Xera afferrò sia Divaahr sia Rhinvel e s’incamminò in
direzione delle sagome scure. A piccoli passi si avvicinò sino a che le ombre
non assunsero caratteri distintivi, scoprendo così che i suoi amici erano lì ad
attenderla. Con gli abiti logori e ferite sparse per tutto il corpo, la
guerriera sospirò sollevata nel momento in cui i suoi occhi incontrarono quelli
del curatore. Quando Reilhan scorse l’amica a pochi passi da lui, impallidì e
prima che la fanciulla si accasciasse al suolo poiché allo stremo delle forze,
riuscì ad afferrarla in tempo. Delicatamente la strinse tra le braccia, per poi
farla sdraiare su di vecchio mantello sopravvissuto alla colluttazione. Anche
Elesya aveva riportato molte ferite ma grazie ai poteri del Novizio era
riuscita a guarire in fretta. Reilhan si tolse la camicia con la quale permise
a Xera di coprirsi e infine, a torso nudo, il suo petto sfoggiò una nuova
cicatrice. Xera sollevò la mano e con la punta delle dita sfiorò le lettere
scure incise sulla pelle dell’amico. Non era in grado di parlare ma il suo
volto stupito e allarmato in egual misura, consentì a Reilhan di comprenderla
al volo. <<Ti spiegherò quando sarà
tutto finito>> disse stringendo la piccola mano della guerriera.
Dereth fissò Xera a lungo ma non fece domande, al
contrario restò in silenzio fino a che Elesya non gli
domandò come mai lui fosse l’unico a esserne uscito indenne. <<Di cosa ti stupisci? Ho già affrontato
queste paludi una volta, le illusioni della nebbia su di me non hanno più alcun
effetto>> si giustificò tentando di tagliar corto, <<Mi piacerebbe crederti, ma in questo momento
ho ben altro a cui pensare>> commentò Reilhan tra una medicazione e l’altra.
Poiché Xera era ancora in balia del veleno, il curatore non poté far ricorso ai
suoi poteri temendo di peggiorare le già precarie condizioni fisiche
dell'amica. Persino le stesse erbe curative rimastegli si dimostrarono
insufficienti. Reilhan accarezzò il capo della guerriera e per la prima volta
riprovò l’orribile sensazione che per anni l’aveva accompagnato,
<<Perdonami, non posso fare di
più>> si scusò. Xera gli sorrise dolcemente e infine perse i sensi.
<<Rei, che cosa facciamo?>>
biascicò Elesya con il volto rigato dalle lacrime, <<Non voglio perdere la mia migliore amica, ti supplico fa
qualcosa>> gemette scuotendo il corpo della guerriera nella speranza
di risvegliarla, ma fu tutto inutile. <<Se sconfiggessimo Lodo, potremmo utilizzare il suo sangue per guarirla>> spiegò Dereth interrompendo Elesya.
Entrambi i
ragazzi presero a fissarlo in cerca di risposte <<Non capisco di cosa tu stia parlando>> ribatté Reilhan,
<<Non mi stupisce!>>
ironizzò lo spadaccino irritando il Novizio, che guidato dalla rabbia lo afferrò
per il bavero della camicia. <<Ascoltami
bene, non lo ripeterò ancora. Tu non mi piaci e di te non mi fido. Sono qui
soltanto perché desidero che le mie amiche abbandonino al più presto quest’isola,
illese e soprattutto vive, ma se questo non dovesse accadere a causa tua o
delle tue continue omissioni, mi accerterò personalmente che tu condivida il
loro stesso destino. Spero di essere stato abbastanza chiaro. Ora spiegami che
cosa accidenti sai del sangue di Lodo, se non vuoi che ti metta in pari in
quanto a ferite e contusioni>>. Reilhan strattonò lo spadaccino per
poi separarsi da lui e tornare al capezzale della guerriera. <<Poco prima di affrontare le paludi, io ho
raccolto diverse informazioni circa la vera natura di Lodo. Non tutte erano
precise ma quella che mi è sembrata più veritiera riguardava il suo
sangue>> affermò Dereth, <<Ossia?>>
lo interruppe Elesya. La leva si schiarì la gola << Si dice che il sangue di Lodo sia l’antidoto a tutti i veleni
dell’isola, per questo motivo usa la barriera nebbiosa per proteggere la sua
dimora>>. Reilhan si alzò di
scatto <<Non perdiamo altro tempo
allora, Xera ha le ore contate>> asserì estraendo il Maglio. <<Facile a dirsi, siete quasi morti
affrontando una parte dei suoi poteri, quante speranze pensate di avere con il
sovrano in persona?>>, ma Elesya scosse il capo <<Forse nessuna, tuttavia se però non
tentiamo, non lo sapremo mai. Inoltre i tuoi amici ti stanno aspettando, sarà
meglio muoversi>>. Reilhan accese un fuoco d’emergenza con le poche
risorse a disposizione, mentre Elesya evocò la gabbia di lame con cui circondò
Xera, <<Qui sarà al sicuro, in
queste condizioni sarebbe soltanto d’intralcio>> mormorò il curatore
con il volto contrito. I tre ragazzi allora s’incamminarono in direzione del
ristretto viale materializzatosi con la scomparsa della nebbia che, secondo le
indicazioni della mappa, li avrebbe finalmente condotti alla dimora di Lodo.
Altri colpi di scena evvai
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