Le due ragazze
impiegarono pochi minuti per ritornare al piccolo accampamento creato da
Reilhan e una volta giunte, vi trovarono una sgradita sorpresa: <<Fatti da parte e rendimi la tua
imbarcazione, se farai come ti dico non ti capiterà nulla>> urlò un
giovane, brandendo una lunga asta di legno scuro, <<Pensi davvero che ti cederò la mia zattera, dopo tutta la
fatica che abbiamo fatto per costruirla? Sei pazzo!>> rispose Reilhan
con rabbia.
Le due ragazze preoccupate per il loro compagno, non persero tempo:
Elesya evocò le funi nere per catturarlo, mentre Xera si preparò ad attaccare,
ma non ebbe il tempo di reagire poiché il giovane si divincolò dal cappio
incantato con estrema facilità, <<Incantesimo,
senza dubbio, eseguito alla perfezione, ma con me non funziona!>> replicò
e muovendo rapidamente l’asta, materializzò una gabbia di lame che
intrappolarono Elesya. Xera in preda alla furia, si scagliò contro l’avversario
che senza alcun timore, evitò il contrattacco della guerriera e la immobilizzò
con un’altra formula, <<Se non
fossi stato allenato, mi avresti sicuramente sconfitto, ma contro di me nessuno
rozzo guerriero potrà mai averla vinta>>, ma non finì la frase poiché
Reilhan, dopo averlo aggirato e approfittando della confusione creata dalle sue
amiche, lo attaccò con il fido Maglio.
Il ragazzo cadde a terra, travolto dal
peso del martello e finalmente smise di parlare <<Diventerai un’abile Stregone, devo ammetterlo, ma parli troppo e ti
manca ancora l’esperienza in battaglia>> gli disse il Novizio
porgendogli la mano in segno di pace. <<Come ti chiami?>>, chiese Reilhan, la giovane Leva accettò il
suo aiuto e rialzatosi, rispose << Paldur
è il mio nome e vengo da Sihlya>>, ripulì
in fretta l’uniforme e per prima cosa dissolse la gabbia che circondava Elesya.
<<Grazie mille, quelle lame erano
un po’ troppo affilate per i miei gusti>> disse sorridendo la ragazza;
Xera invece, si liberò dopo pochi minuti, dallo stato in cui versava, con la sola
forza fisica.
<<Com’è
possibile?>> chiese Paldur sorpreso, << Ci ho messo anni per imparare quella formula e soltanto un abile
stregone avrebbe potuto spezzarla>> spiegò stupito, <<La nostra Xera ti sorprende sempre>> rispose
il Novizio, <<avrai modo di capirlo
tu stesso, ma ora sarà meglio mangiare perché a stomaco vuoto, si commettono il
doppio delle stupidaggini>> gli disse, porgendogli un pezzo di carne
ben cotta. <<Come mai una giovane
Leva, si aggira per Horsia completamente sola?>> domandò ancora una
volta Reilhan, << Il mio Novizio
era un debole, così come il mio compagno: durante le nostre prime due battaglie,
ho dovuto combattere da solo perché nessuno dei due era abbastanza forte, per
cui ho deciso di proseguire per la mia strada, senza palle al piede>>.
Il
discorso di Paldur innervosì Reilhan che al contrario, prendeva molto sul serio
il ruolo di Novizio e di guida per il suo gruppo; anche Xera non ne fu contenta,
soprattutto dopo essere stata definita una rozza guerriera. L’unica che
sembrava sopportare la presenza dell’egocentrica Leva, era la giovane maga che
quasi pendeva dalle sue labbra, <<
ti senti bene Ely?>> chiese bisbigliando Xera, ma la domanda non ebbe
alcuna risposta, essendo Elesya visibilmente distratta dal nuovo arrivato. La
guerriera e il Novizio si guardarono perplessi e inventando una banale scusa,
si allontanarono dal falò per parlare, <<Quel tizio non mi piace!>> disse Reilhan senza peli sulla
lingua, <<Neanche a me piace, ma
Elesya ne sembra attratta, non vorrei vederla soffrire a causa sua>>.
Xera
era molto preoccupata e così attendendo la notte, ne approfittò per parlare con
la sua amica, <<Che ne pensi di
Paldur>>, << È un mago molto forte>> disse arrossendo << è alto, slanciato e, i suoi lunghi capelli
neri, hanno dei riflessi quasi blu; senza contare gli occhi poi, sono grigi
come le nuvole prima di un acquazzone>>. Elesya continuò a descrivere
ogni singolo particolare del ragazzo, arrossendo e mostrando quanto interesse
avesse riscosso in lei, così per non arrecarle un dispiacere, Xera decise di
rimandare la conversazione, pensando che non fosse giusto giudicare una persona, solo dalla prima impressione.
