Xera si portò le mani al capo, la sua mente era veramente
confusa. <<Siamo Tohua quindi e per
giunta mal visti del resto del mondo, cosa può esserci di peggio a questo
punto?>>, <<Mmh, a
pensarci bene potresti mutare, diventare una chimera assassina e trucidare
tutti i tuoi compagni … si questo è sicuramente lo scenario peggiore!>>
specificò Alea sorseggiando del tè. Xera si spazientì, l’incapacità di
controllare il suo stesso corpo, era per lei motivo di frustrazione. <<Non serve a nulla agitarsi>> le
suggerì la ragazza, <<Sono qui
proprio per aiutarti, Murdar mi ha convocato subito dopo aver scoperto il
sigillo sulla tua spalla>>. La guerriera si tranquillizzò per un
momento, un aiuto era proprio ciò di cui aveva bisogno.
<<Voglio essere chiara sin dall’inizio con te:
farai tutto quello che ti chiederò senza mai lamentarti e se anche i miei
metodi ti sembreranno duri e insensati, li seguirai senza fare storie>>
Xera annuì seppur riluttante ma Alea pose infine un’ultima condizione <<Ti separerai dai tuoi compagni per una
settimana; non li vedrai, non parlerai con loro e né gli dirai dove andremo …
se dovesse andare storto qualcosa, lontani sarebbero al sicuro>>. La
guerriera non replicò poiché in passato aveva già fatto loro del male,
accettare quindi le sembrò il minimo. <<Non ti preoccupare non sparirai nel nulla, tra pochi minuti sarà pronta
la cena e a pasto ultimato, potrai salutarli. Partiremo stasera stessa>>.
Alea si congedò dalla guerriera non prima però di averle consigliato di preparare la
sua bisaccia per la partenza.
Quando Xera restò sola nell'accogliente camera,
ripensò a tutte le informazioni che la nuova amica le aveva fornito, ma mancava
poco ormai alle sette e ben presto i suoi compagni avrebbero bussato alla sua
porta. Senza perdere altro tempo raccolse le sue cose e preparò la bisaccia
fornendola di due asciugamani puliti e del poco cibo che restava sul vassoio.
Si rinfrescò in fretta e sistemato il fiocco rosso, ormai diventato quasi un
porta fortuna, uscì dalla sua stanza appena in tempo per ricongiungersi con il
resto del gruppo. I suoi amici le sembrarono riposati e con un aspetto notevolmente
migliore del suo, << Tutto
bene?>> le domandò Reilhan perplesso. La guerriera però si limitò a
sorridergli, gesto che preoccupò ancor di più il curatore. Durante il percorso
dall’ala destra della casa, alla sala da pranzo, Xera rivelò loro per sommi
capi, le informazioni più importanti carpite da Alea e infine, li informò della
sua immediata partenza della quale però, non avrebbero potuto chiederle nulla.
<<Sicurezza
un corno!>> ribatté infastidito il Novizio. <<Sono l’unico in grado di recitare la
preghiera di Chundra, come potrò impedire la tua mutazione se dovessi perdere
il controllo?>> Xera abbassò lo sguardo, anche lei si sarebbe sentita
più sicura con i suoi compagni accanto, poi però, ricordò le parole di Alea e
facendosi forza, esortò i due amici a non insistere oltre. <<Sono spiacente ma come tuo Novizio ho la
responsabilità delle vostre vite e nessuna nuova arrivata potrà farmi cambiare
idea>> replicò il curatore alzando i toni. <<Io non ne sarei così sicuro!>>
affermò una voce poco distante dal resto del gruppo. Alea raggiunse i tre
ragazzi e fissando intensamente Reilhan, lo invitò a desistere dalle sue
intenzioni.
<<Ragazzo, non ho viaggiato
per giorni e giorni solo per dare una lezione a un bambino cocciuto; vi separerete
da Xera per una settimana, proprio come ha ordinato lo stesso Murdar. In questo
lasso di tempo potrete compiere delle missioni per gli abitanti dell’isola: la
vostra compagna ha bisogno di una spada e qualche spicciolo potrebbe far
comodo, ho sentito che Kowal non fa credito … o sbaglio?>>. <<Ragazzo? Bambino? Quanti anni più di me credi
di avere per trattarmi così?>> rispose Reilhan irritato, <<Credimi, non lo vuoi sapere!>> asserì
Alea e con eleganza raggiunse la sala da pranzo, precedendo il trio. Elesya che
fino quel momento aveva preferito restare in silenzio, strinse il braccio del
curatore rassicurandolo, era la sola persona in grado di mitigare l’irruenza
dei suoi due amici.
