuttavia non riusciva ancora a fidarsi.
Hila posò lo sguardo sul Novizio <<Mi sei mancato Rei>>
disse dolcemente <<Perché piangi?>> gli domandò in
seguito, poiché le calde lacrime del ragazzo iniziarono a sgorgare copiose.
<<Perché pensavo di averti persa>> confessò stupendosi della
facilità con cui quelle parole gli fossero uscite di bocca. <<Ma tu
non mi hai persa, io sono qui accanto a te>> asserì la ragazza
riducendo ancor di più la distanza che li separava. <<Non puoi forse
toccare le mie mani?>> gli domandò dopo aver proteso il braccio.
Reilhan si ritrovò così in balia delle sue emozioni, da una parte il suo istinto gli diceva
di stare attento, dall’altra invece c’era il suo cuore che desiderava soltanto
stringerla tra le braccia. Perciò decise di dar retta a quest’ultimo e con le
dita della mano sinistra sfiorò la pelle smunta di Hila. Si sorprese di quanto
fosse fredda e dannatamente reale. <<Non sei un fantasma!>> esclamò
sorpreso, poi senza rendersene conto la afferrò per un braccio e l'attirò a
sé.
La fanciulla aveva un corpo di carne e ossa tuttavia c’era
qualcosa in lei di innaturale. Il suo petto, infatti, era fin
troppo immobile. In un primo momento Reilhan preferì non pensarci, poi però il
comportamento di Hila iniziò a mutare.