<<Potrai
venire con noi fino a Kodur>> disse Reilhan l’indomani, <<la nostra zattera è abbastanza capiente>>
e il ragazzo accettò, rendendo felice la giovane maga. Il Novizio e la
guerriera si offrirono di remare per la prima parte del viaggio, per poi darsi
il cambio nella successiva con i due maghi ma ancora una volta, Paldur diede
mostra della sua bravura, <<Non ci
sarà alcun bisogno di remare, posso guidare la zattera controllando l’acqua con
i miei poteri>> e dopo l’ennesima formula, l’imbarcazione si mosse
spinta dalla sola forza del fiume. <<Dove
hai imparato tutti questi incantesimi? Sei solo una giovane Leva dopotutto>>
domandò Elesya sempre più sorpresa.
<<
Come ho già detto, provengo da Sihlya la capitale della magia: i miei genitori
sono due figure di spicco del concilio e come loro, un giorno, occuperò quel
posto tanto ambito ma che solo i migliori possono ottenere>>,
<<Parole forti per una Leva alle prime armi!>> disse Reilhan, omettendo
quel che pensava in merito, <<è vero
sono ancora una giovane Leva, tuttavia mi reputo quanto meno superiore, alla
maggior parte di quelli sbarcati mesi fa e penso di averne dato già prova>>
replicò Paldur senza perdere la sua sicurezza. <<Su quest’isola non serve a niente essere i migliori, perché ci sarà
sempre qualcuno più bravo e più forte che incrocerà il tuo cammino. Pensando esclusivamente
al potere invece, rischierai di isolarti dal resto del mondo; ricordi il detto
che recitava “l’unione fa la forza”?>>, il mago non gradì le
parole di Reilhan, <<Abbiamo due
modi di pensare completamente differenti, io però ho deciso la mia strada e non
intendo tirarmi indietro>> ribadì Paldur e dopo preferì continuare il
viaggio in silenzio.
Passarono diverse ore e come qualche sera prima, il gruppo
decise di stabilire dei turni per dormire, ma nuovamente la giovane Leva,
volle fare di testa sua, invitando i tre ragazzi a riposare, mentre lui avrebbe
continuato a guidare la zattera; non volendo discutere ancora una volta, sia
Xera sia Reilhan si addormentarono, Elesya invece, decise di tenere compagnia
al ragazzo, sostenendo di non essere per niente stanca.
Lottando contro la sua timidezza, la
giovane maga tentò di intrattenere una conversazione con Paldur cercando di non
dare a vedere, l’interesse che provava nei suoi confronti. <<Pensi di potermi insegnare qualche formula?>>
domandò, lo stregone allora, inizialmente restio, non se la sentì di negare
il suo aiuto alla dolce ragazza che lo guardava invaghita, <<Mi farebbe piacere, anche se di solito non
farei mai una cosa del genere, le formule per un mago sono sacre, ma non si
tratta, in questo caso, di incantesimi creati da me, quindi non vedo perché non
aiutarti>> replicò lusingato per essere stato scelto come insegnante.
Elesya sprizzava gioia da tutti i pori e non vedeva l’ora di iniziare il suo
addestramento, cosa che non avvenne immediatamente però, poiché il giovane Paldur
parlò per circa un’ora dell’importanza della segretezza per un mago e di come
scegliere la strada della magia comportasse sacrificio,dedizione ma soprattutto
isolamento.
<<Noi maghi abbiamo
bisogno di entrare in contatto con la Natura per poterla dominare, dobbiamo diventare
i padroni degli elementi e poi utilizzarli a nostro vantaggio per essere i
migliori>> disse come se stesse parlando a una folla. Elesya in
verità non concordava del tutto con il suo modo di pensare ma l’idea di averlo
come insegnante offuscava tutto il resto. <<Vuoi forse dirmi che dovrò abbandonare i miei amici alla fine?>>,
<<Io credo che avere degli amici costituisca un ostacolo, almeno in
questa fase della nostra vita>> replicò Paldur, <<Se non avessi abbandonato il mio gruppo,
adesso sarei ancora al punto di partenza e non avrei imparato tutte queste
formule; sei consapevole che al villaggio ti assegneranno delle missioni da
fare?>>.
Elesya ricordò le parole di Reilhan in merito e annuì,
<<Bene, che cosa succederà quando dovrete
scegliere a chi spetterà la ricompensa? Scommetto che quella guerriera
arrafferà tutte le armi migliori e il tuo caro novizio, le formule più potenti;
a te cosa rimarrà?>>. La giovane maga s’intristì, non poteva credere
alle parole di Paldur perché voleva bene ai suoi amici, tuttavia il seme del
dubbio fu impiantato quella sera e presto o tardi, sarebbe sbocciato.
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