<<Dobbiamo
lasciarla andare! Seguiremo il consiglio di quella ragazza poiché è il volere
dello stesso Murdar, inoltre non sono stata ancora in grado di decifrare la
pergamena di mio nonno e forse tu potresti aiutarmi; come vedi, anch’io ho
bisogno di te!>>. Reilhan non aggiunse altro e in silenzio si unì ad
Alea per la cena. Il pasto fu ricco e con diverse portate per ogni ospite, ma
il piatto più stravagante per aspetto e profumo, fu quello di Murdar, del quale
però nessuno osò chiederne un assaggio. Prima della partenza, Elesya abbracciò
la guerriera augurandole “buona fortuna”, il Novizio invece si limitò a farle un
cenno col capo, preservando il silenzio che lo aveva caratterizzato per l’intera
cena. I due amici infine si scambiarono un lungo sguardo e ben presto la
guerriera lasciò la dimora del saggio in compagnia della nuova arrivata.
Quando
i ragazzi restarono soli, Elesya versò qualche lacrima cercando tuttavia di non
darlo a vedere, Reilhan invece preferì sostare ancora un po’ davanti all’uscio
principale, forse nella vana speranza che la sua amica tornasse indietro
cambiando idea … ma così non fu. La notte trascorse in fretta e all'alba i due
compagni si prepararono per far ritorno al villaggio. Consumarono così una veloce
colazione e senza indugio, s’incamminarono percorrendo nuovamente il sontuoso
giardino a cui però, non prestarono particolare attenzione. <<A quest’ora tutti gli abitanti di Horsia
saranno già stati informati da Hillin, cerca quindi di prestare molta attenzione alle persone che incontreremo, se la fortuna ci assiste, una di loro
potrebbe aver bisogno del nostro aiuto>> spiegò il Novizio.
Non appena giunti nella piazza centrale, Elesya poté
osservare numerose altre giovani leve alla ricerca di
missioni e fu allora che comprese quanto quell'impresa sarebbe stata
difficile. <<C’è molta
concorrenza!>> disse titubante, <<Esatto e alcuni sarebbero disposti persino a farti del male pur
di soffiarti un incarico. Come già ti avrà accennato Paldur, le
ricompense di alcune richieste sono artefatti rari in grado di potenziarci:
anche uno solo di questi farebbe la differenza in combattimento>>. I
due ragazzi allora decisero di scandagliare le strade meno battute e proprio in
un vicolo adiacente, la voce di un uomo anziano attirò la loro attenzione.
Era
il proprietario di una piccola bottega dedita alla lavorazione delle pelli.
<<Oggi è il mio giorno fortunato!
Avevo proprio bisogno di una mano>> disse l’uomo guardando soddisfatto
le due leve. <<Che maleducato,
lasciate che mi presenti! Io sono Barz, il miglior conciatore di Horsia>>.
Terminate le dovute presentazioni, Barz spiegò loro che a causa di un banale
incidente di caccia, il suo fidato fornitore di pelli aveva mancato la consegna
odierna e non avendo ricevuto quindi la materia prima ordinata, non avrebbe
potuto portare a termine il lavoro che gli era stato commissionato da uno dei
suoi clienti più importanti. <<Davanti
al mio negozio passano poche giovani leve ma oggi il fato ha voluto arridermi>>
aggiunse grattandosi la tempia.
<<La
mia richiesta è questa: dovrete portarmi dieci pelli di Pokiha e cinque di
Fhian, non avrete alcuna difficoltà per quanto riguarda i primi, poiché ce ne
sono molti che popolano i boschi adiacenti al villaggio. Per i secondi
invece, dovrete aspettare l’imbrunire, essendo i Fhian animali notturni. Se
riuscirete a consegnarmi tutto due ore prima del sorgere del primo sole, vi
ricompenserò con tre monete d’argento e ottanta di rame>>. Elesya
inorridì al pensiero di dover uccidere animali indifesi ma Reilhan accettò la
missione senza esitare. Le due leve salutarono velocemente il conciatore e
seppur col pensiero rivolto alla loro compagna lontana, si prepararono per una lunga
sessione di caccia.
Dove va adesso Xera?Ci lasci sempre con il fiato sospeso,complimenti:
RispondiElimina:D
Elimina